Difficile immaginare che sia un problema aritmetico, perché ’48-42′ è un calcolo davvero troppo semplice per essere sbagliato. Restano quindi in piedi le ipotesi del difetto di comunicazione, di una distrazione a catena o di una blanda forma di protesta per il trasloco del torneo (si scherza, eh), prossimo a disputare la sua ultima edizione tra i cancelli di Crandon Park. Di cosa parliamo? Del tabellone di qualificazione femminile del Miami Open 2018, con relative wild card.
La faccenda sarebbe piuttosto semplice. Il tabellone cadetto del Premier Mandatory che si tiene ogni mese di marzo in Florida è a 48 giocatrici, esattamente come quello di Indian Wells, poiché prevede la disputa di due turni e la qualificazione di 12 giocatrici al tabellone principale. Di queste 48 giocatrici, 42 vengono selezionate grazie al ranking WTA pubblicato tre settimane prima dell’inizio del torneo (sono sei settimane per l’entry list del tabellone principale); i restanti 6 posti vengono occupati da altrettante wild card, ed è così ormai da diversi anni. Se non che quest’anno, al momento di annunciare gli inviti maschili e femminili, gli organizzatori del Miami Open hanno ufficializzato 8 wild card per il tabellone principale – come da prassi – e altre 8 per il tabellone di qualificazione, come invece da prassi non sarebbe. Il calcolo come detto è piuttosto semplice: ci sono 42 giocatrici che entrano in tabellone per accettazione diretta, e adesso ci sono anche 8 giocatrici che dovrebbero ricevere una wild card, per un totale di 50. Qualcosa non quadra.
Dal Miami Open non è arrivata alcuna rettifica, né il player field delle qualificazioni è stato ufficializzato (ma va detto che questo non avviene quasi mai tramite canali ufficiali, a differenza delle entry list del tabellone principale). Al momento, e a poche ore dal sorteggio dei tabelloni – alle 23 quello principale femminile, un paio d’ore prima quello di qualificazione – la situazione che abbiamo ricostruito è la seguente:
La lista è ufficiosa (la presenza di Sara Errani, ad esempio, è in attesa di conferma) ma non v’è dubbio che il totale debba ammontare a 42, mentre le 2 wild card ‘in eccesso’ sono state regolarmente annunciate del Miami Open assieme alle 6 previste da regolamento. C’è il nome di Roberta Vinci tra gli inviti, ma l’azzurra non ne avrà bisogno poiché l’ultimo forfait – quello dell’olandese Rus – le ha liberato un posto in tabellone. Un problema in meno per gli organizzatori, ma resta la scomoda questione di ‘sette giocatrici per sei sedie’: per fingere che nessun pasticcio sia stato combinato dovrebbe giungere una ulteriore defezione che permetterebbe l’ingresso diretto di Antonia Lottner, insignita di una wild card ma anche prima delle giocatrici escluse, al momento. Si sbaglia anche a Miami, mica solo a Roma.
A.S.