INTERVISTE – L’ex numero 1 del mondo ha raccontato al nostro Ubaldo Scanagatta perché ha dovuto lasciare Andy Murray e non ha potuto accettare l’offerta di Tomas Berdych per allenarlo. Anche se in futuro…
Ivan Lendl è stato un grandissimo dal tennis da giocatore con 270 settimane al numero 1 del mondo, 8 titoli dello Slam e 94 in carriera. Da allenatore però ha forse compiuto l’impresa più grande portando Andy Murray a vincere 2 titoli dello Slam, incluso il primo Wimbledon per un britannico dal 1936.
Quando poi ha interrotto la collaborazione con lo scozzese, si sapeva che qualche altro big del circuito lo avrebbe cercato.
E’ stato Tomas Berdych, suo connazionale, a farsi avanti qualche settimana fa. Anche lui un giocatore dal potenziale non totalmente espresso e che forse cercava proprio in Lendl l’uomo in grado di fare la differenza.
Intervistato a Milano dal nostro Ubaldo Scanagatta ha spiegato perché non ha potuto accettare l’incarico:
“Allenare è stata una grande esperienza, ma al momento non ho il tempo necessario per farlo bene, per questo ho smesso con Andy e non ho potuto accettare l’offerta di Tomas”.
Ivan però non esclude affatto di tornare a fare il coach in futuro:
“Ho preso in considerazione molto seriamente l’offerta di Tomas, ma sono a un punto della mia vita dove ho bisogno di tempo per me e la mia famiglia, quindi non era il momento giusto. Se in futuro la situazione e il momento saranno quelli giusti ci rifletterò con attenzione”
Nel frattempo continua a giocare sul Senior Tour e a golf, la sua altra grande passione; in attesa che arrivi quel momento giusto per rimettersi in gioco…
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