[13] V. Azarenka b. [24] J. Konta 6-4 6-2 (Emmanuel Marian)
Le premesse del match che designa la prima semifinalista della parte bassa del tabellone sono quantomeno interessanti: Victoria Azarenka, riemersa ai livelli che tutti le riconoscono dopo un burrascoso biennio pieno di infortuni e turbe sentimentali, è la giocatrice più calda del momento. È lei la vera anti Serena, verrebbe da dire, non fosse che la Serena ultimamente ammirata basta e avanza a ricoprire il ruolo di principale antagonista di se stessa. Sia come sia, la valchiria di Minsk ha già conquistato due allori, a Brisbane e Indian Wells, in una stagione unicamente macchiata dalla sconfitta, peraltro dolorosissima, contro una Angelique Kerber in stato di grazia nello Slam australiano. La bielorussa trova dall’altra parte del net Johanna Konta, che per quanto fatto vedere nel 2015 avrebbe meritato di dividere con Timea Bacszinszky il premio che ogni anno la WTA destina alla giocatrice più migliorata nel corso dell’anno. La tennista di Eastbourne era classificata centoquarantaseiesima nel ranking WTA quando, la scorsa estate, battè Garbine Muguruza nel torneo di casa. Da allora la crescita è stata tanto impetuosa quanto impronosticabile: Johanna ha chiuso la stagione in ventiseiesima posizione ed è oggi addirittura collocata al numero ventiquattro, avendo nel frattempo evidenziato una particolare tendenza a giocar bene i tornei importanti.
L’unico precedente tra le due, giocatosi a Wuhan lo scorso settembre e conclusosi con il ritiro della bielorussa all’inizio del secondo set, è indicativo fino a un certo punto: Azarenka stava ultimando il percorso che l’avrebbe portata di lì a poco a ritrovare se stessa, ma non era certo ancora la giocatrice che oggi in pochissime possono ambire a battere. Johanna Konta tuttavia parte convinta e aggressiva, concedendo appena un quindici nei primi tre turni di servizio e inducendo Vika a incoraggiarsi con plateali “Come On” ogniqualvolta riesca a districarsi dalle parecchie situazioni difficili in cui si viene a trovare. La palla break per la britannica è nell’aria e si materializza nel sesto game, ma Azarenka si salva in progressione e nel gioco successivo, senza alcuna avvisaglia, è lei a procurarsi due palle per strappare il servizio all’avversaria, trasformando la seconda per gentile concessione di Johanna che commette un doppio fallo che risulterà decisivo, nonostante il set abbia ancora in serbo momenti di dura lotta e tennis molto spettacolare. Sul 4-3 e servizio la numero 23 del mondo si procura un break point; Vika spedisce la palla in rete in uscita dal servizio, ma il falco decreta out di pochi millimetri la risposta dell’inglese. Il decimo gioco è di gran lunga il più affascinante del match: Konta si procura due palle per pareggiare con due debordanti accelerazioni vincenti dopo scambi entusiasmanti, ma la bielorussa, tenacissima, resiste e può andare a sedersi sopra di un set quando la nativa di Sydney manda in rete un rovescio in manovra.
La tensione dell’ex numero uno del mondo adesso si è sciolta, mentre l’acido lattico inizia a tormentare i muscoli della britannica. Azarenka nel terzo game spinge l’avversaria un metro buono dietro all’aggressiva posizione tenuta per l’intero primo parziale e si procura tre palle per il 2-1 su servizio Konta, che ancora una volta soccombe commettendo doppio fallo. Il servizio, vera e propria miniera di punti per Johanna durante la prima ora di gioco, inizia a latitare e a farsi meno incisivo, così i break di vantaggio per la campionessa di Indian Wells diventano due e la partita, a lungo davvero elettrizzante, finisce lì. Vika chiude in un’ora e trentacinque minuti guadagnandosi la semifinale che giocherà contro la Kerber, confermando lo straordinario momento di forma al servizio di un tennis potente e aggressivo come nei giorni belli. Johanna Konta deve essere orgogliosa di quanto sta facendo: presto sarà tra le prime venti della classifica e la sua permanenza nella stanza delle migliori potrebbe non essere così breve.
[2] A. Kerber b. [22] M. Keys 6-3 6-2 (Tommaso Voto)
L’ultimo quarto di finale della parte bassa del tabellone del WTA di Miami metteva di fronte la tedesca Kerber e l’americana Keys, che rappresentano due modi completamente diversi di interpretare il tennis. Angelique è una tennista che fa della difesa e dei recuperi un elemento cardine del suo gioco, mentre la statunitense è una “picchiatrice”, che se in giornata, può mettere in difficoltà qualunque avversaria.
Le due non si scontravano dalla finale di Charleston del 2015, quando la tedesca riuscì a vincere il titolo dopo una battaglia durata tre set e oltre due ore di gioco. Proprio il trionfo sulla “terra verde” americana segnò la rinascita della teutonica, che, con la consulenza della Graf, operò un cambio di strategia. Da quel momento Kerber è diventata molto più aggressiva e cerca maggiormente il vincente. Questa “sterzata” ha prodotto dei risultati sorprendenti che hanno portato Angelique fino al trionfo degli Australian Open ed al n.2 del mondo.
Diversa è la situazione dell’americana, che da qualche tempo è annoverata tra le possibili promesse del tennis mondiale, ma dal titolo di Eastbourne del 2014 (vittoria proprio sulla Kerber) Madison non ha fatto il salto di qualità che molti commentatori ed addetti ai lavori si aspettavano. La tennista dell’Illinois ha giocato qualche buon torneo, ma non ha saputo arricchire il suo bagaglio tecnico, che sembra ancora privo di qualche variazione.
L’americana ha cercato nuovi stimoli prendendo come allenatore Wilander, ma la collaborazione tra i due, nata prima del torneo della Florida, si è già interrotta. Infatti è rimbalzata la notizia sui social media che, dopo appena 8 giorni, Max Wilander ha scelto di non essere più l’allenatore dell’americana.
Già dai primi minuti è evidente il tema tattico di tutta la partita, in quanto Madison spinge con violenza il diritto, mentre Kerber prova a ribattere tutto con la sua estenuante difesa del campo. La tedesca ha un’evidente fasciatura sulla gamba destra che, tuttavia, non le impedisce di muoversi e di giocare.
Nel terzo gioco l’americana mette subito pressione alla sua avversaria, che subisce il break a zero, Madison tira dei traccianti di diritto che Kerber fa molta fatica a contenere, ma quello che manca alla Keys è una tattica di gioco, cosa che, invece, la tedesca possiede. La n.22 del mondo non riesce a concretizzare il vantaggio e perde per la prima volta nel torneo il servizio. La solidità della n.2 del seeding è snervante per l’americana, che cerca di sfondare da fondo ma perde in precisione quando gli scambi si allungano.
Kerber utilizza il suo diritto liftato contro il rovescio della Keys, che è un colpo con il quale la tennista a stelle e strisce commette molti gratuiti. Angelique ha tre opportunità per andare 4-2, ma Madison si salva con caparbietà e con una discreta collaborazione della tedesca, che in almeno una circostanza poteva fare di meglio da fondo.
La partita è un’alternanza di vincenti e di errori, tutto ruota intorno all’americana che come una “novella Penelope” fa e disfa senza soluzione di continuità. Il settimo gioco porta in dote una palla break a Madison, che Kerber annulla con una seconda di servizio in slice che sorprende l’avversaria. La tennista europea cerca di spostare tutto il gioco sulla direttrice del suo diritto, anche perché l’intenzione è quella di far colpire l’americana in movimento. La svolta del set sono praticamente due punti, ovvero un doppio fallo che consegna alla tedesca il 30 a 30 e una risposta fulminante di diritto che lascia ferma Madison. Questi due colpi portano Kerber a palla break,che poi la tedesca trasforma nel definitivo 5-3.
Vinto il primo set con il punteggio di 6-3, Kerber si tranquillizza, mentre tutta la pressione cade sulla tennista di Rock Island, che inizia a perdere di incisività. Madison, che fino a questa partita era stata impeccabile in battuta, subisce altri due break. Soprattutto il primo è molto grave per la dinamica con cui si è verificato, in quanto l’americana ha sbagliato un paio di colpi veramente banali (gravissimo il diritto sparato fuori a campo aperto sul 15-15).
Kerber va rapidamente sul 4-0, ormai Madison è inghiottita da un vortice di errori gratuiti che sembra non trovare una fine. Più che una partita di tennis il secondo set è un incontro di squash, con l’americana che picchia l’impossibile e con Kerber che si trasforma in un muro di gomma insormontabile. La tedesca con precisione e vince sul definitivo 6-2, ora avrà in semifinale Vika Azarenka, che vorrà prendersi la rivincita dopo l’unica sconfitta del 2016 subita nei quarti di finale del torneo australiano.
Risultati:
[2] A. Kerber b. [22] M. Keys 6-3 6-2
[13] V. Azarenka b. [24] J. Konta 6-4 6-2