Insieme a Maria Sharapova, è la tennista più ammirata e corteggiata. È lei, Ana Ivanovic, oggi 28enne, celebre per bellezza e fascino, dentro e fuori dal campo, ammirata in tutto il mondo da tifosi, sponsor e riviste di mode. Ma, oltre a primeggiare nell’estetica, la serba è una delle grandi protagoniste del circuito Wta degli ultimi 8 anni.
Una carriera folgorante quella di Ana che, nel 2007 si issa in finale al Roland Garros per poi vincere il titolo l’anno successivo, a soli 20 anni, contro Dinara Safina. Nello stesso anno disputa anche la finale all’Australian Open, superata da Maria Sharapova. Dopo il trionfo a Porte d’Auteuil, Ana sarà n. 1 del mondo e lo resterà per 12 settimane. È l’apoteosi di un sogno da quando, bambina, durante la guerra, Ana giocava a tennis in una piscina vuota a Belgrado. Tuttavia, dopo il trionfo parigino, la talentuosa serba non riesce più a ripetere un successo nei major. Sono gli anni in cui emerge una certa fragilità, che si riflette anche nella vita agonistica e privata.
Gli anni dal 2009 al 2012 costituiscono un periodo difficile, scandito da sconfitte premature e perdita della fiducia che la porteranno ad un continuo e quasi ossessivo cambio di allenatore. Tuttavia, nel 2012, nonostante un’eccessiva perdita di peso, ritorna a fare capolino tra le migliori e, per la prima volta dalla vittoria al Roland Garros, raggiunge i quarti di finale in un major allo US Open. Negli ultimi tre anni sembra aver ritrovato lo smalto degli anni migliori e la voglia di ritornare nell’Olimpo del tennis. Nel 2014 , conquista ben tre tornei (Monterrey, Birmingham e Tokyo), si issa poi in finale a Stoccarda e a Cincinnati e rientra nella Top 10. Nel 2015 sale ancora e relaizza il suo miglior risultato slam dal 2008, e lo fa ancora sul rosso a lei caro di Parigi. A Porte d’Auteuil è testa di serie n. 7 . In semifinale viene però fermata da Lucie Safarova, la tennista ceca che, nel 2015, conosce la sua stagione migliore. L’abbiamo vista a Parigi perdere con un doppio 7-5 nonostante la grinta espressa in campo, supportata senza sosta dal compagno, seduto nel suo box, il calciatore Bastien Schweinsteiger, campione del mondo con la sua Germania e centrocampista del Manchester United.
Insomma, sembra che Ana stia ritrovando la strada e la serenità per tornare tra e grandi. Ci riuscirà? Molto dipende anche da lei. Auguri Ana!