Sulla palla break hai sbagliato la prima di servizio ma poi ha servito una seconda a 106 miglia orarie.
Sono in campo per competere. Cerco di fare quello che mi serve in certi momenti di gioco. Non è programmato, ma solo quanto serve al momento.
Pensi che Johanna Konta possa vincere in futuro Wimbledon?
Ha giocato un grande torneo mostrando coraggio in frangenti difficili. Penso che se lo vuole potrà avere l’opportunità di vincere uno Slam.
Dopo che ti hanno diagnosticato la sindrome di Sjogren le cose non sono andate bene. Ora sei di nuovo in una finale Slam.
È vero, ho avuto tanti problemi. Ma adesso sono entusiasta: sono di nuovo in una finale Slam.
Sei qui senza Serena. Ma Serena ha già giocato in finale a Wimbledon contro Muguruza. Le chiederai qualcosa?
Sì. Le parlerò e sono certa che mi dirà cose che potranno fare la differenza nella partita di sabato.
E com’è essere qui da sola?
Serena mi manca moltissimo. Particolarmente ieri e oggi. In campo ho cercato di comportarmi con lo stesso coraggio che avrebbe avuto lei. Come una fonte di ispirazione.
Hai passato periodi con alti e bassi. Ne vuoi parlare?
Nello sport possono capitare. Ti puoi infortunare, ti puoi ammalare, non puoi essere sempre al 100%. Ma io quando vado in campo provo sempre a dare il mio massimo.
Ci sono somiglianze tra te e Federer. L’età il fatto che abbiate entrambi raggiunto la finale agli Australian Open, l’essere tornati sani dopo problemi fisici.
Penso che ci siano anche aspetti differenti ma per durare a lungo alla fine conta amare il tennis, allenarsi bene e riuscire a rimanere sani.
Sembri abbastanza controllata, non esprimi tanta soddisfazione.
Il più deve ancora essere fatto. Sono concentrata sulla partita di sabato
Ti ricordi il tuo esordio a Wimbledon 20 anni fa?
Ero nervosissima, non si poteva esserlo di più.
E da ragazzina cosa seguivi di Wimbledon?
Per me Becker ed Edberg erano il tennis su erba. Le loro sfide. Come serviva Becker! mi piaceva che giocasse “big”. E poi naturalmente Steffi Graf. Ma ero anche una grande fan di Monica Seles. E poi ricordo l’anno della finale di Zina Garrison.
Com’era oggi l’atmosfera del Campo Centrale?
Giocavo contro la tennista di casa. Il pubblico l’ha appoggiata, ma comunque non l’ho sentito ostile nei miei confronti. Hanno apprezzato la qualità di gioco. Gli spettatori hanno provato a sostenere Johanna, ma lo hanno fatto in modo corretto. Mi è sembrata una bella atmosfera.
Come sarà giocare contro Muguruza?
Abbiamo già giocato diverse volte. Ma mai sull’erba e questo è una fattore importante. Devo vedere cosa potrà funzionare, ma voglio continuare a giocare come ho fatto fino a oggi.
Una volta ti muovevi di più in avanti, cercando la rete.
Sì, ma quando in campo ci sono grandi battitrici non c’è il tempo per scendere a rete. E io ne ho incontrate diverse nel torneo. Tante partite con punti molto brevi.