Anche la matematica lo ha sancito: Grigor Dimitrov e Marin Cilic vengono ammessi alla corte degli otto che disputeranno le ATP Finals 2017. Attaccati pervicacemente a una manciata di punti, 5 per il bulgaro e 30 per il croato, i fautori del worst case scenario ancora ieri invitavano i tifosi dei due campioni a non cantare vittoria. E, come spesso accade nei giochi di classifica, la certezza della qualificazione è arrivata più per demeriti altrui che per le proprie virtù. Le sconfitte odierne di Querrey e Anderson hanno infatti abbassato il cut-off virtuale (lo spartiacque fra i migliori 8 al mondo e il resto del field), quanto bastava perché i due ottenessero la certezza matematica. Dimitrov, addirittura, senza giocare. Lunedì aveva annunciato il suo forfait a Vienna e quindi si godrà dal divano la battaglia per gli ultimi due posti disponibili. Dal canto suo, Cilic, numero 2 del seeding a Basilea, affronterà in scioltezza il torneo svizzero sperando di fare il colpaccio ai danni del superfavorito Federer. I due vanno ad aggiungersi ai quattro colleghi con il badge londinese già al collo: Nadal, Federer, Sascha Zverev e Thiem.
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E gli altri? La pattuglia dei pretendenti è ancora piuttosto nutrita. A guidarla, Goffin e Carreno Busta, che occupano attualmente il 7° e l’8° posto (in realtà li precede Wawrinka, che però rientrerà solo nel 2018). Il belga appare in crescita costante dopo il brutto infortunio patito al Roland Garros. Comunque, è stato sorpreso da Tsitsipas la settimana scorsa. Lo spagnolo, dopo l’exploit – un po’ fortunato – allo US Open, non ne aveva imbroccata una fino alla sofferta vittoria di oggi contro Pella, nel suo esordio viennese. Ovvio che entrambi non possano sentirsi troppo sicuri di andare a Londra. Visto anche l’incalzare dei due old del Porto e Tsonga, vincitori a Stoccolma e Anversa. Nonché impegnati questa settimana a Basilea (l’argentino) e Vienna (il francese).
Con l’ultimo 1000 da giocare a Parigi e tanti punti ancora sul piatto, è chiaro che ai protagonisti quasi sicuri si aggiunge un pugno di inseguitori che affidano al pallottoliere le residue speranze di qualificazione. Anche volendo elencare solo quelli con più possibilità, la lista è lunga. Si va dai citati Querrey e Anderson, agli iberici Bautista Agut e Ramos-Vinolas, fino agli americani Isner e Sock. Per il meccanismo degli incastri, è plausibile pensare che il quadro definitivo si delineerà solo nelle fasi finali di Bercy. Tenendo conto anche di un altro elemento di incertezza. Gli scarti, imposti dal regolamento che conta 18 risultati utili per la Race (4 Slam, 8 Master 1000 e 6 fra gli altri tornei giocati nel 2017). Non resta che godersi lo spettacolo.