Ed eccoci qui, con l’ingrato compito di trovare dei numeri che abbiano ancora senso in quello che una volta era lo Slam delle sorprese. Figuriamoci i prossimi tre allora…Certo, magari ci penserà la BBC ad inventarsi qualche altro sgoob di biscardiana memoria così, tanto per far dire a quelli che masticano di tennis quanto noi di hokey prato che “pure nel tennis sono tutti venduti, hai visto? Pure Djokovic”. E allegria…
Perché parlare di sorprese nel tabellone femminile è illogico a prescindere, è vero che sono andate a casa presto tante teste di serie, ma possiamo dirci stupiti delle premature uscite di scena di Venus Williams (4,5), Kvitova (4,5), Halep (3), Suarez Navarro (6), Pliskova (4,5), Muguruza (4,5)? Radwanska (7) e Sharapova (6,5) hanno perso quando dovevano perdere e poi c’è stata la finale.
Chi vi scrive ha lasciato il campo da spettatore pagante prima della fine di un match solo una volta nella vita, e quella volta in campo c’era Angelique Kerber (10), ma quella vista in finale a Melbourne è sembrata proprio un’altra giocatrice. Che Serena Williams (9 fino alla finale, 4 in finale quanto fa? 6,5? No è troppo visto che non sa fare le volèe di rovescio, quindi 5) non sia più serena dopo il trauma Vinci lo sappiamo tutti, che vada per i trentacinque pure ma la tedeschina ha meritato di vincere, se pensiamo che ha pure battuto (e in che modo) quella che pareva la legittima aspirante al ruolo di sfidante di Serena, ovvero Vika Azarenka (6,5).
Insomma abbiamo capito che nella Wta, se Serena si distrae un attimo può vincere davvero chiunque, non dico anche le bravissime Konta (9) e Zhang (9) ma quasi. E le nostre? Roberta Vinci (5,5) sognava di risfidare Serena ma ha salutato Melbourne un po’mestamente. Rinuncia anche, legittimamente, alla Fed Cup, con plausi e ringraziamenti di Barazzutti e Binaghi che fecero esattamente la stessa cosa qualche anno fa con Bolelli (ricorderete il “Finchè ci sarò io a capo della Fit…”).
Intanto Sara Errani (4) aspettando l’amata terra raccoglie solo amarezze, mentre Camila Giorgi (6) è sfortunata a beccare Serena al primo turno ma se non è testa di serie nei Major è solo colpa della testa (sua): siamo sempre lì, vince la Kerber, Konta fa semifinale e Zhang quarti e noi, salutate Pennetta, Schiavone (quasi) e Vinci (quasi) aspettiamo (e speriamo) Camila.
E veniamo ai cari maschietti. Dobbiamo davvero dare un voto a Novak Djokovic (10)? Oddio, ha perso due set contro uno che gioca come lui ma peggio, ne ha perso un altro con un pensionato, ne ha lottati due contro uno che ha moglie e suocero in ospedale: diciamolo, è cotto. Che poi, non ci va bene nulla: quando dominava Federer era colpa di quegli scarsoni che si trovava di fronte da Roddick, a Gonzalez, a Baghdatis a Hewitt (a proposito, pare che si sia ritirato il più simpatico e talentuoso della storia del tennis a sentire i “coccodrilli”), quando vinceva Nadal era solo per la forza bruta e ora Nole non ha avversari. Ovviamente è colpa sua e fino a quando non si femerà a quota 16 slam non avremo pace.
Perché poi sappiamo tutti che Roger Federer (8) non si può certamente toccare, è lesa maestà! Pure quando risponde male alle domande dei direttori, ha sempre ragione lui. Che poi sia l’unico che sia in grado di fare il solletico a Djokovic dopo essere leggiadramente sorvolato su ex aspiranti Fab quali Dimitrov(5,5) e Berdych (5) è un problema altrui.
Il povero Andy Murray (8) oramai ribattezzato il Toto Cutugno di Melbourne, stavolta aveva la doppia scusa pronta, bebè e nonno, e dunque che poteva fare di più? Inventarsi la terza, ovvero di essere costretto a tirare tardi per assistere al trionfo in doppio del fratello…
Dopo Brisbane, Melbourne ha confemato tutta la lungimiranza di Ivan Ljubicic ma sarà pure un po’ merito suo se Milos Raonic (8) finalmente sembra pronto per il grande salto. Sempre che non decida di rompersi sempre al posto giusto al momento giusto come Sua Malannità Kei Nishikori (5,5) squagliatosi letteralmente sotto il Sol Levante (serbo) anche se hanno giocato in notturna.
Ma c’è sempre speranza! Nell’attesa che Stan Wawrinka (5) si svegli con il quadrettone giusto, come insegna Wilander, Nick Kyrgios (5) è la cosa più entusiasmante del mondo, ma se con i vari Goffin (6), Thiem (5), Zverev (5), Tomic (5,5) e Coric (4,5) sparisce appena c’è la chance di tirare fuori la testa – l’unico bagliore è di Taylor Fritz (7,5), non vi lamentate se sono costretto a dare buoni voti al sempre indomito e battagliero David Ferrer (7) e addirittura a Gael Monfils (7).
Finalmente abbiamo ritrovato il vero Fabio Fognini (5,5), perché da quando si era calmato non lo riconoscevamo più. Il nostro quando ha visto il suo nome accanto a quello di Muller ha subito pensato a “fare l’amore con il sapore” e invece si è ritrovato seppellito di ace: sorteggio non proprio fortunato ma poteva fare qualcosa in più. E alla fine poca fortuna anche per il Ferrer de noantri, il castigatore di Caldaro Andreas Seppi (6,5) che se avesse trovato il Djokovic del turno successivo magari ci faceva divertire come l’anno scorso. Bravino Bolelli (6), e a Cecchinato e Lorenzi un 6 politico di cui andranno sicuramente fieri insieme ai 34.500,00 $ del gettone di presenza che per vederli ci vogliono almeno 6-7 challenger…
Direi che non ho dimenticato nessuno. Ah, dite che c’era anche Rafael Nadal (4)? Come dicevamo sopra, non è più lo slam delle sorprese…