G. Simon b. [2] K. Anderson 7-6(4) 6-2
Il 2018 di Gilles Simon non poteva iniziare nel migliore dei modi. A quasi tre anni di distanza dall’ultimo torneo conquistato, il francese, precipitato al numero 89 del mondo, è riuscito a fare sua la prima edizione del Maharashtra Open, il nuovo torneo ATP che ha sostituito quello di Chennai. Il francese ha conquistato il torneo indiano dopo una settimana in cui ha espresso il suo miglior tennis e riuscendo ad eliminare le teste di serie numero 3 Roberto Bautista Agust e numero 1 del seeding Marin Cilic; e oggi, Simon è stato capace di battere il finalista dell’edizione 2017 degli Us Open Kevin Anderson (n. 14 del mondo) e seconda testa di serie del torneo. Nel corso della finale Simon ha imposto le sue variazioni tattiche che gli hanno permesso di leggere subito i colpi dell’avversario e soprattutto di indurlo in errore. Simon è riuscito a contenere la potenza del sudafricano esaltandosi anche nella fase difensiva.
Il primo set è stato molto lottato ed è andato oltre l’ora di gioco. E se da una parte il sudafricano ha provato a fare la differenza con i colpi di inizio gioco, dall’altra è stato Simon a costruire, lentamente, la sua tela. Il francese è stato capace si superare le difficoltĂ iniziali legate alla lettura del servizio di Anderson, e, giĂ dopo qualche game, ha capito le direzioni della battuta dell’avversario. Questo gli ha permesso non solo di ribattere ai servizi superiori ai 200 chilometri orari ma anche di allungare lo scambio e andare spesso alla ricerca del rovescio di Anderson. Il francese ha sfruttato tutti gli angoli del campo e ha variato molto i colpi rimandando dall’altra parte della rete delle palle senza peso che hanno indotto in errore il numero 14 del mondo. Le palle di Simon, in molte occasioni e in quasi tutto il match, hanno spazzolato le righe. Il numero 89 ATP, nel settimo gioco del primo set, con un bellissimo passante di dritto ha conquistato il break che gli ha permesso di servire per chiudere il primo set. Un passaggio a vuoto del francese ha rimesso in gioco subito Anderson che, grazie anche ad un nastro fortunato, ha strappato la battuta al francese e riaperto il parziale. Come nei suoi match giocati in precedenza a Pune, Anderson, anche nella finale, ha rimandato la contesa al tie break. Dopo un’ora di gioco, quindi, il parziale è stato deciso da un tie break che, però, è stato giocato con molta personalitĂ dal numero 89 del mondo, che ancora una volta è riuscito a fare la differenza nella lettura dei colpi dell’avversario e a mandare in errore il sudafricano. Simon ha conquistato il set point e lo ha concretizzato al termine di un scambio di 39 colpi e chiuso con un bellissimo dritto giocato con i piedi dentro il campo.
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Nel secondo set, invece, entrambi sono riusciti a mantenere i loro turni di servizio anche se Anderson è apparso più rinunciatario e soprattutto meno preciso nei colpi. La battuta del numero 14 del mondo è stata in grado di toglierlo dai guai nei primi game del set ma, il sudafricano non è riuscito a salvarsi nei giochi successivi. Simon infatti, nel quinto gioco, dopo aver cercato con insistenza il rovescio di Anderson , ha strappato la battuta e si è portato sul 4 a 2. Il francese è riuscito a chiudere l’incontro nel game di risposta vincendo per 6 giochi a 2 il secondo set. Per Simon si tratta del tredicesimo titolo in carriera: l’ultimo titolo vinto risale al 22 febbraio 2015 quando, al termine di un match lottato e concluso al tie break del terzo set, aveva battuto il suo connazionale Gael Monfils nell’ATP di Marsiglia. E, adesso, il digiuno per il francese, che nel 2017 aveva vinto soltanto pochi match, è terminato. Non solo. Con i punti conquistati, da lunedì, potrà risalire dall’attuale posizione numero 89 fino alla 57.
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Anderson, dal canto suo, pur avendo perso l’undicesima finale in carriera, può gioire perché dalla posizione numero 14 si porterà a ridosso della top ten: da lunedì sarà numero 11 e avrà una buona testa di serie in vista dei prossimi Australian Open. Per il sudafricano si avvicina il ritorno in top 10 considerato anche che lo scorso anno di questi tempi era fuori per infortunio e dunque fino a marzo prossimo avrà poco o nulla da difendere in termini di punti.
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