“I’m sorry that I doubted you, I was so unfair” scriveva il quarto dei Fab-Four, il più bistrattato dei baronetti di quell’Inghilterra che forse oggi finalmente avrà accettato che quello scozzese barbuto e ispido è il numero 1 dei sudditi della Regina. E tutti quelli che hanno dubitato di lui ora lo osanneranno. Va così, anche nel Regno Unito (unito?) si sale e si scende dal carro. Ma insomma sir Andy Murray (9) ha vinto una Davis da solo dopo Us Open, Wimbledon e l’oro olimpico. E chissenefrega se John, Paul e George hanno vinto più Slam e sono stati numero 1 del mondo. E se la paternità farà lo stesso effetto che ha fatto a quei due, forse nel 2016 ci divertiremo tutti di più.
Su, veramente si devono dare i voti anche agli altri componenti del team britannico? Jamie (6,5) è un buon doppista e non gli si può fare una colpa di essere il fratello di, Edmund (6,5) ha fatto il suo e per due set anche di più.
Ma quella che esce con le ossa rotte da questa finale, non se la prenda il nostro Davis-man Stefano Tarantino – è proprio la Coppa Davis (3). Perché sì il fascino, sì la tradizione, sì l’ambiente speciale… ma se la caratteristica che rende speciale la Coppa – una parentesi nazionalistica e di squadra in uno sport iper-individuale – viene così manifestamente sbugiardata allora cosa resta? Resta un punto nel palmares dei campioni, che la giocano un anno solo, quando gli altri big non la sfiorano nemmeno, salvo ergerla a obiettivo stagionale quando tutto manca. Immaginate se e quando la vinceremo noi: siamo sicuri che farebbe del bene al nostro tennis?
Prendete il Belgio, con un buon giocatore come Goffin (5,5) – che quasi si squaglia dalla tensione – e tanti comprimari: vi sembra una squadra irresistibile?
In ogni caso con l’ultima settimana di tennis giocato va in archivio il 2015, con due notizie. L’arbitro Bernardes (10) annuncia che nel 2016 vorrebbe tornare ad arbitrare Nadal. Il maiorchino, appresa la novità, ci ha pensato su una quarantina di secondi… poi ha ricordato che Rocchi, tornato ad arbitrare la Roma dopo un anno di ostracismo, le ha dato due rigori e ha dato il proprio assenso.
Brutte notizie da Andria invece, dove Luca Vanni (6) ha quasi sicuramente perso la possibilità di accedere direttamente al main draw degli Australian Open uscendo sconfitto nei quarti del torneo challenger nello spareggio con Dudi Sela. Il match è stato posticipato a causa della pioggia. Direte: è normale, siamo a fine novembre. Giusto, ma era un torneo indoor. Peccato, perché se Roma è il quinto Slam, Andria può tranquillamente ambire ad ospitare un ATP 500…