[7] A. Van Uytvanck b. [3] T. Babos 5-7 6-4 6-1
Finale poco nobile sotto il profilo della classifica alla Coupe Banque Nationale di Quebec City dopo l’uscita di scena di Lucie Safarova ad opera di una delle due odierne finaliste: Timea Babos (n. 63 WTA, 24 anni) da Sopron, Ungheria. Dall’altra parte della rete la belga Alison Van Uytvanck (n.98 WTA, 23 anni) alla prima finale WTA della sua carriera. Il loro unico confronto diretto risale al 2015 e fu vinto dalla belga. Manca a queste due ragazze un po’ di potenza nei colpi di rimbalzo e l’atletismo che caratterizza giocatrici più in alto di loro nel ranking, ma a nessuna delle due difetta il tocco, il senso geometrico e quello tattico. Grazie a queste qualità si è assistito a una finale avvincente e ben giocata per i primi due terzi in cui si sono potute ammirare parecchie volèe e smorzate vincenti soprattutto di marca belga, rara vista nella WTA.
Primo set caratterizzato da una solidità insolita nel tennis femminile nei turni di servizio da parte di entrambe le contendenti. Babos in tutto il parziale ha ceduto due soli punti quando ha messo la prima in campo e lo ha fatto nel 73% dei casi; Van Uytvanck ha retto bene il confronto sino al 4-5 quando, improvvisamente, le sue percentuali di prime palle sono crollate (52% alla fine del parziale). Ha, quindi, dovuto annullare con grande coraggio e personalità un set point al decimo game e poi altri tre all’undicesimo prima di arrendersi, dopo aver avuto l’opportunità del sei pari, alla quinta opportunità concessa alla sua avversaria. Epico nel suo piccolo e probabilmente decisivo nell’economia dell’intero match il secondo gioco del secondo set. Van Uytvanck prima annulla cinque palle break e poi pareggia i conti con una perfetta stop volley di diritto. Troppo passiva Babos in almeno quattro circostanze. Forse conscia dell’opportunità sprecata, l’ungherese ha un black out tra il quinto e il sesto game in cui subisce un parziale di otto punti  a due. Si ritrova nel settimo, ma intanto la belga ha tratto fiducia dalla situazione e, grazie a un gioco molto offensivo caratterizzato in alcuni frangenti dal serve & volley, pareggia i conti con due ace consecutivi. Babos scesa dal 73 al 64 per cento di prime palle dal primo al secondo set e Van Uytvanck salita dal 52 al 58.
La discesa dell’ungherese nel rendimento al servizio si trasforma in un crollo verticale nel set decisivo e non è compensata dai colpi di rimbalzo, anzi ne è aggravata. Van Uytvanck si “limita” a sbagliare pochissimo ed è tutto ciò che le serve per portare via il servizio per due volte consecutive a Babos e ritrovarsi sul punteggio di 5-1 dopo avere avuto una opportunità di triplo break sul 4-0. Il settimo game, ancora con Babos alla battuta, è chiaramente una sorta di via crucis per la sconfitta che letteralmente regala i quattro punti necessari a Van Uytvanck per conquistare una vittoria che sino al due pari del secondo set era sembrata a lei così lontana.