[4] P. Lorenzi b. N. Basilashvili 6-3 6-4
Al termine di un match dominato nel primo set e lottatissimo nel secondo, Paolo Lorenzi vince il primo torneo ATP migliorando ulteriormente la sua classifica. Il numero 41 del mondo che occuperà dalla prossima settimana è un premio ai sacrifici di una vita tennistica ma soprattutto la giusta conseguenza della crescita, soprattutto tattica, di un giocatore che anche in questa finale ha mostrato grande intelligenza e calma per contenere la potenza e il maggiore atletismo del georgiano Basilashvili, di undici anni più giovane. Le bordate dell’avversario sono sempre tornate indietro, fino a costringerlo quasi sistematicamente all’errore.
Nikoloz Basilashvili è alla prima finale ATP della carriera a 24 anni. Ha centrato il suo best ranking lo scorso Ottobre quando raggiunse il n.86 ATP, ma anche quest’anno sta vivendo una grande stagione: nel 2016 ha già disputato il primo turno a Melbourne (dove fu avversario di Federer) e a Parigi (quando strappò un set a Kyle Edmund) e viene dai successi nel Challenger cinese di Guangzhou a Marzo e in quello tedesco di Heilbronn a Maggio (dove in finale sconfisse proprio quel Jan-Lennard Struff che Lorenzi ha eliminato ai quarti qui a Kitzbuhel dopo 4 match-point falliti e tre ore di battaglia)
Anche Paolo Lorenzi, a 34 anni e mezzo, cerca il primo successo ATP della carriera.
Il toscano viene quest’anno dalle vittorie nei Challenger di Canberra a Gennaio e di Caltanissetta a Giugno, ma l’acuto più grande è arrivato nell’ATP 250 di Quito (Ecuador), dove ai quarti superò in tre set Bernard Tomic (allora n.20 del mondo), prima di perdere la semifinale con Thomaz Bellucci.
I due giocatori arrivano in finale dopo un grande torneo. L’italiano ha superato lo spagnolo Roberto Carballes Baena, il tedesco Struff ai quarti e l’austriaco Gerald Melzer in semifinale: la sfida contro il fratello minore di Jurgen Melzer è stata epica e si è risolta al tredicesimo match-point per l’azzuro. Basilashvili si presenta all’ultimo atto del torneo austriaco con gli scalpi di ben due teste di serie, la n.5 Lukas Rosol al primo turno e la n.6 Dusan Lajovic in semifinale.
Il match si apre con i due giocatori attenti a non sbagliare, ma Lorenzi parte meglio e ottiene subito una palla-break che trasforma al termine di uno scambio infinito che ha esaltato le doti difensive dell’italiano. Il match segue poi i servizi: si assiste al confronto tra un giocatore d’attacco che mette in campo una grande esplosività – Basilashvili – e un’animale da terra rossa – Lorenzi – che gioca costantemente due metri dietro la linea di fondo, correndo e arrancando ma tirando dall’altra parte della rete qualunque sassata gli arrivi. Sul 4-2 Lorenzi, l’azzurro non sfrutta una palla break figlia dell’alto numero di gratuiti del georgiano, che cerca di chiudere prima possibile gli scambi esponendosi così a troppi rischi. Sul 5-3 per il trentaquattrenne di Siena, un fendente di Basilashvili si ferma sul nastro, concedendo un set-point a Paolo: il punto è una sintesi di quanto visto sin qui, con l’italiano muro invalicabile dal fondo, fino al rovescio in corridoio dell’avversario. 6-3 Lorenzi dopo 38 minuti di partita.
Nel secondo parziale Basilashvili alza vertiginosamente il ritmo: sul servizio d’apertura di Lorenzi, ottiene due palle break (15-40) con colpi piatti, potenti e precisi, poi una gran risposta di dritto che l’azzurro non contiene lo porta 1-0 e servizio. Qui Paolo è formidabile: sul 40-30 trafigge l’avversario con una fulminante risposta di rovescio, poi un dritto lungo linea in rete e un rovescio largo del georgiano permettono al coetaneo di Roger Federer (entrambi sono della classe ’81) di centrare subito il controbreak.
Sul 2-1 Lorenzi quattro errori del ventiquattrenne di Tbilisi, ormai esasperato dalla resistenza dal fondo dell’avversario, consegnano il break a zero all’italiano, che sale 3-1 e servizio. Sembra praticamente fatta, ma l’attuale n.123 del ranking si rialza subito con quattro vincenti, recuperando il break di svantaggio con una risposta di rovescio perfetta che lascia sul posto il senese.
A questo punto il match diventa equilibratissimo: il tennista classe ’92 è molto più in palla di prima e riduce tantissimo il numero di gratuiti, dall’altra parte della rete il toscano mantiene una buona solidità alla battuta (soprattutto con la seconda di servizio, mentre la prima continua a essere piuttosto fallosa) e una regolarità costante dal fondo. Si arriva così al 5-4 Lorenzi, con Basilashvili che serve per rimanere nel match. Qui sul 30 pari Nikoloz fallisce un altro colpo, concedendo il match-point all’azzurro. Lorenzi gioca il punto che potrebbe dargli il successo più importante della carriera con la solita freddezza e regolarità, spostando l’inerzia dello scambio a suo favore dopo una lunga fase difensiva e chiudendo con l’errore non forzato di rovescio del georgiano.
Mai come ora dobbiamo ringraziare Paolo per l’esempio di abnegazione e sacrificio che continua a essere per tutti, in particolare adesso che a quasi 35 primavere può alzare al cielo un trofeo ATP.