Com’era normale aspettarsi il match di ottavi di finale dell’unico italiano rimasto in gara, Paolo Lorenzi, è ruotato tutto attorno al servizio, nel bene e nel male. Anderson non aveva mai perso la battuta in questo torneo fino a ieri e anche Lorenzi ha trovato difficoltà all’inizio: “Sono convinto che il Louis Armstrong sia più veloce rispetto agli altri campi in cui ho giocato e questo all’inizio mi ha creato un po’ di problemi. Dal secondo set in poi sono riuscito a leggere meglio il suo servizio e anche il fatto che il sole sia calato ha aiutato”. Purtroppo per Lorenzi però è stata anche la sua battuta a creargli dei problemi: ricordiamo che sia nel terzo set che nel quarto è stato avanti di un break ma si è fatto subito riacciuffare nel punteggio. “Nei game in cui ho subito il break ovviamente non ho servito bene ma anche lui ha alzato il livello di gioco, sono stati tutti scambi lunghi dove lui non ha sbagliato niente, nonostante io tentassi di essere aggressivo. Non penso che gli errori che ho commesso siano gravi, li ho fatti dopo aver corso tantissimo”.
La caratteristica che contraddistingue il tennista azzurro è quella di avere sempre un atteggiamento umile e quando la cosa è accompagnata da un buon stato di forma, è comprensibile che arrivino risultati come questo. “Fisicamente mi sentivo bene e in partita, la cosa che mi dispiace è non essere stato in grado di fare punti facili con la battuta, comunque ci ho creduto anche quando ero sotto 2 set a 0. Non ho mai pensato di poter vincere, né di poter perdere, ma solo a fare il mio gioco”. Paolo ha avuto la fortuna di trovarsi nella parte bassa di tabellone, orfana di un tennista in grado di portare dalla sua parte tutti i favori dei pronostici e di conseguenza ci si poteva aspettare di tutto dalla partita di ieri. “Guardando il tabellone non provo rammarico, se si pensa che due anni fa Anderson era top 10, e inoltre c’è anche Querrey che ha fatto bene negli Slam. Se avessi giocato male proverei rammarico”.
Nonostante l’età che avanza, Lorenzi a 35 anni pensa sempre al futuro e lo fa con l’intenzione di migliorarsi. Prima parla del suo gioco e sottolinea di dover “migliorare la continuità al servizio, in certi momenti calano le mie percentuali” e poi spiega alcune scelte della sua programmazione: “Forse l’anno prossimo potrò farla in modo diverso e giocare qualche torneo in più sul cemento prima degli US Open, come ad esempio Los Cabos. Quest’anno sarebbe stato ideale saltare Kitzbuhel ma avendolo vinto lo scorso anno mi dispiaceva non giocarlo. Rispetto allo scorso anno sento di essere migliorato sul cemento. Ora ci sarà la parte di stagione indoor e poi la Cina. Lì vedremo davvero se lo sono”.
Infine il nostro Direttore chiede al numero 40 del mondo cosa pensa della squalifica rimediata dal suo connazionale Fognini. “Dispiace che un nostro giocatore venga squalificato e lui ha sbagliato, anche se sono cose che possono succedere. Sul fatto che la punizione sia troppo severa o meno non commento. Per fortuna spetta ad altri prendere queste decisioni”. Anche parlando di situazioni delicate come questa, Lorenzi riesce a mostrare la sua semplicità e a strappare una risata ai giornalisti che lo intervistano: “A me è capitato di prendere una multa solo una volta in un Challenger a Ginevra tantissimi anni fa per aver lanciato una racchetta, ed è stata giusta perché come gesto non ci stava. In effetti non era una multa: ho rotto un cartellone e loro mi hanno detto ‘o una multa o lo ripaghi’. Così ho ripagato il cartellone”.
https://soundcloud.com/ubitennis/lorenzilunica-multa-che-ho-mai-preso-e-stato-in-un-challenger?in=ubitennis/sets/lorenzi-contro-anderson