Ebbene sì: la differenza tra Djokovic e Murray è quella che c’è tra Murray e Kukushkin.
Non è una battuta o una provocazione, ma semplicemente il risultato di un calcolo aritmetico. Il fuoriclasse belgradese ha concluso la stagione in testa alla classifica ATP con il punteggio record di 16.585 e il tennista di Dunblane lo segue al secondo posto con 8.670 punti, staccato di ben 7.915 punti.
Un distacco di poco superiore a quello tra Murray e Mikhail Kukushkin, il giocatore kazako (ma nato in Russia) n. 65 della classifica ATP. Il 27enne di Volgograd, protagonista quest’anno in Coppa Davis nel match vinto dal Kazakistan contro l’Italia, ha infatti conquistato in questa stagione 762 punti, 7.908 in meno del tennista scozzese.
Ma Murray può ancora fare qualcosa per cambiare questo secondo termine di paragone non proprio lusinghiero. Non ci si riferisce ovviamente a Kukushin, ma a quello del distacco in termini di punti tra il n. 2 ed il n. 65 del mondo rispetto a quello tra n. 1 e n. 2 del mondo.
Se nella finale di Davis del prossimo weekend tra Belgio e Gran Bretagna Murray “facesse filotto”, vincendo entrambi i singolari, guadagnerebbe altri 275 punti ATP: 75 punti per singola vittoria + 125 punti di performance bonus per aver vinto tutti e 8 i match di singolare disputati quest’anno nella competizione. Arriverebbe così ad un punteggio complessivo di 8.945 e vedrebbe ridursi il suo distacco a 7.640 punti.
A quel punto la differenza tra lui e il fuoriclasse serbo, sarebbe all’incirca “solo” quella che c’è tra lui e l’australiano Nick Kyrgios, n. 30 al mondo con 1.260 punti ATP e distante quindi 7.585 punti dal campione scozzese. Eh beh, sono soddisfazioni…