Dopo l’eliminazione a sorpresa al primo turno dello scorso anno, quest’anno Stan Wawrinka supera l’ostacolo esordio contro Radek Stepanek che, alla soglia dei 38 anni e dopo gli infortuni del 2014, è ancora determinato a rientrare nel tennis che conta anche in singolare. Ed il tennista ceco di certo non sfigura quest’oggi al cospetto della testa di serie numero 1, discrete percentuali per lui al servizio ad eccezione della seconda che Wawrinka riesce spesso ad aggredire. Dall’altra parte del campo lo svizzero al servizio non lascia molto spazio all’avversario se non nell’unico passaggio a vuoto nel nono gioco del primo set quando, avanti di un break e al servizio per il set, concede l’unica sua palla break dell’incontro che Stepanek trasforma. Wawrinka riesce però nuovamente ad approfittare della seconda di servizio non insidiosa del ceco e a strappargli nuovamente il servizio nel dodicesimo gioco (ecco il rovescio con cui arriva a set point), evitando così il tie-break nel quale Stepanek può spesso dire la sua. Stan riesce a breakkare sùbito l’avversario ad inizio del secondo set al termine di un combattuto secondo gioco, capitalizza il break e questa volta senza alcun passo falso al servizio (undici ace a fine partita) chiude l’incontro in un’ora e 18 minuti. Nel secondo turno lo svizzero avrà l’occasione di vendicarsi di Tatsuma Ito, suo carnefice nel primo turno dello scorso anno.
Eliminazione immediata invece per la testa di serie n. 8 Grigor Dimitrov per mano di Benoit Paire. Il bulgaro a questo punto forse non vede l’ora di chiudere al più presto un 2015 che gli ha riservato soltanto delusioni ma qualche segnale di ripresa ad ogni modo sembra vedersi all’orizzonte, soprattutto dal punto di vista caratteriale e di posizione in campo: oggi ha tenuto nuovamente una posizione avanzata, più consona al suo gioco, e nel secondo set ha mostrato di non essere uscito dalla partita andando a guadagnarsi sul campo il diritto di disputare il set decisivio. Per lui purtroppo un Paire in giornata positiva, soprattutto al servizio nel primo e nel terzo set. Il francese nel primo set ha saputo approfittare della partenza lenta dell’avversario, breakkandolo in apertura e non offrendo occasione alcuna di riaprire il set. Anche Dimitrov alza il livello del suo gioco, inizia a guadagnare la rete appena può e seda i tentativi di attacco di Paire con precisi passanti. Nel secondo parziale però Paire ha visto calare vertiginosamente la sua percentuale di prime palle al 39%, offrendo ripetute palle break a Dimitrov, spesso annullate con la prima di sinistra del francese che rasenta percentuali di realizzazione “bulgare” quando è dentro. Soltanto nell’ottavo gioco, alla decima occasione, Grigor riesce a trasformare la palla break e va a servire con successo per il set. Il bulgaro si procura un paio di occasioni di break in apertura di terzo set ma il servizio di Paire riesce ancora a porre rimedio. Grigor inizia a commettere numerosi errori e perde il servizio. Nel quinto gioco ha l’occasione per rientrare in partita, ma quando entra la prima di Paire c’è poco da fare. Oramai la partita è andata, ancora errori per il bulgaro, un altro break ed il 6-1 finale è una formalità per Paire.
Pesante eliminazione in chiave Finals di Londra per Richard Gasquet e Kevin Anderson, rispettivamente numero 9 e numero 10 della race e comunque distanti 900 e più punti dall’ottavo posto di Ferrer. Necessitavano una vittoria per continuare a sperare, adesso devono sperare nel ritiro di Andy Murray. Partita scellerata quella di Richard Gasquet che, partito in grande spolvero, aveva conquistato 12 dei primi 13 punti contro Roberto Bautista-Agut. Poi sul 4-1 per il francese lo spagnolo ha iniziato ad alzare l’intensità dei suoi colpi e a spingere a fondo campo Gasquet che perde totalmente la bussola, cinque giochi consecutivi ed il set. L’emorragia non si ferma nemmeno nel secondo set, ancora 3 giochi consecutivi (di cui due break) per Bautista-Agut che è sempre più dentro al campo. Il francese indovina un gioco in risposta e ferma ad 8 il parziale di giochi subiti consecutivamente. Ma con una percentuale di prime sotto il 50% ed un solo punto sulla seconda su 12 perde ancora il servizio e e va sotto 0-40 nel settimo gioco offrendo tre match point allo spagnolo; li annulla tutti e tre pur continuando a servire solo seconde ma un rovescio lungolinea lungo ed un errore di dritto completano il disastro. Mai in partita invece Kevin Anderson contro Gilles Muller. Il sudafricano è stato tradito dalla sua arma migliore, il servizio, cedendo tre volte (di cui due a zero) il proprio turno di battuta e le percentuali di servizio riassumono alla perfezione l’andamento del match: 41% di prime palle in campo e 33% di realizzazione sulla seconda. Ben più solida la prestazione al servizio di Muller che a 32 anni sta disputando una delle sue migliori stagioni, aggiungendosi al novero degli ultratrentenni che ancora dànno lustro alla loro generazione. E restando in argomento ultratrentenni, Marcos Baghdatis supera in due set Fernando Verdasco mentre Gilles Simon deve faticare più di quanto dica il risultato per arginare la resistenza del coriaceo Mikahil Youzhny
Dei quattro australiani in campo soltanto Nick Kyrgios avanza al secondo turno, superando in rimonta lo spagnolo Ramos-Vinolas. Si ritirano sotto di un set Groth e Tomic mentre Ebden perde il match tra qualificati contro l’americano Krajicek.
Risultati:
M. Baghdatis b. F. Verdasco 7-5 6-1
J. Chardy b. S. Groth 6-3 2-0 rit.
S. Johnsonb. B. Tomic 6-3 2-1 rit.
[1] S. Wawrinka b. R. Stepanek 7-5 6-3
G. Muller b. [5] K. Anderson 6-2 6-3
[Q] A. Krajicek b. [Q] M. Ebden 5-7 7-6(4) 7-6(5)
B. Paire b. [8] G. Dimitrov 6-4 3-6 6-1
[3] G. Simon b. [Q] M. Youzhny 6-4 6-4
R. Bautista-Agut b. [4] R. Gasquet 6-4 6-1
N. Kyrgios b. A. Ramos-Vinolas 6-7(3) 6-3 6-3