[12] M. Raonic b. [13] G. Monfils 7-5 6-3 (Raoul Ruberti)
Scendono in campo per eleggere l’avversario di Goffin nelle semifinali Milos Raonic e Gael Monfils, dal quarto di tabellone che si prevedeva destinato a Murray. L’ultimo confronto tra i due, il quarto di finale dei recenti Australian Open, aveva visto vincitore il canadese in quattro set senza tie-break. Raonic si presenta al match avendo ceduto una sola volta il servizio nell’intero torneo (nell’innocua situazione di servire per il match contro Cervantes), pur avendo affrontato avversari di calibro superiore a quelli trovati da Monfils lungo la propria strada fino a questo incontro.
Almeno quando Milos serve a uscire da destra, difatti, non c’è gioco. Monfils, perdendo spesso per primo il controllo del colpo, cede per primo il servizio nel quarto game. Sembra che il primo set sia già segnato, ma in risposta sul 4-2 il nativo di Parigi incassa subito un errore su un dritto dal centro del campo spalancato, piazza un passante di rovescio lungolinea magistrale che ricade nell’angolo lontano e infine, perforando una persistente difesa della rete di Raonic, guadagna le prime due palle break. La seconda delle due va salvata con la seconda di servizio. La fiducia è talmente poca che si trova a chiedere la verifica sulla prima, terminata chiaramente fuori anche a occhio nudo. Il kick spinge Monfils fuori dal teleschermo, ma il francese è bravissimo ad arrivare sulla palla e rispedirla tesa e bassa sui piedi di Raonic – sarà uno dei pochissimi punti fermi del suo piano tattico altrimenti assai disomogeneo, insieme all’ovvio tentativo di minare la preparazione del colpo dell’avversario facendolo colpire da posizione disagevole. Break recuperato. Le percentuali al servizio sono simili, ma fino a questo momento si è giocato meno nei turni di servizio del francese. Servendo per rimanere nel set, però, Monfils va in difficoltà in un suo turno di battuta: Raonic lo spinge moltissimo, facendolo prima colpire indietreggiando – palla in rete – e poi guadagnando il comando dello scambio fino a fargli “sballare” un rovescio. Al momento decisivo però arriva male su una palla corta, ben mascherata ma sulla quale avrebbe potuto spingere, e nonostante una gran risposta sul primo tentativo di serve and volley e un doppio fallo del francese non giunge mai a palla break. Il game seguente viene tenuto con agio e LaMonf si ritrova a servire un’altra volta per proseguire il parziale: il numero 16 del ranking, avanti per 40-15, perde progressivamente campo e Raonic ha una delle rare opportunità fin lì di aprirsi gli spazi. Dopodiché Monfils decide di togliersi di dosso una palla non troppo impegnativa con un rovescio tagliato che si spegne in rete, Milos ha ormai visto uno spiraglio, spinge subito in risposta, si guadagna la prima palla break che sciupa tentando un contropiede pur avendo lo spazio per chiudere di dritto ma alla terza chiude, il set d’apertura è suo.
Nel secondo set la percentuale al servizio di Monfils precipita e concede addirittura quattro palle per il doppio break. Deciso a non commettere l’errore del primo set, Raonic pur in vantaggio esercita una maggior pressione in risposta e ha due chance consecutive di concludere il match in un turno di risposta. Monfils ha un ultimo sussulto, gioca per una manciata di punti un tennis fino a quel momento inespresso, fatto di cambi di direzione rapidi ma funzionali, ma di fare il break non se ne parla più. Raonic segue a rete il servizio e prosegue il suo cammino nel torneo senza grandi spaventi.
[15] D. Goffin b. [10] M. Cilic 7-6(4) 6-2 (Raffaello Esposito)
Indian Wells, si aprono i quarti maschili e per la parte bassa del tabellone si affrontano sotto il sole splendente del primo pomeriggio Marin Cilic, definito “big time player” dal commentatore, e un David Goffin che non gli è da meno, considerando le tre battaglie sostenute per raggiungere i quarti. Ottimo risultato per entrambi, utile ad incrementare le rispettive posizioni di numeri 12 e 18 ATP. L’unico precedente è recentissimo e se lo è aggiudicato Goffin in Davis pochi giorni fa. Forse non è uno scontro che porta via l’occhio ma il confronto di stili opposti è sempre interessante.
Il croato parte piano al servizio ma poi diventa devastante con la prima mettendo giù cinque aces e procurandosi molte facili occasioni per chiudere il punto. Goffin, au contraire, va sotto 15-40 già nel secondo gioco prima di annullare col dritto e anche nel quarto è questo fondamentale a salvarlo sul 30-40. Si arriva sul quattro pari senza break e i due stanno esprimendo bene il loro gioco. David deve sudarsi di più il punto ma riesce ad essere sempre leggero e in anticipo, Marin spinge bene sia col drittone quasi piatto che con la battuta. Poi sul quattro pari il set esplode.
Cilic forse avverte la mala parata e nel primo punto prova ad eliminare David con un ace al corpo ma manca il bersaglio di centimetri. Dopodiché mette due rovesci larghi e Goffin fa il resto con due vincenti, il primo in risposta e il secondo dopo aver guidato lo scambio. Potrebbe chiudere lui sul 5-4 e servizio ma il mitico braccino che alligna in ciascun tennista presenta il conto e lui restituisce il break. Il croato ha qualche minuto di estasi tennistica e tiene la battuta seguente volando poi a doppio set point, quindi getta tutto al vento con due rispostacce out, soprattutto la prima. Torna a palla set con uno stupendo passante in corsa e poi ancora su un errore di Goffin ma il belga non trema, annulla e approda al sei pari, un ottimo risultato considerando il mare di palle break che ha concesso. Inizia Cilic ed è ace, è sempre lui a spingere e avvantaggiarsi per primo sul 2-1, poi 3-1. Sembra finita con un tale battitore ma David lotta e non si arrende. Attinge al suo talento, recupera con un rovescio lungo linea a pochi centimetri dal sette e poco dopo anticipa alla grande la risposta beccando Marin fuori equilibrio e andando lui in vantaggio. È il momento decisivo del set e, col senno di poi, anche del match e Goffin lo afferra alla grande. Serve sul 5-4 e chiude d’autorità col dritto vincente un parziale forse non del tutto meritato ma di una tremenda importanza psicologica. Ed infatti il secondo set ci restituisce un Cilic suonato, memore delle quattro occasioni mancate e stanco. Ha picchiato come un fabbro e non ha concluso niente, mentre il gioco del suo avversario ora è in crescendo di fiducia. Marin arriva male sulla palla sempre più anticipata del rivale e deve lottare ai vantaggi e annullare tre palle break nei suoi due primi turni. Poi nel sesto gioco cade vittima di un buco nero, perde la battuta in una manciata di secondi e va sotto 2-4. È finita, Goffin va 5-2 con un ace e chiude subito dopo prendendo ancora la battuta a Cilic, che da qualche minuto non è più in campo. Gran semifinale per lui, che si mette comodo e attende Raonic.
Risultati:
[15] D. Goffin b. [10] M. Cilic 7-6(4) 6-2
[12] M. Raonic b. [13] G. Monfils 7-5 6-3