[WC] M. Sharapova b. T. Babos 6-7(4) 6-4 6-1 (Paolo Di Lorito)
Dopo lo splendido successo contro Halep al primo turno, Maria Sharapova è costretta a lottare nuovamente per conquistare la vittoria contro la numero 59 del mondo Babos e lo fa con un gioco meno brillante ma solido nelle fasi finali, soprattutto con il servizio. Le due, per la prima volta una contro l’altra, all’inizio del match si regalano un break a testa a suon di errori, con Babos che li commette da fondo mentre Maria si reca fino a rete per farli. Sharapova poi mette il piede sull’acceleratore e spinge con precisione su ogni colpo, ma non fa i conti con le straordinarie doti difensive dell’ungherese che passa in vantaggio per due volte e va a servire per il set sia sul 5-4 che sul 6-5. Tuttavia la ventiquattrenne si fa prendere dall’insicurezza, come le capita spesso, e si va al tie-break dove la russa torna a darle una mano: 4 erroracci di dritto e un doppio fallo consentono a Timea di chiudere 7-5. Nel secondo set il livello cala ulteriormente e i vincenti diventano una rarità, e quei pochi che si vedono provengono dal servizio. Maria continua ad avere problemi con i colpi da fondo ma in soccorso ci sono la grinta e la tenacia che la contraddistinguono. Riesce a portare il match al terzo parziale facendosi bastare un break nel settimo game, dopo aver rischiato parecchio in quello precedente. bpoco a poco Babos inizia a cedere e l’incontro si chiude in 2 ore e 21 minuti con un 6-1. Maria, che ha vinto il suo quinto match agli US Open dopo aver perso il primo set, al terzo turno affronterà la vincente di Kenin-Vickery.
[4] E. Svitolina b. K. Siniakova 6-0 6-7(5) 6-3 (Giovanni Vianello)
Elina Svitolina, n.4 del seeding e del ranking WTA, era opposta oggi in primo turno a Katerina Siniakova, n.42 al mondo, in un incontro che l’ha vista vincere il primo parziale 6-0 e a tratti dominare anche il secondo parziale, prima di subire un break al momento di servire per il match sul 5-4 del secondo set. L’incontro, iniziato martedì, ha alla fine visto vincere Svitolina 6-3 al terzo. Il primo set potrebbe essere riassunto in un unico dato, il conteggio dei punti totali vinti (26-11 in favore dell’ucraina), con Svitolina che fa sua la frazione con un bagel. Il gioco si incanala sulla regolarità da fondo, sono poche le variazioni tattiche e Svitolina con la propria maggiore consistenza non lascia scampo a Siniakova. Nel secondo set Svitolina è costretta a sudare di più ed infine perde il parziale, a causa di una Siniakova che mischia di più le carte e spesso si presenta avanti. La n.4 del ranking WTA, come già detto, gestisce il vantaggio di un break fino al momento clou del secondo parziale, quando sul 5-4 perde il servizio a trenta dopo uno scambio chiuso a rete da Siniakova. Il secondo set si conclude al tie-break, in cui Siniakova vince per 7-5. Il terzo set vede ancora la ceca partire col piede sull’acceleratore e l’ucraina con il freno a mano tirato. Siniakova si porta inizialmente avanti 2-0, salvo poi subire la grintosa rimonta di Svitolina, che piano piano ritrova il proprio tennis e con un parziale di 6-1 vince fa suoi set e partita. Prestazione non del tutto convincente di Svitolina, soprattutto sul piano mentale, poiché ha messo in mostra alti e bassi psicologici tra il termine del secondo set e l’inizio del terzo. Al prossimo turno per Svitolina ci sarà Rodina.
E. Rodina b. E. Bouchard 7-6(2) 6-1 (Tommaso Voto)
Altra sconfitta e altra delusione per la canadese Bouchard, che si fa sorprendere dalla russa Rodina e vede la sua crisi tecnica e di risultati peggiorare in modo ormai evidente. A tre anni dalla finale di Wimbledon, e dal n.5 del mondo, la carriera sportiva di Eugenie ha subito un crollo verticale, infatti tra allenatori cambiati e sconfitte, la canadese è precipitata in classifica generale – attualmente è n.76 – e non riesce a vincere un torneo da Norimberga del 2014. Da allora, escluse le finali, perse, di Hobart e Kuala Lumpur, c’è stato un chiaro ridimensionamento le cui cause restano ancora misteriose. La 23enne di Montreal è, tuttavia, un “marchio” molto appetibile, infatti tra sponsor munifici e copertine dei maggiori tabloid mondiale, il fascino Bouchard è ancora una garanzia di vendita,
ma è evidente che questa esposizioni mediatica non corrisponde ai successi sportivi, che invece latitano. Il 2017, partito discretamente con la semifinale di Sydney, si è poi rivelato disastroso, in quanto il bilancio vittorie sconfitte resta negativo (13-17), ma con addirittura cinque 6-0 subiti. Ecco questo dato è abbastanza emblematico, perché Eugenie sembra “mollare” letteralmente la presa quando va sotto nel punteggio. Psicologicamente non riesce a riemergere e quell’atteggiamento spavaldo e arcigno che aveva mostrato nella straordinaria estate del 2014 è svanito nel nulla. La 28enne di Mosca, che veniva da 5 sconfitte consecutive al primo turno, è potente anche se decisamente poco mobile, ma è riuscita a mettere in crisi il fragile meccanismo di gioco della sua avversaria.
C’è stato poco spettacolo, la n.89 del mondo è la prima ad ottenere il break (errore clamoroso a campo aperto della canadese), ma l’ex top 10 si riprende immediatamente e con due colpi ben assestati timbra il 2-2. Bouchard muove meglio la palla, disegna il campo in modo tatticamente perfetto, ma commette svariati “unforced” di lunghezza. Infatti perde un’altra volta il servizio nel settimo game. L’attendismo della russa non paga, in quanto si ritorna in parità sul 4-4, anche perché l’allieva di Hogstedt non arretra con il baricentro e rimane aggressiva. Nel tie-break la tennista di Mosca è più precisa da fondo e si aggiudica il primo set. La reazione della canadese c’è, ma è parziale perché dal 1-0 e servizio subisce sei giochi consecutivi e svanisce dal campo. È tutta la tattica della Bouchard a essere errata, perché vuole sfondare il muro della russa portandola all’errore, ma come il numero dei colpi sale è proprio la canadese a sbagliare. C’è molta approssimazione nell’impianto di gioco della Bouchard e il dover rincorrere non aiuta minimamente. Rodina comprende che è l’occasione giusta, infatti non sbaglia più e si invola verso una vittoria che alla vigilia sembrava abbastanza improbabile. Nel prossimo turno la russa avrà di fronte l’ostacolo Svitolina, che è decisamente duro per le sue condizioni attuali.
[10] A. Radwanska b. P. Martic 6-4 7-6(3) (Andrea Franchino)
Aga Radwanska (28 anni, 11 WTA) inizia il suo cammino nell’ultimo Slam della stagione incontrando la croata Petra Martic (26 anni, 85 WTA) forte di un vantaggio di 2-0 negli scontri diretti. Per la giocatrice polacca avanzare in questo torneo rappresenta un passaggio obbligato per cercare di salvare una stagione fino ad oggi non esaltante che l’ha vista uscire dalle top ten dopo 6 anni consecutivi di presenza. La sua avversaria gioca invece per confermare la buona prestazione di Wimbledon dove ha raggiunto gli ottavi di finale prima di essere sconfitta da Rybarikova. Dopo un’ora e mezza di partita la vittoria arride ad Aga Radwanska con il punteggio di 6-4 7-6(3): la polacca pare aver ritrovato alcuni dei suoi colpi “fatati” che hanno da sempre caratterizzato il suo gioco. Vedremo nei prossimi turni se riuscirà anche a gestire con più attenzione le varie fasi della partita. Per Martic una buona dimostrazione di tenacia che conferma quanto già visto nella stagione. Il primo set rimane in equilibrio fino al sesto gioco, quando Radwanska riesce a strappare il servizio all’avversaria e passa a condurre sul 4-2. Nel nono gioco arrivano le prime 2 palle set ma entrambe non vengono trasformate dalla polacca, che si smarrisce e consente a Martic di recuperare il break subito e servire per riequilibrare la frazione. Nel gioco successivo però Petra non riesce ad arginare Aga che chiude il set alla terza opportunità grazie ad un errore della sua avversaria.
Nella seconda frazione Radwanska rompe gli indugi e comincia a spingere con decisione mettendo all’angolo Martic: sembra di vedere all’opera di nuovo la Maga, quella giocatrice che mortificava le avversarie con una varietà di colpi non comune. La croata subisce il colpo e cede il servizio al quarto gioco, apparentemente spianando la strada a Radwanska che in breve si ritrova sul 5-2 ad un gioco dalla chiusura della partita. Ma Martic continua a lottare e riesce a recuperare la situazione restituendo il break e tenendo il servizio perarrivare sul 5-5. Inevitabile la chiusura del set al tie-break, dove Aga non si concede distrazioni e si porta con decisione sul 6-2 per conquistare la vittoria al secondo match point. Nel prossimo turno la polacca è attesa dalla kazaka Putintseva
[8] S. Kuznetsova b. M. Vondrousova 4-6 6-4 7-6(2) (Roberto Ferri)
Aspra e lunga oltre due ore e trenta la vicenda che ha condotto l’ottava giocatrice del mondo Svetlana Kuznetsova a sconfiggere la ceca Marketa Vondrousova (67 ATP) in tre set in cui si è assistito a 105 errori non forzati contro 50 colpi vincenti,14 break e tre match point annullati. Eppure le note che quotidianamente vengono diffuse dall’ATP ai giornalisti riassumevano la carriera della russa in quattro cartelle e quello della sua avversaria odierna, la 18enne mancina, ceca in una soltanto. La differenza di nobiltà tennistica sul campo però non si è notata almeno sino al momento in cui la teenager ceca (quando un’iniziativa analoga ai NextGen anche per le ragazze?) si è trovata a servire per il primo set su 5-3 e ha ceduto a zero il servizio a un’avversaria sino a quel momento fallosissima e dolorante al polso sinistro. Debacle momentanea perché nel decimo game ha tolto per la quarta volta il servizio a Kuznetsova e ha vinto il primo set della sua vita allo US Open. Da sottolineare uno schema riuscitole più volte nel corso del set e poi dell’intero match: palla corta e pallonetto millimetrico vincente.
Nel secondo parziale la partita ha assunto un andamento più consono ad un incontro tra due professioniste e le contendenti sono riuscite a vincere regolarmente i propri turni di servizio eccezion fatta per il quarto da parte di Voundrousova che le è costato il set. Una sola possibilità di pareggiare i conti dei break per lei sul punteggio di 4-5, ma la russa lo ha cancellato con un diritto al volo coraggioso per poi raggiungere il set decisivo con due colpi vincenti. In tale ultimo set si è dovuto attendere sino al quinto gioco per vedere una giocatrice tenere un proprio turno di battuta. “L’impresa”è riuscita a Voundrousova nonostante da 40-0 si sia ritrovata a dover annullare un break-point. Kuznetsova l’ha immediatamente imitata non senza grandi difficoltà; le ha poi nuovamente strappato il servizio risalendo da un punteggio di 15-40 approfittando della cronica refrattarietà delle giovani tenniste di chiudere un punto a rete dopo aver messo la propria avversaria alle corde. Voundrousova tuttavia non solo non si è scoraggiata ma, al contrario, ha ripreso sul 4-4 Kuznetsova e successivamente l’ha costretta ad annullarle tre match point di cui due consecutivi. Grave l’errore di misura con il rovescio da parte della ceca in occasione del terzo e brava la russa ad annullare di diritto i restanti due. Tie break senza pathos a differenza delle restanti due ore e 25 di battaglia. L’ottava testa di serie del torneo, dopo aver perso il primo punto, ne ha inanellati sei consecutivi e al secondo match point ha conquistato, con tanta fatica, il diritto ad affrontare la giapponese Nara.
[9] V. Williams b. O. Dodin 7-5 6-4 (Lorenzo Dicandia)
Venus Williams prosegue piuttosto spedita la marcia verso la terza finale Slam stagionale, sbarazzandosi di Oceane Dodin, numero 48 al mondo, in due set 7-5 6-4. Il punteggio riflette una certa generosità della maggiore delle Williams al momento di siglare la pratica. Dodin, che quest’anno ha raggiunto la sua miglior classifica (46), gioca, nel bene e nel male, in maniera speculare a quella di Venus. Prima di servizio potente (media sui 175 km/h), e seconda traballante, fondamentali rapidi e profondi, lunghe falcate e tanta inconsistenza. È proprio l’incostanza da fondo e al servizio che crea la differenza principale tra le due giocatrici, tra la real Venus e la Venus wannabe. Dodin commette tredici errori gratuiti nel solo primo set, con una percentuale di prime di poco sopra il 40%. Williams, dal canto suo, è in una buona giornata al servizio e la pressione del punteggio viene trasferita interamente sui turni di servizio di Dodin che, dopo essersi salvata in avvio di partita, capitombola al sesto gioco. Venus si distrae al momento di chiudere per il set, come spesso le è capitato in stagione, e si fa riagganciare sul 5-5, prima di riacquistare compostezza e calma e chiudere velocemente conquistando gli ultimi otto punti del set. Il secondo set segue quasi pedissequamente l’andamento del primo. Venus gioca al gatto col topo, con Dodin che lascia a tratti intravedere l’enorme potenziale a disposizione le entrassero tutte le bordate. Venus chiude dunque in quasi un’ora e mezza, con un parziale nettamente positivo tra vincenti e gratuiti (+18) ed un’impressione decisamente più positiva di quella destata nel primo turno. Affronterà ora la greca Maria Sakkari al terzo turno, contro cui ha vinto l’unico precedente lo scorso anno a Wimbledon.
[13] P. Kvitova b. A. Cornet 6-1 6-2 (Giovanni Vianello)
Petra Kvitova, t.d.s. 13 e n.14 del ranking femminile, si aggiudica in scioltezza un posto in terzo turno sconfiggendo Alizé Cornet, n 46 WTA, per 6-1 6-2. La ceca conduceva nei precedenti per 1-0, con l’unico confronto diretto disputatosi proprio a Flushing Meadows nel 2012. Cornet, raggiungendo il secondo turno, interrompe una pesante striscia negativa a New York (non vinceva una partita agli US Open dal 2014). Nel primo set c’è una sola giocatrice in campo, Kvitova, che dopo aver sprecato quattro palle break nel primo game del match, si impadronisce del parziale per 6-1. La francese sembra un fantasma al cospetto di una ceca che spinge da fondo con cosistenza, venendo anche spesso a rete a chiudere il punto. Il secondo set rischia di concludersi con lo stesso risultato del primo, ma la t.d.s. 13 spreca un match-point sul 5-1 e servizio in suo favore. Kvitova porta comuqnue a casa il match nel game successivo. La trama tattica della partita cambia di poco o nulla, la ceca è debordante da fondo e fa un sol boccone di una Cornet impotente. Dopo aver sconfitto Jankovic al primo turno, Kvitova conferma con una prestazione molto buona di poter andare lontano a New York. Al prossimo turno per la ceca la vincitrice tra Alexandrova e Garcia.
[3] G. Muguruza b. Y.Y. Duan 6-4 6-0 (Diego Serra)
Vince agevolmente in due set Garbine Muguruza contro Yin Yin Duan, numero 92 del mondo. Primo set piuttosto equilibrato, con anzi Muguruza che deve affrontare la prima palla break, nel sesto game, rispedita al mittente con un’ottima prima palla. Poi decisivo è il nono game, la spagnola sale 30 a 40, poi è brava a sfruttare la sua maggior potenza da fondo per chiudere con il break. Nel gioco successivo Muguruza chiude il primo set al quinto set point. Quella che sembra comunque una partita tirata ed equilibrata nel gioco, svanisce nel secondo set, dove Duan sparisce letteralmente dal campo. Yin Yin gioca male, sbaglia tantissimo e non viene più sorretta da un servizio ai minimi sindacali. Si parte con un break nel primo game, a cui seguiranno altri due break, nel terzo game lasciato addirittura a zero dalla cinese. Mai poi sul servizio Muguruza si gioca, anzi la tennista spagnola chiude nel sesto game con un perentorio 6 a 0, lasciando una manciata di punti all’avversaria. Il tutto in un’ora di gioco. Ora sulla sua strada Rybarikova.
Gli altri incontri
AAA cercasi disperatamente Kiki Mladenovic. Dopo la tignosa e contestata vittoria contro Muguruza sul rosso del Roland Garros, la bionda francese è sostanzialmente sparita dal circuito. Un’involuzione non spiegabile pienamente neanche con il cambio di superficie, se è vero che a inizio stagione Kiki aveva ben figurato anche sul veloce. Il 6-3 6-2 che ha dovuto archiviare quest’oggi contro Monica Niculescu, una che a tennis ci sa giocare alla grande ma più spesso sulla terra, spiega meglio di ogni altra considerazione la crisi di Mladenovic. Abulica, in ritardo su ogni colpo, con un body language disastroso. Fuori la giovanissima Catherine Bellis, eliminata dalla giapponese Hibino: dopo il suo primo successo WTA un paio di anni fa, la nipponica è ancora alla ricerca della conferma. Vince Ons Jabeur, per proseguire il suo buon momento dopo il Roland Garros, dove era diventata la prima tennista araba a raggiungere il terzo turno: 6-1 7-5 alla wild card Minor. Crolla al terzo set, perso per 6-1 da Ekaterina Makarova, Caroline Wozniacki, brutto stop per la danese.
Risultati:
Primo turno
[4] E. Svitolina b. K. Siniakova 6-0 6-7(5) 6-3
E. Rodina b. E. Bouchard 7-6(2) 6-1
J. Brady b. A. Petkovic 6-4 3-6 6-1
[Q] K. Kanepi b. F. Schiavone 0-6 6-4 6-2
M. Niculescu b. [14] K. Mladenovic 6-3 6-2
[Q] N. Gibbs b. V. Cepede Royg 6-0 1-6 6-1
A. Bogdan b. [WC] T. Townsend 6-4 4-6 6-3
T. Maria b. [WC] A. Kratzer 6-1 6-1
D. Allertova b. [Q] R. Peterson 6-2 7-6(5)
N. Hibino b. C. Bellis 6-3 4-6 7-5
[20] C. Vandeweghe b. A. Riske 2-6 6-3 6-4
S. Rogers b. [WC] K. Day 6-2 4-6 6-4
[8] S. Kuznetsova b. M. Vondrousova 4-6 6-4 7-6(2)
K. Flipkens b. M. Brengle 6-2 6-3
O. Jabeur b. [WC] B. Minor 6-1 7-5
Y. Putintseva b. [Q] S. Zhuk 7-6(3) 6-3
[10] A. Radwanska b. P. Martic 6-4 7-6(3)
L. Safarova b. [26] A. Kontaveit 6-7(5) 6-1 6-4
D. Kasatkina b. Q. Wang 6-7(7) 6-2 6-3
[27] S. Zhang b. S. Lisicki 6-7(4) 6-3 6-0
[25] D. Gavrilova b. [Q] A. Kiick 6-2 6-1
K. Nara b. S. Sorribes Tormo 6-1 6-2
C. McHale b. [19] A. Pavlyuchenkova 3-6 6-3 6-2
[17] E. Vesnina b. [Q] A. Blinkova 6-1 6-3
R. Ozaki b. [Q] D. Lao 6-3 7-6(5) 7-6(5)
Secondo turno
[WC] M. Sharapova b. T. Babos 6-7(4) 6-4 6-1
[WC] S. Kenin b. [Q] S. Vickery 6-3 4-6 7-6(0)
[13] P. Kvitova b. A. Cornet 6-1 6-2
M. Sakkari b. [WC] A. Rodionova 7-5 6-3
S. Stephens b. [11] D. Cibulkova 6-2 5-7 6-3
D. Vekic b. [22] S. Peng 6-0 6-2
[16] A. Sevastova b. [Q] K. Kozlova 6-4 6-4
[18] C. Garcia b. E. Alexandrova 4-6 6-3 6-0
[3] G. Muguruza vs Y.Y. Duan 6-4 6-0
A. Krunic b. A. Tomljanovic 6-3 6-2
A. Barty b. A. Sasnovich 6-1 7-6(7)
C. Suarez Navarro b. [29] M. Lucic-Baroni 4-6 7-6(4)
E. Makarova b. [5] C. Wozniacki 6-2 6-7(5) 6-1
[31] M. Rybarikova b. Kr. Pliskova 7-6(4) 7-6(3)
[9] V. Williams b. O. Dodin 7-5 6-4
[30] J. Goerges b. S. Zheng 6-2 6-1
Kyrgios non perde il vizio, subito fuori. Thiem e Dimitrov ok