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Belgio vs Gran Bretagna: 1-1
[BEL] D. Goffin b. [GBR] K. Edmund 3-6 1-6 6-2 6-1 6-0
Fa freddo, molto freddo fuori dalla Expo Flanders di Gent. Scende quella pioggerellina fine tipica del nord-Europa che sembra quasi neve. I controlli di sicurezza sono prevedibilmente aumentati rispetto ai giorni scorsi. Ma quando si entra l’atmosfera è molto più calorosa con tifosi britannici e belgi in festa. I fans più pittoreschi sono sicuramente quelli vestiti con un completo in stile total Union Jack che alternano nei loro cori “hey jude” dei Beatles e il celebre gospel “when the saints go marching in”. Quando entriamo nello stadio allestito all’interno dell’arena le tribune sono già gremite di gente e ci si sente quasi frastornati dalla musica dance a tutto volume. Dei teloni bianchi coprono il campo e su di essi viene passato il percorso delle due finaliste di questa edizione 2015 di Coppa Davis. Appena vengono sollevati si possono scorgere le due squadre già allineate e pronte per la cerimonia. I reali del Belgio, il Re Filippo e la Regina Matilde, accorsi ad assistere a questo storico evento sportivo per il loro piccolo paese, stringono le mani a tutti i giocatori. C’è anche Kim Clijsters in tribuna. Si parte con gli inni, cantati da delle coriste: prima “God save the Queen” e poi la “Barbançonne”. Ma c’è tanta voglia di vedere del tennis e così David Goffin e Kyle Edmund secndono in campo, il primo in rosso (con scarpe personalizzate con i colori del Belgio) e il secondo in blu scuro.
Il primo game di Kyle Edmund in Davis si rivela subito estremamente probante. Edmund infatti sul proprio turno di battuta è subito costretto a salvare 2 palle break. Il giovane britannico però se la cava con il suo potente servizio dopo 12 minuti di calvario. Ma il classe ’95 non si fa intimorire e persevera nella sua offensiva, un piano studiato insieme a Leon Smith, dirà poi ai microfoni a fine partita. Goffin da parte sua non sembra ancora entrato in partita e concede subito il break con un errore di rovescio. Edmund va “on fire” – insieme al pubblico britannico – e conquista prima il terzo gioco a 0 e poi toglie di nuovo il servizio al n.1 belga recuperando da sotto 15-40 nel quarto gioco. Il n.16 del ranking ATP è in palese difficoltà e i tifosi belgi sono ammutoliti. Edmund domina ancora con il servizio portandosi sul 5-0 e si conquista un occasione per rifilare un sonoro bagel a Goffin. Ma la sua risposta che doveva essere vincente finisce fuori di poco e il 25enne tennista di Liegi finalmente si sblocca nel punteggio. Cercano di scaldarsi tutti i belgi sugli spalti e Goffin ne trae l’energia necessaria per piazzare un break a 0. Il belga accorcia ancora sul 5-3 ma Edmund al secondo tentativo riesce, con ammirabile tranquillità a chiudere il parziale in 45 minuti con il suo terzo ace.
Goffin inizia con il piede giusto il secondo set vincendo il primo gioco. Tuttavia l’impressione è che il britannico nato a Johannesburg sia in controllo e che tenga bene il ritmo anche da fondo. Infatti sull’uno pari, il giocatore scelto all’ultimo momento da Smith approfitta di un sanguinoso doppio fallo del belga per scappare ancora avanti di un break. Edmund si galvanizza ulteriormente – come se ce ne fosse bisogno – confermando il break a 0. Dall’altra parte della rete un Goffin sempre più nervoso commette troppi gratuiti e infine cede ancora la battuta. Il giovane e biondo britannico continua a macinare tennis e si porta così sul 5 a 1. Ma se il secondo parziale si conclude con un sonoro 6-1 per il n.1oo del ranking ATP le colpe sono ancora dell’uomo di punta del Belgio che subisce un altro break con un doppio fallo.
Tra il secondo e il terzo set, Goffin si prende un necessario time-out insieme al capitano Johan Van Herck negli spogliatoi. Ma al ritorno in campo non sembra affatto tranquillo: sbuffa quando sbaglia e non si carica quando conquista il punto. È ancora Edmund a mettere il naso avanti nel primo game di servizio. Nel secondo gioco il belga si riporta in parità scagliando con tutta la rabbia che ha in corpo uno smash vincente. Il fino a quel momento incredulo pubblico Belga si sveglia e grida “David! David!”. Goffin finalmente si desta e conquista il suo secondo break dell’incontro. La spinta di Edmund sembra affievolirsi e sul 3-1 – dopo una polemica del capitano britannico Smith per i rumori emessi dal pubblico di casa tra prima e seconda del suo giocatore – Goffin strappa ancora il servizio all’avversario. Edmund, che aveva perso dall’azzurro Gianluigi Quinzi nella semifinale di Wimbledon Junior 2013 reagisce e piazza il controbreak. Ma è un fuoco di paglia e Goffin conquista il successivo turno di risposta andando a servire per il terzo set sul 5-2. Il belga capitalizza la chance con uno splendido rovescio lungolinea e rimette in discussione la partita.
Il quarto set si apre con Edmund ancora solido al servizio. Ma il vento è cambiato sulla Flanders Expo e lo si vede dai quattro errori con i quali il britannico concede la propria battuta a 0 sul 1-1. Goffin dal canto suo è meno agitato e più sciolto e conquista ancora un break nel quinto gioco – “Ho cercato sempre di rimanere calmo” affermerà poi David Goffin al termine della partita. Edmund è meno incisivo con i suoi fondamentali – dritto in particolare – e mette in campo sempre meno prime. Il parziale termina con il punteggio di 6-1 su un altro break a favore di Goffin. Il pubblico belga inizia a sperare in una clamorosa rimonta.
Stavolta è il turno di Edmund di concedersi insieme a Leon Smith una pausa di riflessione. Pausa che non serve a nulla perché Goffin va avanti immediatamente 2 a 0. Il belga, sostenuto da tutta l’arena come un gladiatore, ora gioca molto meglio, facendo correre il suo più lento avversario per poi infilarlo con dei vincenti. Il parziale diventa così un monologo di Goffin. Il belga lo porta a casa per 6-0 in venti minuti su un errore di un Edmund ormai fisicamente stanco (in conferenza stampa dichiarerà di aver accusato un principio di crampi) e poco convinto poter di realizzare l’impressa. David, insieme a tutta la Expo Flanders, tira un sospiro di sollievo e completa la prima rimonta sotto 2 set a 0 in carriera. In precedenza aveva vinto soltanto rimontando da 2-1 contro il kazako Kukushkin in Coppa Davis nel 2014 e contro il lituano Berankis agli US Open di quest’anno.