E.Cocciaretto b. [13]D.Vismane 6-3 6-4
(da Melbourne, il nostro inviato)
Testa, testa, si dice Elisabetta, puntandosi il dito alla tempia, un po’ come faceva Stan Wawrinka. E di testa ce n’è voluta tanta, per vincere in modo tranquillo, rimanendo sempre concentrata, una partita come quella di oggi sul campo 5 di Melbourne Park. Daniela Vismane, lettone, numero 13 del tabellone, è una ragazza che gioca bene e tira forte, ma è molto emotiva, e si lascia andare a volte a delle “sceneggiate” in campo che possono deconcentrare anche l’avversaria. Non Elisabetta, però. Non la ragazza di Fermo, che si allena tra Porto San Giorgio e Tirrenia, che la testa ha imparato a usarla alla grande dall’alto del suo metro e sessantaquattro centimetri. Rimane solida l’azzurra, spinge molto bene anche con il dritto in cross oltre che con il consueto ottimo rovescio, serve buone prime palle in slice quando i punti scottano, e si prende con grande merito una semifinale che mancava al tennis giovanile italiano dal 2013, l’ormai famosa (e famigerata) affermazione di Gianluigi Quinzi a Wimbledon.
L’unico titolo femminile italiano negli Slam under 18 risale al 1993, quando Francesca Bentivoglio conquistò il titolo a New York. Cocciaretto ha in ogni caso seguito le orme di Antonella Serra Zanetti, sua allenatrice a Tirrenia, semifinalista da queste parti esattamente venti anni fa. Per lei ora la giocatrice di Taipei Liang (tds 2).
Che bel regalo di compleanno (17 anni oggi) che si è fatta Elisabetta, a se stessa e a tutti noi appassionati. Domani sarà una partita importantissima, ci vorrà testa. Ma con Cocciaretto in campo, non c’è problema.
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