Nessun interesse per non aver migliorato o eguagliato il record di Bjorn Borg, che ne ’78 perse solo 27 game prima della finale (Rafa ne ha concessi 29). La forte convinzione che il fattore fondamentale che gli ha permesso di tornare al top sia stata la pausa che si è concesso dopo gli infortuni e il travaglio della stagione 2015. Rafa Nadal ha le idee chiare su come giocare per battere Stan Wawrinka.
Oggi, in particolare nel terzo set, la mente è andata alla finale?
Oggi non ho pensato un attimo a Domenica, ma ora sì: sarà probabilmente la partita più importante della mia carriera.
Hai mancato di pochissimo il record di Borg di game persi prima della finale, lui 27 e tu 29.
È stato un match duro. Thiem è stato sfortunato, in certi momenti poteva cambiare il match. Non m’interessa il numero di game persi, ho giocato bene tutto il torneo, ma rimane una partita con un grande avversario. Sono certo che Stan non avrà problemi in finale, la sua condizione fisica è ottima.
Pensi che la tua forza mentale sia la migliore di sempre in questo momento?
Non lo so, è stato decisivo recuperare dall’infortunio. Ho avuto bisogno di molto tempo per recuperare dal 2015. Il mio stop e le mie cure mi hanno permesso il ritorno. Nella mia carriera non ho mai avuto un periodo di un mese e mezzo senza problemi.
Che effetto ti fa poter vincere 10 Roland Garros?
Non saprei, da 9 a 10 è solo il 10% in più… (ride). Certo è una cosa eccezionale, anche se io non mi considero uno speciale. Ma questo torneo è il massimo per me. Del mio passato qui a Parigi ricordo quasi tutto.
Come si imposta il match contro Wawrinka?
Quando Stan tira forte diventa dura, devo far sì che lo faccia il meno possibile, giocando aggressivo, con ritmo alto. Il mio gioco consiste nell’entrare e uscire continuamente dal campo. Devo colpire la palla né troppo dietro né troppo avanti. Sicuramente qui il campo mi ha favorito più che a Roma perché più grande.