Alfine, dopo un po’ di alti e bassi in fatto d’amore, Sam Querrey convolerà a giuste nozze e accanto a lui all’altare ci sarà la modella Abby Dixon. I due hanno affidato ad Instagram la notizia del fidanzamento, postando alcune foto con l’anello bene in vista. Anche il compagno di Davis e amico John Isner ha sfruttato il proprio profilo per congratularsi con la coppia felice. Non è stato però un percorso semplice quello di Sam. Accennavamo infatti alle peripezie amorose che hanno anche influito sul suo rendimento in campo. Nel 2013, lo statunitense conviveva con la fidanzata storica Emily McPherson e le aveva persino chiesto di sposarlo, ma poco prima del grande passo i due si sono lasciati. La fine di questa relazione ha avuto risvolti molto negativi sulle prestazioni di Querrey, come lui stesso ha affermato in un’intervista a USA Today: “Per molti mesi del 2013 mi è capitato di avere la testa da tutt’altra parte. Non riuscivo a concentrarmi negli allenamenti e nemmeno durante le partite. Agli US Open durante la partita di secondo turno contro Adrian Mannarino fisicamente ero sul campo mentre mentalmente mi sembrava di non essere lì. La rottura con Emily ha influenzato negativamente il mio tennis, soprattutto nel periodo estivo”.
Qualche tempo dopo questo shock, il buon Sam ha partecipato ad una puntata del reality show “The Millionaire Matchmaker” alla ricerca dell’anima gemella. La relazione con Kylie, la ragazza conosciuta nel programma, non è però andata oltre la durata delle riprese e il tutto si è risolto in un paio di appuntamenti. Solo pochi mesi dopo la comparsata in TV, il tennista di San Francisco ha trovato il vero amore in Abby e da due anni a questa parte condivide con lei la sua vita di sportivo itinerante. Con l’arrivo della modella coincide anche il periodo migliore della carriera di Querrey, capace di grandi exploit e di vittorie importanti (con Murray e Djokovic a Wimbledon e con Nadal ad Acapulco). Negli ultimi tempi però la tendenza si è un po’ invertita e saldo vittorie/sconfitte del 2018 è piuttosto misero (5-5), soprattutto per un giocatore a ridosso della top-10. La finale del neonato torneo di New York (nel quel ha riportato tre dei suoi cinque successi stagionali) non attenua più di tanto i dubbi sul livello di concentrazione, più che di tennis, dell’americano. Infatti ben quattro sconfitte su cinque sono arrivate al tiebreak del terzo set, contro avversari meno quotati. Che la nuova serenità personale abbia minato il killer instinct di Sam?