Alle minacce sono dunque seguiti i fatti. L’esperienza ai giochi olimpici del tennis d’oltralpe è stata foriera di liti e polemiche interne più che di soddisfazioni sportive. Le precoce uscita del doppio femminile, considerato ampiamente “medagliabile” alla vigilia, ha scatenato una ridda di accuse, piccate repliche e ripicche a mezzo stampa, a cui sono seguiti una serie di risentimenti incrociati che hanno portato all’allontanamento dalla nazionale, per ora temporaneo, di Kiki Mladenovic e Caroline Garcia. Le ragazze francesi hanno rischiato la squalifica ancora prima di scendere in campo nel match di primo turno che le vedeva opposte alla coppia giapponese formata da Misaki Doi ed Eri Hozumi, in quanto le due rappresentanti della Republique indossavano abiti di colore diverso in spregio al regolamento olimpico. Per ovviare a una situazione grottesca, Garcia è stata costretta ad indossare al contrario la bianca tenuta di riserva di Kiki Mladenovic, ma dopo il match le due si sono scagliate violentemente contro la Federazione, accusando a mezzo “social” i vertici di pressapochismo e disorganizzazione. Tormentata, manco a dirlo, anche l’Olimpiade di Benoit Paire, il quale, dopo la sconfitta subita contro Fabio Fognini nel secondo turno, è stato caldamente invitato a non mettere più piede in nazionale dal capo della spedizione francese a Rio Arnaud Di Pasquale. Secondo Di Pasquale, i comportamenti ribelli addebitati al bizzarro giocatore di Avignone non rispettano i parametri etici richiesti ai rappresentanti francesi negli eventi internazionali.
Il Comitato di direzione, riunitosi nella giornata di ieri, ha deciso di sospendere temporaneamente Mladenovic e Garcia, sanzionate per le dichiarazioni pubbliche irrispettose nei confronti della Federazione. Benoit Paire, anch’egli sospeso, paga invece il proprio comportamento, ritenuto “lesivo dello spirito olimpico” e “contrario alla condotta richiesta agli atleti durante le competizioni delle selezioni nazionali”. Come immediata conseguenza, in attesa che lo stesso Comitato si pronunci definitivamente durante l’assemblea del 24 settembre, i tre atleti perderanno ogni aiuto federale e non saranno convocati nelle prossime competizioni che vedranno impegnate le rappresentative francesi. Dovesse essere confermata, la sentenza del governo del tennis transalpino procurerebbe una bella grana al team di Fed Cup, che si giocherà il titolo contro la Repubblica Ceca il 12 e 13 novembre a Strasburgo.