17/08/2013 05:10 CEST - Cincinnati Masters

Cincinnati: Nadal batte il miglior Federer del 2013

Federer numero 7 da lunedì

TENNIS - Nadal supera Federer 57 64 63. Lo svizzero gioca la sua miglior partita del 2013 ma non evita la 21ma sconfitta in 31 scontri diretti. Nadal affronterà Berdych, che batte Murray e scavalca Federer in classifica. Federer sarà n.7 lunedì. Da Cincinnati, Vanni Gibertini

| | condividi
Andy Murray
Andy Murray
Contenuti correlati

R. Nadal b R. Federer 5-7, 6-4, 6-3 in 2h13'

Passeggiando per i ground del Lindner Center poco prima dell’inizio della “classica” tra Federer e Nadal, stavo cercando di cogliere qualche spunto di colore per arricchire la mia cronaca nel caso in cui, come tutti gli addetti ai lavori qui a Cincinnati e nel resto del globo terracqueo, l’incontro si fosse trasformato in un “non evento”, come era già accaduto ben due volte quest’anno, a Roma e ad Indian Wells. Ma quei due monumenti alla storia tennistica che si sono trovati di fronte per la trentunesima volta in questo Western & Southern Open hanno invece dato vita a 2 ore e 13 minuti di autentica delizia tennistica, piena zeppa di colpi straordinari, che nonostante abbia visto Rafael Nadal uscire vincitore, ha comunque messo un punto esclamativo al ritorno agonistico ad alto livello di Roger Federer, dopo i problemi alla schiena e le mediocri prestazioni sulla terra nel mese di luglio.

Un grande match, giocato alla grande da un ritrovato Federer contro il giocatore sicuramente più in forma del momento, e deciso solamente da un paio di punti qua e là, da una palla che prende la riga o si ferma su nastro, come tante volte è capitato tra questi due campioni, ma come mai era capitato nel recente passato. Il merito di Nadal è stato quello di aver trovato in tempo le contromisure per rispondere alla battuta di Roger, che per il primo set e mezzo è stata quasi indecifrabile per il maiorchino e che purtroppo per lo svizzero si è lievemente affievolita proprio quando si stava avvicinando la volata finale del secondo parziale. “Credo di aver calato il livello del mio servizio quel poco che è bastato per permettere a Rafa di rientrare nel match – ha confermato Federer subito dopo il match – In questo modo è riuscito a tenere in campo molte più risposte di quanto non gli fosse riuscito nel primo set e la partita da quel momento è cambiata”.

L’inizio non era stato troppo dissimile dalla trama tattica che tutti conosciamo bene quando Federer e Nadal sono l’uno di fronte all’altro: Federer in difficoltà negli scambi sulla diagonale “sinistra” (ovvero il diritto di Nadal contro il rovescio di Roger) e tremendamente impacciato sugli slice esterni dello spagnolo. Già nel suo primo turno di battuta deve uscire da un game complicato, lungo 12 punti, ma durante il quale comunque non deve fronteggiare palle break. Ma il Federer di questa sera a Cincinnati non è lo stesso giocatore incerto visto tante volte contro la sua nemesi mancina: non arretra, colpisce le risposte con il rovescio coperto, e trova la via della rete con buona continuità. Nadal ci capisce pochissimo in risposta, tanto che dopo quel primo game complicato Federer cede quattro punti nei successivi turni di battuta. Il rifiuto di Federer di scambiare sulla diagonale preferita di Nadal, ed il suo sapiente uso del rovescio in back spostano il match suo un piano tattico a lui favorevole, e che costringe Nadal sulla difensiva, parecchi metri oltre la linea di fondo. Sul 5-5 Federer spinge sull’acceleratore e con tre diritti poderosi, l’ultimo dei quali all’incrocio delle righe, ottiene il break per poi, nel game successivo, completare una serie di otto punti a uno con un poderoso rovescio incrociato che sigla il 7-5.

Nadal prova ad aggiustare la propria posizione in campo, indietreggiando qualche metro rispetto alla linea di fondo ed aggiungendo più top spin ai suoi colpi, soprattutto la rovescio, ma in questo modo cede ancora di più l’iniziativa a Federer che continua ad imperversare da tutti gli angoli del campo. Lo svizzero concede le prime palle break del match sull’1-2, ma si salva brillantemente, nonostante la poca collaborazione della sua prima di servizio. Anche Nadal però resiste ottimamente nei suoi turni di battuta, nonostante lo svizzero sembri sempre in procinto di piazzare la zampata decisiva. Ma come spesso accade nel tennis, è invece Nadal a bruciare l’avversario in volata: Federer commette un paio di errori piuttosto ingenui mentre serve sul 4-5, annulla un set point con uno smash, ma una “scheggiata” di diritto che finisce in balconata concede la seconda chance a Rafa, che non si fa pregare e con un diritto vincente manda il match al terzo set.

Nel parziale decisivo si inizia con una striscia di sette punti consecutivi per Nadal che si ritrova 1-0 e 0-40 sul servizio di Federer. Due errori gli cancellano le prime due palle break, ma sulla terza riesce ad indovinare un passante di rovescio su una volée non definitiva di Federer, e la partita improvvisamente diventa tutta in discesa per lui. Trovata la posizione ideale per la risposta, ed eliminati gli errori gratuiti del primo set, il maiorchino riprende a macinare gioco con il suo solito ritmo ed arriva persino ad avere tre chances per il 5-1, che solo il grande cuore di Roger gli impediscono di convertire. Nadal arriva comunque a servire per il match sul 5-3, quando il suo rivale gli annulla con orgoglio infinito tre match point consecutivi, due dei quali con un paio di diritti al fulmicotone. Il pubblico sostiene Federer a gran voce, vuole vedere ancora tennis, ma Nadal è di altro avviso, e con un diritto vincente che pizzica (forse) appena la riga converte il quinto match point e si qualifica per la semifinale contro Tomas Berdych.

Federer, che con questa sconfitta da lunedì prossimo scenderà al n.7 della classifica ATP (sarà fuori dai primi 5 per la prima volta dal 2002), si presenta all’incontro con la stampa subito dopo essere uscito dal campo, come sua abitudine nei match dai quali esce sconfitto. “Non sono insoddisfatto della partita – ha detto lo svizzero – credo di aver applicato la tattica giusta e di aver imposto il mio gioco per buona parte del match. Magari avrei potuto giocare un po’ meglio, specialmente nell’ultimo game del secondo set, ma bisogna anche dare credito a Rafa di essere rimasto attaccato alla partita e di avermi costretto a giocare sempre un colpo in più. Tutto sommato si è trattato di un buon torneo per me: fisicamente sto bene e mentalmente sono tranquillo. Sto migliorando dal punto di vista agonistico, dell’abitudine alla gara e ad applicare le tattiche giuste nei momenti adatti. Quest’anno non sono riuscito a farlo, mentre qui, anche nei match precedenti, ho avuto buoni riscontri che mi fanno ben sperare per New York”.

Insolitamente veloce a venire in conferenza stampa anche Rafael Nadal, che deve tornare in campo sabato alle 14.30 per la semifinale: “E’ stato un match molto equilibrato, che poteva in un modo o nell’altro. Non credo di aver giocato male nel primo set: è stato Roger a giocare molto bene, a giocare con grande anticipo impedendomi di dare il mio ritmo al match. Poi sono riuscito a trovare la posizione giusta per rispondere al suo servizio, ho iniziato a muovermi meglio e sono riuscito a rovesciare la partita. Non ha importanza quale sia il suo ranking dalla settimana prossima: se continuerà a giocare in questa maniera salirà molto in fretta”.


 

Berdych: 6a vittoria su Murray, 6a semifinale stagionale (Garofalo)

Dopo il numero 1 del mondo Cincinnati perde anche il numero 2. Andy Murray cede infatti abbastanza nettamente al numero 7 del ranking Thomas Berdych con il punteggio di 63 64 in poco più di un' ora e mezza di partita.

La fallimentare estate americana dello scozzese ( fuori con Gulbis negli ottavi a Montreal) non è certamente il miglior viatico per gli Us Open che partiranno tra dieci giorni e dove Murray si presenta da campione in carica.

Il ceco invece conferma il buon momento battendo il britannico per la seconda volta nel 2013 dopo Madrid ( conduce 6-4 ora negli head to head), torna tra in semifinale in Ohio dopo due anni ed ora attende il vincente della trentunesima puntata della saga Federer-Nadal ( con lo spagnolo ha vinto solo tre volte su 17 incontri, con lo svizzero è indietro 6-11 ma ha vinto gli ultimo due).

È subito Berdych a fare la partita che nel game d'apertura si salva con autorità da 0-30, mentre Murray al servizio confeziona un perfect game con 4 ace. Nel successivo turno di battuta però lo scozzese deve annullare due break points (dritto lungo di Berdych ed ace). Al cambio di campo palla break sprecata anche da Murray sul 2-2 con un dritto largo. Il ceco comanda il gioco con i suoi fendenti da fondocampo mentre lo scozzese, insolitamente falloso, si aggrappa al servizio ( 8 ace nel set).

Nell'ottavo game il ceco gioca uno splendido gioco di risposta breckando l'avversario e chiudendo il set senza sbavature per 6-3.

Nel secondo set Murray prova ad essere  più  propositivo ma dopo aver mancato tre palle break consecutive nel secondo gioco ( con il ceco per la verità molto attento con servizio e dritto)  nel game successivo deve cedere nuovamente la battuta sotto i colpi di un Berdych davvero ispirato soprattutto in risposta.

Murray si dimostra poco lucido tatticamente: non riuscendo ad arginare la potenza del ceco,  forse qualche back, qualche drop o qualche discesa a rete avrebbe potuto scardinare le sicurezze da fondo dell'avversario.

L'allievo di coach Krupa invece, gioca con la serenità del vantaggio acquisito, non concede alcuna chance al servizio allo scozzese e chiude senza patemi per 63 64.

Nonostante l'eliminazione Murray è apparso abbastanza sereno in conferenza stampa: “Oggi ho servito bene, molto meglio della settimana scorsa. Buoni anche gli spostamenti e la risposta. Dove ho mancato è stato nei colpi da fondo campo, nei quali non ho avuto la necessaria regolarità, anche se naturalmente il suo modo di giocare ha influenzato molto il mio rendimento. Il campo oggi era particolarmente veloce, le palle rimbalzavano parecchio, era difficile controllare la palla ed ho fatto troppi errori. Tuttavia sono riuscito a far bene le cose che dovevo far bene: servire, rispondere, muovermi, per cui dovrò concentrarmi sui colpi da fondo campo per limitare gli errori. Probabilmente mi prenderò un giorno di riposo domani, per poi lavorare tutta la settimana fino a venerdì prossimo, quando verosimilmente avrò un altro giorno senza allenamenti, anche perché prima dell’inizio degli US Open ci sono sempre parecchi impegni da rispettare, con sponsor e media”.

Da Cincinnati, Vanni Gibertini

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti