E’ un Andy Murray a 360° quello che si è concesso per il sito ufficiale del Mutua Madrid Open in programma dalla prossima settimana. Lo scozzese, campione uscente, si giocherà molto nel torneo spagnolo dopo che il 2015 è stato la sua miglior stagione su terra rossa.
“Ho grandi ricordi di Madrid – ha detto Murray – quando vinsi sul cemento nel 2008 ricordo una finale difficile con Simon. Inoltre la vittoria mi permise di diventare il primo giocatore britannico a vincere quattro titoli (due Master 1000) in un anno nell’Era Open. L’anno scorso invece sono finalmente riuscito a vincere il mio primo 1000 su terra è stato un momento molto speciale per me. Rafa è il più grande giocatore della storia su questa superficie batterlo a Madrid è stato motivo di grande orgoglio”. Murray continua descrivendo la difficoltà riscontrata nel diventare competitivo al massimo anche su terra: “Senza dubbio l’anno scorso ho preparato al meglio la stagione su terra. Ci sono state due settimane di allenamento intense a Barcellona che mi hanno aiutato molto, inoltre arrivavo dalla vittoria a Monaco ed ero in piena fiducia”.
Il campione scozzese, chiuso l’argomento Madrid, si è soffermato sul momento attuale di Rafael Nadal e sul dominio di Novak Djokovic: “Ogni giocatore attraversa diversi stati di forma durante la sua carriera. Rafa non ha vinto lo stesso numero di tornei degli anni passati ma è ancora estremamente competitivo”. Su Nole invece queste le sue parole: “Tutti possono essere battuti ma Nole negli ultimi anni ha sviluppato un gioco da fondo davvero costante. In molti adesso cercano di scambiare sempre di meno quando lo incontrano muovendosi subito in verticale, però lui è bravissimo in tutto e non sempre questa tattica funziona”.
Le restanti parole Murray le spende per gli obiettivi personali e sulla vita da padre: “Di certo sarebbe incredibile raggiungere il primo posto del ranking, è qualcosa che si sogna da bambini. Mio fratello è appena diventato numero uno nel doppio, sarebbe stupendo se succedesse anche a me ma comunque non ho intenzione di concentrarmi esclusivamente su questo. Penserò, come ho sempre fatto, a giocare per vincere ogni torneo”. Sulla paternità ecco, infine, le sue parole: “Chiaramente cambiano le priorità. Il tennis non è più al primo posto. Quando sono sul campo sono concentrato solo sul gioco ma fuori devo imparare a bilanciare il tutto”.