L’inizio del tie di quarti di finale di Federation Cup di scena tra Stati Uniti e Germania di scena a Maui, Hawaii, è stato segnato da un episodio davvero spiacevole che ha scioccato tutta la squadra ospite. Infatti, durante la cerimonia d’apertura, il cantante solista ha intonato la prima strofa dell’inno tedesco, quella utilizzata durante il regime nazista e poi sostanzialmente abolita a partire dal 1952 in favore della terza.
This, I believe, is the defunct 1922-1945 German anthem performed erroneously today at USA-Germany Fed Cup in Maui. https://t.co/DX7dIF59od
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) February 11, 2017
Questa è la traduzione della prima strofa censurata dopo la seconda guerra mondiale:
“Germania, Germania, al di sopra di tutto
al di sopra di tutto nel mondo,
purché per protezione e difesa
si riunisca fraternamente.
Dalla Mosa fino al Nemunas
dall’Adige fino al Belt:
Germania, Germania, al di sopra di tutto
al di sopra di tutto nel mondo”.
Mentre questa è la traduzione della terza strofa in uso ufficialmente oggi:
“Unità, giustizia e libertà
per la patria tedesca!
Aspiriamo orsù a questo,
fraternamente col cuore e con la mano!
Unità, giustizia e libertà
sono la garanzia della felicità.
Fiorisci nel fulgore di questa gioia,
fiorisci, patria tedesca!”
Il clamoroso errore ha immediatamente innescato un incidente diplomatico, con la federazione americana (USTA) che su Twitter si è dovuta scusare con la sua omologa tedesca (DTB). “La USTA estende le più sincere e sentite scuse alla squadra di Fed Cup tedesca ed a tutti i fan per l’incidente dell’inno nazionale. Non accadrà più” ha scritto la USTA. Laconica la risposta della DTB: “Lo vogliamo sperare”.
The USTA extends a sincere apology to the German Fed Cup team & fans 4 the outdated National Anthem. This mistake will not occur again. pic.twitter.com/4LyG3ACe5u
— USTA (@usta) February 11, 2017
Le più scioccate dall’accaduto sono state proprio le giocatrici teutoniche. In particolare Andrea Petkovic ha espresso la sua amarezza e quella dell’intera squadra. “Questo è il simbolo dell’ignoranza. Non mi sono mai sentita più offesa di così in vita mia, figuriamoci in un incontro di Fed Cup”, ha affermato Petkovic in conferenza stampa dopo il match perso contro Alison Riske, “Sono 13 anni che partecipo a questa competizione e stavolta ho seriamente pensato di prendere la mia roba ed andarmene nel momento in cui era cominciato l’inno”. La n.51 del ranking WTA si è indignata ancora di fronte ai media tedeschi: “Siamo nel 2017, nel ventunesimo secolo, non è semplicemente accettabile una cosa del genere”, ha aggiunto Petkovic, “Ho visto Julia Goerges accanto a me che era in lacrime già dopo aver sentito la prima parola. Era furiosa, io ero furiosa. Siamo negli Stati Uniti, non in un paese piccolo e sperduto. Ho cercato di caricare le mie compagne cantando le vere parole, ma è di gran lunga la cosa peggiore che sia successa nella mia vita”.
Le ha fatto eco Barbara Rittner, capitano della squadra tedesca. “Questo è veramente scandaloso ed ingiustificabile, una presa in giro che mi ha portato alle lacrime perché per me essere in campo con queste ragazze in una competizione come la Fed Cup è un momento sacro, trasformato in un momento da brividi. Ciò che è successo è un colpo veramente basso”, ha detto Rittner.
Le giocatrici di casa invece non si erano inizialmente accorte di nulla. “Devo dire la verità: quando abbiamo sentito l’inno non abbiamo subito realizzato che cosa stesse succedendo”, ha affermato Riske “Poi però le voci hanno cominciato a circolare e noi ci siamo sentite tutte quante in grande imbarazzo ed estremamente dispiaciute. Abbiamo enorme rispetto per le nostre avversarie e questo episodio non dovrà mai più ripetersi in futuro”. Speriamo che appunto un tale incidente non ricapiti più. In questo senso le rincresciute scuse della USTA e l’atteggiamento delle ragazze statunitensi fanno pensare che si sia trattato solo di una imperdonabile disattenzione da parte dell’organizzazione hawaiana, forse disabituata ad organizzare eventi internazionali.