[5] R. Nadal b. [2] A. Murray 2-6 6-4 6-2 (dal nostro inviato a Montecarlo, Carlo Carnevale)
Cento di queste finali: Rafael Nadal supera in rimonta Andy Murray in quasi tre ore, portando a 17-6 il bilancio con il britannico (7-1 sul rosso, con Murray che aveva vinto il precedente più fresco, in finale a Madrid 2015) e conferma una ritrovata brillantezza, seppur con un parziale di ritardo. Murray gioca una prima ora e mezza senza macchia, sorretto da un rovescio in forma stellare: Nadal soffre un avvio confuso, ostinandosi a giocare in lungolinea con il dritto e cercando di alzare le traiettorie il più possibile, rimanendo spesso fulminato dalle splendide anticipazioni dell’avversario. Il maiorchino porta quindi in tripla cifra il computo delle finali disputate in carriera (67-32 al momento, 27-14 a livello Masters 1000) e si garantisce la possibilità di mettere in bacheca il suo nono titolo a Montecarlo (migliorerebbe ulteriormente il suo record, pareggiando i successi al Roland Garros); Murray perde invece per la terza volta in semifinale nel Principato (dopo 2009 e 2011, sempre contro Nadal) e manca la sua terza finale in carriera sulla terra rossa (dopo quelle vinte a Monaco di Baviera e appunto Madrid, lo scorso anno), ma può essere soddisfatto dell livello espresso per un set e mezzo in cui ha letteralmente dominato.
Nadal vince un incontro giocato a livelli buoni ma non straordinari, girato dopo un primo set comandato dall’avversario: Murray parte infatti con il grilletto del rovescio saldamente premuto, infilando vincenti e mettendo pressione già dalla risposta. Nadal si incarta nel sesto gioco, regalando il servizio con quattro errori per il 2-4, e si vede annullare due palle break nel game successivo: Murray ha pieno merito per il vantaggio, risolvendo le due delicate situazioni con un ace e uno schema servizio-dritto, prima di accelerare ulteriormente fino al 6-2 in cinquanta minuti. Sui maxischermi del Campo Ranieri III si segnala il gran calore e si invita il pubblico ad idratarsi e ad utilizzare crema solare. Nadal reagisce con veemenza in avvio di secondo parziale, strappando un effimero break in apertura, subito restituito: a nulla vale una prodigiosa parata a rete, prima che un suo rovescio in corridoio riassesti il punteggio on serve (1-1). Il granello di sabbia nel perfetto ingranaggio di Murray è il dritto lungolinea di Nadal, che esplode improvvisamente a metà del set: stupendo quello con cui intercetta uno smash dell’avversario e si porta sul 4-3, con un break di vantaggio. Il livello di gioco raggiunge il picco nei game successivi, in cui Murray cerca di rimanere aggrappato alla fievole speranze di evitare il terzo set: lo scozzese annulla due palle break in spinta, ma non riesce a raddrizzare la situazione e, dopo quasi due ore, Nadal impatta con il 6-4 (pazzesco uno scambio nel non gioco, con lo spagnolo che inventa un lob di mezzo volo e chiude al colpo successivo sul disperato recupero di Murray).
Il terzo set è una passerella, Nadal aggredisce da subito e approfitta di un evidente calo fisico di Murray, a cui non basta riprendersi da 0-40 nel game iniziale: lo spagnolo graffia e indovina un parziale di dieci punti consecutivi, interrotto quando ormai è in vantaggio di due break. Murray tenta una reazione di puro orgoglio sul finire di partita, ma spreca due occasioni per rendere meno pesante il passivo nell’ultimo gioco: il suo ultimo recupero gonfia la rete del Centrale, e Nadal, al quinto matchpoint – dopo che su uno dei precedenti l’irremovibile arbitro Dumusois gli aveva rifilato un warning per time violation – può esultare con il tradizionale balzo. Domani giocherà la sua centesima finale in carriera, la decima a Montecarlo, con la consapevolezza di una ritrovata verve ed uno smalto che somiglia a quello dei tempi migliori.
Nadal in conferenza stampa: “Mi chiedete se mi sento sulla strada per tornare a essere completamente competitvo con Djokovic, ma a me questo non interessa. Io faccio il mio torneo, non penso a Djokovic o a Wawrinka o a Murray. Allo stesso modo, mi chiedete se credo di poter tornare quello del 2010 o del 2013, ma non avrebbe senso per me chiedermelo: il Rafael Nadal del 2010 era diverso da quello del 2013 e quello di oggi è diverso da entrambi. Io sono soddisfatto del tennis che ho espresso e di essere in finale a Montecarlo. Il resto non m’interessa”.
Adriano Panatta, raggiunto da Ubaldo, ha detto: “Nadal mi è piaciuto, l’ho visto allenarsi questa mattina e in partita ha confermato le sensazioni che avevo avuto stamane: sa ancora tirare i suoi vincenti!”
Murray: “Oggi ho giocato un buon match, purtroppo nel secondo set sono calato al servizio, lui è salito di livello trovando maggiore profondità e per me è stato tutto più difficile. Nadal sta tornando ai suoi livelli e la cosa non mi sorprende affatto: quando è in fiducia e gioca come sa fare, specie sulla terra, è sempre difficilissimo da affrontare”.