E. Bouchard b. [2] A. Kerber 6-1 5-7 7-5 (Alessandro Fedele)
Sul Pietrangeli, sempre caldo e pieno, il secondo match in programma vede la ex rising star canadese, attuale numero 46 e molto apprezzata da una piccola rumorosa claque di maschi adolescenti, sfidare la campionessa uscente degli Australian Open. Il canovaccio della partita pare chiaro sin dall’inizio: Bouchard in pressione da fondo e con sortite a rete, Kerber, in completo variopinto, contrattacca e passa. Canovaccio che tuttavia si ribalta già dal terzo gioco. Un doppio fallo di Kerber manda Bouchard a palla break, subito sfruttata. Una Bouchard ora in fiducia ed una Kerber insolitamente fallosa e lenta nei recuperi portano la canadese a produrre un gran passante con tanto di occhiata di sfida che le frutta un secondo break. Il set termina 6-1.
Sull’onda del primo set Bouchard si porta sul 3-0 pesante nel secondo. Giunge però una reazione della tedesca che recupera un break. Il livello del match si alza e la canadese pare accusare subendo un secondo break. Sul 4-4 Kerber salva con autorevolezza due palle break per poi chiudere 7-5. Break e controbreak in apertura di terzo set con Kerber che cerca ora di spingere da fondo e Bouchard che difende bene. Set ora vario e gradevole. Sul 5-4 Kerber 30 pari un vincente ed un ace della canadese, sottolineati con un applauso dalla sportiva rivale, la tolgono dai guai. Il break nel game successivo porta Bouchard a servire per il match che chiude 7-5.
[9] S. Kuznetsova b. S. Stosur 6-4 6-4 (Alessandro Stella)
Si affrontano sul campo n.1 Samantha Stosur e Svetlana Kuznetsova, il cui bilancio delle sfide è in perfetta parità (4-4). L’inizio della stagione sul rosso ha giovato parecchio alla tennista australiana, che è reduce dalla semifinale raggiunta pochi giorni fa a Madrid, ma su questa superficie la russa guida i precedenti (2-0). Le due non si incontrano da Madrid 2015 (vittoria Kuznetsova in tre set) e si sono “mancate” a Praga per via del ritiro della russa.
L’inizio di partita è della Kuznetsova che strappa subito il servizio alla sua avversaria e mantiene poi il vantaggio con autorità, concedendo poco o nulla sul suo servizio. Stosur prova ad alzare il livello di gioco ma rischia ancora sul 4-2, quando costretta ai vantaggi riesce a salvarsi con un paio di ottime esecuzioni di diritto. I turni di battuta della russa sono però off-limits per la finalista del Roland Garros 2010, troppo lontana dal campo in risposta e poco lucida nelle rare occasioni in cui riesce a far partire le scambio.Kuznetsova invece viaggia spedita e chiamata a servire sul 5-4 chiude al primo set-point sfruttando l’ennesima risposta sciagurata di Stosur: un solo break basta alla testa di serie n.9 per archiviare il primo parziale.
Nel secondo set Stosur ha l’accortezza di non perdere subito il servizio e lo spettacolo inizia a beneficiarne. Il game del 2-2 è il più lottato dell’incontro: l’australiana riesce a inchiodare la sua avversaria sul rovescio e prima le stuzzica un gran lungolinea in corsa, poi riesce a guadagnare la prima palla break dell’incontro che gioca però con poca attenzione. Kuznetsova non fa tesoro del pericolo scampato e nel game di servizio successivo cede a 0 con tanto di doppio fallo: 4-2 Australia. Stosur ringrazia ma non ha abbastanza sangue freddo per allungare, si distrae e permette alla russa di rientrare sul 4-4. Rimessa in carreggiata Kuznetsova addenta la preda e piazza l’allungo decisivo, chiudendo con il punteggio di 6-4 anche il secondo set. Brava e cinica la tennista russa, che ora sfiderà Daria Gavrilova.
I.C. Begu b. [4] V. Azarenka 6-3 6-2 (Tommaso Voto)
La rumena Irina-Camelia Begu, dopo aver perso tutti e cinque i precedenti (l’ultimo proprio a Roma lo scorso anno) riesce a battere la bielorussa Azarenka, che è sembrata muoversi con qualche difficoltà quando doveva spostarsi lateralmente. Vika, che si era ritirata precauzionalmente daltorneo di Madrid per un fastidio alla schiena, è riuscita ad esprimere il suo tennis solo nel primo game, quando con uno smash ha ottenuto il break. Da quel momento in poi ha iniziato a subire da fondo campo l’aggressività della rumena, che ha spinto molto bene con il rovescio, cercando spesso angoli stretti.
Un doppio fallo sullo 0-40 certifica la crisi della bielorussa, che nei primi due turni di servizio ha vinto appena due punti. In pochi minuti Irina-Camelia è sul 4-1 e sembra tenere a bada la pressione. La rumena è consapevole di avere una chance e per poterla cogliere è necessario non avere cali di tensione e di spingere da fondo campo ogni palla possibile, anche perché Azarenka commette molti errori non forzati quando cerca il vincente. Chiuso il set 6-3, il pubblico del Pietrangeli si aspetta una reazione della finalista del 2013 (fu sconfitta 6-1 6-3 da Serena Williams), invece è sempre la n.35 del mondo ad essere il fulcro della partita. Tutto ruota intorno ai suoi colpi, perché Azarenka è relegata ad un ruolo di difesa e di compartecipazione passiva. Durante il secondo parziale dal viso della bielorussa traspare qualche gesto di sofferenza (forse la schiena?), ma durante il gioco non ci sono avvisaglie particolari. Il break a favore della rumena arriva subito e sembra mettere in discesa la partita. C’è anche un timida reazione della n.4 del seeding durante il quarto game, ma Irina-Camelia annulla la palla break con autorità. Il secondo break a favore della Begu praticamente mette il sigillo alla partita e all’eliminazione dell’ex n.1 del mondo, che dimostra di trovare, ancora una volta, indigesta la stagione sulla terra battuta, dopo i successi primaverili sul cemento americano. Ora per Begu ci sarà il test con la giovane russa Kasatkina, che ha eliminato facilmente la colombiana Duque-Marino.
[Q] C. Mchale b. [13] A. Ivanovic 6-7(3) 6-4 6-1 (Diego Serra)
Vince in tre set Christina McHale, numero 56 della WTA, contro Ana Ivanovic. Gara schiacciata dal pronostico, dal momento che nei quattro precedenti incontri Ivanovic aveva lasciato un solo set alla statunitense. Oggi a Roma è andata diversamente, con Ivanovic che è stata competitiva solo nel primo set. Disastrosa la serba soprattutto con la seconda palla di servizio. Ivanovic è diventata il secondo scalpo importante della McHale nella stagione in corso, dopo Muguruza a Indian Wells.
Primo set con le tenniste che si scambiano per due volte il servizio dal secondo al quinto game, con gioco molto incerto da parte di entrambe. Altro scambio di servizi nel settimo e ottavo game e si va al tiebreak. Tre minibreak a uno consegnano il primo set a Ivanovic. Secondo set e la valenza del servizio sparisce del tutto dal match, Ivanovic tiene il servizio solo nell’ottavo game, concedendo ben otto palle break alla rivale. A McHale è bastato fare poco meglio, due i game in cui la statunitense tiene la battuta, per portarsi a casa il set e rimettere in parità il match. Nel terzo set il disastro per la serba è completo, perde il servizio nel secondo e quarto game, ma soprattutto stavolta, a differenza che nei set precedenti, su servizio McHale non si gioca. Solo nel terzo game Ivanovic riesce a portare l’avversaria ai vantaggi. E non è la prima volta che la giocatrice serba si spegne quando il gioco si fa duro. Inevitabile il 6-1 finale. Ora per McHale derby con Serena Williams.
[3] G. Muguruza b. E. Makarova 6-1 6-0 (Benedetto Napoli)
A scendere sul rosso del Grandstand per il primo match di giornata sono la numero 4 al mondo Garbine Muguruza, opposta alla russa Ekaterina Makarova, no. 29 WTA. Due vittorie a testa nei quattro precedenti giocati finora. Le due non si affrontano dal 2014 e questo sarà il primo match sul rosso. La chiave di lettura del match vedrà la potenza in entrambi i fondamentali della venezuelana naturalizzata spagnola contrapposta alla solidità e la sagacia tattica dell’ex numero 8 del ranking WTA.
Nel primo set non vi è traccia dei punti di forza della russa, che ha la leggera attenuante di giocare su una superficie che proprio non ama. In venticinque minuti esatti la Muguruza lascia le briciole alla rispettiva avversaria. Il 100% di punti con la prima di servizio, la seconda meno fallosa del solito e una risposta perfetta permettono alla no. 4 WTA dapprima di piazzare un immediato doppio break per poi chiudere il set strappando per la terza volta il servizio a una Makarova in pieno stato confusionale.
Il secondo set si apre e si chiude esattamente come il primo. La spagnola – oggi più precisa e incisiva a rete – strappa il servizio alla seconda palla disponibile, concedendo la miseria di due 15 alla russa. Quest’ultima chiama il proprio coach Evgenia Manyukova e quasi in lacrime chiede una possibile variante tattica per provare a cambiare le sorti del match, ma contro questa Muguruza non c’è niente da fare. Infatti al rientro in campo Makarova piazza due vincenti di dritto e nonostante riesca ad annullare tre break point deve soccombere grazie all’ennesimo rovescio vincente della Muguruza. Quest’ultima dopo aver tenuto a zero il proprio turno di battuta piazza il sesto break di giornata, chiudendo il match in quarantotto minuti dopo l’ennesimo gratuito della Makarova. Una Muguruza così“on fire” non si vedeva da tempo e dopo questa vittoria, ottenuta in questo modo, si candida pesantemente alla conquista del torneo romano.
Risultati:
[3] G. Muguruza b. E. Makarova 6-1 6-0
D. Gavrilova b. [6] S. Halep 6-3 4-6 6-3
J. Konta b. [7] R. Vinci 6-0 6-4
M. Keys b. [5] P. Kvitova 6-3 6-4
I.C. Begu b. [4] V. Azarenka 6-3 6-2
E. Bouchard b. [2] A. Kerber 6-1 5-7 7-5
T. Babos b. [12] V. Williams 6-7(5) 7-5 6-4
B. Strycova b. [Q] H. Watson 6-4 6-2
[Q] C. Mchale b. [13] A. Ivanovic 6-7(3) 6-4 6-1
[9] S. Kuznetsova b. S. Stosur 6-4 6-4
M. Doi b. [10] L. Safarova 6-3 7-5
J. Ostapenko b. [Q] M. Puig 6-1 6-1
[11] T. Bacsinszky b. L. Tsurenko 6-2 6-4
D. Kasatkina b. [Q] M. Duque-Marino 6-2 6-2