[6] T. Berdych b. [29] N. Kyrgios 6-3 6-4 1-6 6-4 (Giovanni Vianello)
Ci si poteva aspettare molto dal match di terzo turno tra Tomas Berdych, n. 6 del seeding e del ranking, contro Nick Kyrgios, quartofinalista qui a Melbourne lo scorso anno (si ricorderanno in molti la vittoria su Seppi in ottavi, con l’australiano che salvò anche match.point), ma la partita, soprattutto per demeriti di Kyrgios, t.d.s. 29 e n.30 della classifica ATP, ha in gran parte deluso le attese. A prevalere è stato il ceco, che è riuscito a far valere la maggior esperienza, in quattro set. Nei primi due set il copione è stato simile, Berdych ha risposto molto bene ed è riuscito ad incanalare la partita sui binari degli scambi prolungati, campo in cui era favorito sull’avversario, e ad avere la meglio grazie alla maggiore penetrazione dei suoi colpi, mettendo in difficoltà l’avversario, come spesso accade con il ceco, con il dritto, colpo di una fluidità quasi unica nel circuito. Kyrgios può solo rammaricarsi di non aver sfruttato due palle del contro-break nel primo set. A fine secondo set plateali sceneggiate da parte dell’australiano, che accusa l’arbitro di sedia di non interrompere il gioco nonostante provenga della musica dagli spalti, musica di cui tuttavia Berdych non si lamenta. Nel terzo set è avvenuto un drastico calo di concentrazione e fisico di Berdych, che ha ceduto il parziale 6-1. Non è stata vera gloria per Kyrgios tuttavia, nel quarto set il gioco ha seguito i servizi fino al 5-4, con il ceco che sul 4-4 ha tenuto la battuta nonostante due doppi falli nello stesso game. Sul 5-4 Kyrgios dà dimostrazione di non reggere la pressione e perde la battuta e di conseguenza la partita. A termine partita, Kyrgios contesta al giudice di sedia di essere un incapace. Al prossimo turno per Berdych lo spagnolo Bautista Agut. Berdych raggiunge per il sesto anno consecutivo almeno gli ottavi a Melbourne.
[24] R. Bautista Agut b. [12] M. Cilic 6-4 7-6 (5) 7-5 (Riccardo Urbani)
L’anno di grazia 2014 pare essere un ricordo sempre più sbiadito per Marin Cilic, testa di serie numero 12 del torneo, opposto a Bautista Agut, posizione 24 del tabellone, contro il quale vanta solo due precedenti ma molto curiosi, entrambi vincenti nelle ultime finali di Mosca. Il servizio devastante sembra aver smarrito i mirabili automatismi di quella stagione, ma anche l’aggressività ha ceduto ad un atteggiamento più remissivo. Dall’altra parte lo spagnolo gioca semplice, raramente osa uscire dalla diagonale di rovescio col lungolinea, ma porta colpi di buona fattura, non mostra clamorosi punti deboli e soprattutto sfrutta un evidente dominio negli spostamenti laterali, conquistando così il primo set con un solo break di vantaggio. Nel secondo i meccanismi di Cilic sembrano ritrovare antiche confidenze, in particolare col dritto, ma il vantaggio accumulato sul 5-2 non è sufficiente: Bautista non si scompone, recupera e chiude il tie break al primo set point. La sensazione è che la macchina croata si sia definitivamente inceppata, ogni turno di servizio è un’agonia e i gratuiti si moltiplicano. Prova con il coraggio della disperazione a rimanere aggrappato ad un match che sta sfuggendo, ma sul 6-5 la battuta non cessa di balbettare, costringendolo alla resa. Il suo mistero si infittisce, un rebus che anche coach Ivanisevic non sembra poter risolvere. Dall’altra parte Bautista conferma la discreta qualità del proprio artigianato e riesce anche ad interrompere la tradizione negativa che lo vede quasi sempre soccombere con i giocatori che lo sopravanzano in classifica. Gli ottavi di finale con Berdych potrebbero fornire qualche certezza in più.
[14] G. Simon b. F. Delbonis 6-3 6-2 6-1 (Diego Serra)
Gilles Simon vince contro Federico Delbonis e centra la sua 20esima vittoria a Melbourne Park, raggiungendo Richard Gasquet al quarto posto come numero di vittorie nello Slam australiano, tra i tennisti francesi. Partita senza storia nonostante i precedenti fossero a favore di Delbonis per 2 a 1, vittorie argentine però tutte sulla terra. Primo set e la prima palla break è argentina ma non viene sfruttata, ne ottiene invece tre Simon nel sesto game e realizza la terza conquistando un break. Si arriva al nono game sul servizio francese e Gilles chiude al terzo set point. Gioca bene Simon, ma ha una palla troppo corta Delbonis oggi. Secondo set ed è di nuovo break Simon nel terzo e nel settimo game, con Delbonis incapace di procurarsi anche solo una palla break nel set. Qui si chiude 6 a 2 al terzo set point. Il terzo set corre veloce come gli altri e si apre con un break nel primo game di Simon conquistato con un bel rovescio a due mani lungo linea. Altro break nel terzo game e si arriva alla naturale conclusione del match considerando che Delbonis si è procurato una sola palla break in tutta la partita. Nel settimo game l’argentino gioca a sbagliare tutto quello che può, ed è facile per Simon strappare un altro break, il set e la partita. Per Simon si spalancano gli ottavi di finale e un possibile incrocio con Djokovic
[3] Roger Federer b. [27] Grigor Dimitrov 6-4 3-6 6-1 6-4 (da Melbourne, Luca Baldissera)
Si riapre il tetto della Rod Laver Arena dopo la vittoria in tre set di Maria Sharapova, e poco prima delle 16 ora di Melbourne fanno il loro ingresso in campo Roger Federer e Grigor Dimitrov per il loro match di terzo turno. Il cielo rimane grigio e pesante, ma ha ormai smesso di piovere da un’oretta. Tribune gremite, entusiasmo da subito alle stelle per gli appassionati presenti a un match che promette un grande spettacolo tecnico. Purtroppo, Grigor fa appena in tempo a tenere il turno di servizio d’esordio che ricomincia a gocciolare, forse gli organizzatori sono stati troppo ottimisti nell’aprire il tetto dello stadio.
Dopo qualche minuto di pausa, si riprende a giocare, tiene anche Roger, 1-1, così come Grigor dopo due parità. Sale di ritmo Federer (gran rovescio e volée), 2-2. Di nuovo ai vantaggi Dimitrov nel quinto game, ma servendo solido il bulgaro sale 3-2. “Let’s go, tennis!”, grida un tifoso dopo un difficilissimo smash chiuso in scioltezza da Roger, che pareggia 3-3. Poco dopo, una gran difesa aiutata dal nastro e un sontuoso rovescio lungolinea mandano Federer a due palle break, le prime del match, e lo svizzero capitalizza alla prima occasione con un attacco incisivo. 4-3 Roger, è veramente un bel veder giocare con questi due in campo
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Subito 5-3 Federer, bene al servizio, e nel game successivo terza palla break – che coincide con il primo set point – per lui, ma Dimitrov si salva servendo e passando bene, 4-5. Va alla battuta Roger per chiudere, si distrae commettendo doppio fallo e un gratuito di dritto, concede una palla del contro break, la annulla e infine con un ace esterno a 200 kmh va 6-4. Livello tecnico buono da parte di entrambi, pochi “numeri” per la verità, ma avercene di colpitori così. Il pubblico, praticamente da tutto esaurito ora, si diverte molto.
Secondo parziale con Dimitrov subito 1-0 e palla del 2-0 (seconda palla break) concessa da Federer con un facile passante mancato e annullata con il servizio, poi ottimo serve&volley, ancora errore e parità, bel dritto, servizio esterno e siamo 1-1. Un po’ discontinuo negli ultimi minuti Roger, ma da parte sua Grigor ne approfitta bene appena può, come sul 2-1 per lui quando con una rispostona di rovescio, seguita da un banale errore di volo dello svizzero, si porta a 3 palle break consecutive e complice il dritto largo dello svizzero trasforma la prima, 3-1 Dimitrov. Si scuote subito dal passaggio a vuoto Federer, ricomincia a pressare, e arriva ancora a breakpoint (secondo in suo favore), ma Grigor chiude bene a rete, tira un bel dritto, e poi un rovescio largo dello svizzero lo manda 4-1.
Tennis a corrente alternata per Roger, ben esemplificato dal modo in cui conquista il sesto game: ace, doppio fallo, ace, ace, stecca di rovescio, servizio vincente. 2-4. Deve stare attento Federer a non trasformare in battaglia una partita che dovrebbe essere in grado di controllare, come nella prima mezz’ora di gioco. Se ne rende conto Roger, aggredisce la risposta, piazza un ricamino a rete e due difese in controbalzo notevolissime, ed ecco il 15-40, due palle break (numero 3 e 4) per rientrare nel set. Sulla prima gli scappa il dritto, e un grugnito di disgusto, poi bene Grigor in pressione, errore Federer, siamo 5-2 Dimitrov. Scuote la testa Roger al cambio campo (e cambio maglietta), un gruppo di tifosi bulgari prende coraggio e intona “grisha, grisha!”, Federer tiene rapidamente la battuta, ora tocca a Grigor servire per chiudere il set. Volée Dimitrov, 15-0, poi rispostaccia di dritto Federer, 30-0, bel vincente Dimitrov, 40-0, smash Federer, 40-15, dritto lungo Federer, ed è 6-3 Dimitrov, un set pari.
La vicenda fa chiaramente girare le scatole a Roger, e l’autoincitamento in tedesco, gridato bello forte, con cui sottolinea i due vincenti che lo portano 1-0 nel terzo set ne è un evidente sintomo. Grigor si fa forse un minimo intimidire, va sotto 0-30 con doppio fallo, poi si presenta a rete piuttosto male e incassa passante, 0-40, tre palle break Federer, che brekka alla seconda occasione, 2-0. Sui breakpoint 2/6 finora lo svizzero, una su tre, in media per lui. Rapido e deciso tiene il servizio Roger, 3-0, ora quello discontinuo e quasi dimesso è diventato Dimitrov, che comunque muove il punteggio andando 1-3. Lo svizzero ora sembra entrato di nuovo in ritmo, il 4-1 arriva in un attimo, e un paio di errori da fondo di Grigor gli concedono la palla del 5-1, regalata male dal bulgaro con un rovescio steccato. Il set sembra finito, ma Roger stacca ancora la spina per un momento, va sotto 15-40, rimedia subito con decisione, e poi chiude al primo set-point. 6-1, e due set a uno, gioco che va a sprazzi ma rimane gradevole.
Ljubicic e Luthi si scambiano qualche chiacchiera in modo sorridente, non sembrano preoccupati, certo i passaggi a vuoto di Federer ci sono e sono evidenti, ma è altrettanto evidente che se lo svizzero cambia marcia Dimitrov non lo regge. Va al servizio Grigor, 1-0, poi Roger tiene risalendo da 0-30, 1-1, poi 2-1 Dimitrov. Quello che Federer sta facendo vedere poco stasera è una efficace aggressività in risposta, pochi attacchi sulle seconde, di SABR neanche a parlarne. Ma alla battuta va molto bene, alternando il classico schema servizio-dritto a efficaci discese a rete, 2-2. Tremenda, poco dopo, la facilissima volée di rovescio che Grigor affonda in rete, e il successivo super-rovescio lungolinea di Roger gli costa la palla break, fatale a causa di un dritto lungo. 3-2 e servizio Federer, che pare spingere più del solito anche le seconde, ma non è in serata da killer e concede palla del controbreak, annullata comunque alla grande, siamo 4-2 per lui. Dimitrov, che rischia di uscire definitivamente dalla partita, si incarta di nuovo in gratuiti banali e va ancora a palla break contro, si salva, con un brutto doppio fallo ne concede una seconda, annullata, ancora errore con la volée, terza palla break, errore Federer, parità, e alla fine è 3-4. Grigor in bilico sul proverbiale cornicione, ma fa bene a rimanere attaccato il più possibile, il Roger di oggi potrebbe sempre regalare qualcosa.
Lo svizzero non la pensa così, e si porta 5-3 difendendo e contrattaccando molto bene. Dimitrov va alla battuta per rimanere nel match, e tiene a zero, 4-5. Tocca a Federer chiudere adesso, il pubblico applaude e incita i due con entusiasmo, Roger spinge convinto, va 40-15 aiutato anche dal nastro, prova l’ace centrale con la seconda, fuori di pochissimo, e al secondo match point fa esplodere la Rod Laver Arena. Sono 300 le vittorie Slam per Federer, lo attende David Goffin agli ottavi, 3-0 i precedenti in favore dello svizzero.
https://soundcloud.com/ubitennis/federerrosset-mi-ha-insegnato-tutto-dove-incordare-dove-prenotare-i-campi
[9] J.W. Tsonga b. [Q] P.H. Herbert 6-4 7-6(7) 7-6(4) (Raoul Ruberti)
Si ferma qui la prima avventura di Pierre-Hugues Herbert nel tabellone principale degli Australian Open. Il ragazzo alsaziano, dopo essere stato sconfitto nelle qualificazioni delle scorse tre edizioni, può dirsi ugualmente soddisfatto per un terzo turno che è il suo miglior risultato in carriera in uno Slam. Il Jo-Wilfried Tsonga che gli si para davanti, per di più, non ha intenzione di scherzare nemmeno per un minuto. Con il tetto della Margaret Court Arena chiuso per pioggia, il numero 9 del torneo trova le condizioni ideali per esprimere il proprio tennis e nel game d’apertura gli strappa la battuta a zero con un passante in corsa da antologia, che ripeterà anche nel secondo set. Capitalizzato il vantaggio iniziale, Tsonga può permettersi dei rischi in risposta, concedendo le briciole nei suoi turni di servizio (il conto finale è di 23 ace). È questa la strategia che il tennista gentiluomo di Le Mans ha pensato di portare in campo per tutti e tre i set, ma dal secondo in poi Herbert preme sulla meno letale seconda dell’avversario recuperando immediatamente i break di svantaggio. Trascinare i due parziali al tie-break non basta, però: il serve and volley del più giovane tra i due connazionali è un azzardo che non sempre paga, e una leggera confusione non gli consente di trascinare oltre l’incontro. Ad attendere Tsonga negli ottavi di finale c’è ora Kei Nishikori.
[7] K. Nishikori b. [26] G. Garcia-Lopez 7-5 2-6 6-3 6-4 (Raffaello Esposito)
Giornata di terzo turno a Melbourne segnata dalla pioggia nel torneo maschile. In campo due teste di serie, la n° 7 Kei Nishikori contro la n° 26 Guillermo Garcia-Lopez, incontro collocato nella parte alta del tabellone. Il giapponese ha un gioco più adatto alla superficie rispetto allo spagnolo, ed infatti ha vinto facilmente entrambi i precedenti su campi simili, ma quest’ultimo tiene in vita fino alla fine un match squilibrato grazie alle sue doti di lottatore. Kei vince in rimonta un primo parziale nel quale l’avversario era avanti 5-3 prima di subire i quattro games a zero che lo condannano. Nishikori però ad inizio secondo set ha bisogno di un medical time out per problemi al polso, che viene strettamente fasciato. Evidentemente il danno c’è perché comincia a sbagliare molto e cede nettamente 6-2 in poco più di mezz’ora. Le categorie di differenza sono però troppe e dopo il set perso Kei riprende in mano il controllo del punteggio, toglie il servizio allo spagnolo nel sesto game e resiste al ritorno avversario salvando tre palle break nel nono prima di chiudere 6-3. Andamento simile nel quarto parziale, Nishikori scappa avanti subito, rischia il riaggancio nel settimo gioco ma si salva e chiude un match complicato. Negli ottavi avrà Tsonga e nei quarti forse Djokovic, il quale medita tremenda vendetta fin da quella sera newyorkese di due anni or sono.
[15] D. Goffin b. [19] D. Thiem 6-1 3-6 7-6(2) 7-5 (Domenico Giugliano)
David Goffin è il secondo giocatore ad approdare agli ottavi di finale degli Australian Open 2016. Per la quarta volta in carriera su sei incontri, ha la meglio sul giovane e talentuoso austriaco Dominic Thiem, numero 19 del seeding, dopo un match molto brillante dal punto di vista tecnico. I loro ultimi due incontri avevano visto la vittoria di Thiem, ma sul cemento australiano, indoor vista l’intensa giornata di pioggia a Melbourne Park, la situazione si è capovolta. Goffin parte alla grande, approfittando dei tanti errori di Thiem, soprattutto con il rovescio. Nel secondo parziale si ribalta la situazione e l’austriaco va subito avanti un break, chiudendo il parziale al nono gioco. Il terzo set ha un esito incerto. È prima Goffin a portarsi avanti di un break, ma Thiem lo recupera al nono gioco trascinando il set al tie break, dove il belga dimostra maggior lucidità, non dando scampo all’avversario. Goffin prende decisamente il comando delle operazioni e, dopo non aver sfruttato il servizio sul 5-4, chiude al dodicesimo gioco. Per lui primi ottavi in carriera in Australia, dove aspetta Federer.
(in aggiornamento)
Risultati:
[3] R. Federer vs [27] G. Dimitrov 6-4 3-6 6-1 6-4
[6] T. Berdych b. [29] N. Kyrgios 6-3 6-4 1-6 6-4
[7] K. Nishikori b. [26] G. Garcia-Lopez 7-5 2-6 6-3 6-4
[9] J.W. Tsonga b. [Q] P.H. Herbert 6-4 7-6(7) 7-6(4)
[1] N. Djokovic b. [28] A. Seppi 6-1 7-5 7-6(6)
[15] D. Goffin b. [19] D. Thiem 6-1 3-6 7-6(2) 7-5
[14] G. Simon b. F. Delbonis 6-3 6-2 6-1
[24] R. Bautista Agut b. [12] M. Cilic 6-4 7-6 (5) 7-5