Proprio al termine del torneo di Roma era arrivata la conferma dell’inizio della collaborazione tra Novak Djokovic e André Agassi. Una scelta difficile da spiegare e che può essere vista da tanti punti di vista, ma asconltando le parole di uno dei due diretti interessati, si può avere una visione più chiara di quali sono gli effettivi benefici che il tennista serbo potrà ricevere. L’otto volte campione Slam ha rilasciato pochi giorni fa un’intervista alla televisione francese “France 3 TLS”, nella quale ha spiegato com’è arrivato a prendere questa decisione e in che modo può contribuire a migliorare il gioco del suo assistito.”Mi era già capitato con altri tennisti di parlare un po’ del nostro sport, ma il mio attuale stile di vita non è più adatto a questo genere di cose. Dopo averne parlato con mia moglie avevo deciso di dire no, ma poi lei mi ha detto ‘avanti, vai‘”. Dunque stando alle parole di Agassi, è Steffi Graf la principale artefice dell’avvenuto incontro. “Forse mi voleva lontano da casa per un po’”, aggiunge lui con il sorriso sulle labbra. Inoltre vengono fuori altri particolari che spiegano questa immediata collaborazione, che tuttavia non durerà per tutte e due le settimane dello Slam. “La ragione è che già da tanto tempo avevamo organizzato un viaggio in famiglia in queste date e quindi ho sfruttato l’occasione per incontrare Djokovic. Spero anche di riuscire a guardare un paio di suoi incontri. Magari potrei dargli qualche consiglio che potrebbe essergli molto di aiuto”.
In passato il kid di Las Vegas aveva ammesso come Djokovic fosse il giocatore che più gli assomigliava, ma considerando gli impegni legati alla gestione della sua fondazione per garantire un’educazione a quanti più ragazzi possibili, al momento un accordo duraturo sembra utopia, anche se continuano le speculazioni su una possibile collaborazione a lungo termine. L’ex-numero uno al mondo tuttavia si limata a ricordare che “il nostro accordo attuale è fino al termine del Roland Garros e per me questo non è un lavoro a tempo pieno. So per certo che Novak può arrivare a giocare meglio di come ha fatto in passato“.
I due sono già al lavoro sui campi del Roland Garros, dove il serbo ha trionfato lo scorso anno mentre il suo attuale coach vinse nel 1999 dopo due finali perse in giovane età. Agassi ha concluso l’intervista spiegando che “tutti quanti abbiamo visto che livello può raggiungere, e credo che sarà importante per lui capire che cos’è che lo rende tanto forte. Questa è una cosa importante da sapere per un giocatore e non sono sicuro che lui ne sia ancora completamente consapevole”.