Dal nostro inviato a Nizza
Marco Cecchinato si ferma qui, al secondo turno di qualificazione. A sconfiggerlo è il ventunenne Kyle Edmund, con un 6-3 6-4 privo di tribolazioni. L’azzurro paga un tennis troppo leggero e troppo pulito, che fornisce a Edmund la ghiotta opportunità di avanzare un passo dentro il campo e dar fuoco alle polveri di un dritto dalla potenza micidiale. I vincenti dell’inglesino – ma nativo di Johannesburg, Sudafrica – si interrompono soltanto nelle rare occasioni in cui Marco riesce, con fatica, a spostarlo ripetutamente. A segnare il match è anche un numero elevato di palle spedite in rete da Cecchinato, il quale, subìto il break decisivo, con calma olimpica spedisce la palla nel giardino limitrofo al Club e rimedia il warning. Rimane dunque per lui soltanto l’impegno nel tabellone di doppio, al fianco di Andreas Seppi. I due avrebbero voluto far coppia anche al Roland Garros, ma “ordini dall’alto” richiedono che a Parigi Seppi giochi con Fognini, in previsione dei Giochi Olimpici di Rio.
A seguire, sul minuscolo court 5 (l’1 oggi è chiuso per lavori) Diego Schwartzman si libera dell’incombenza Zhyrmont per raggiungere Edmund e Donald Young nel tabellone principale. L’ultimo dei qualificati è infine Daniil Medvedev, e per lui si tratta di una piccola maratona: prima conclude il suo match di primo turno contro Giovanni Lapentti (più di tre ore nell’arco dei due giorni), poi supera anche Zhang al tie-break del terzo set. In entrambi i casi si era trovato indietro di un set e a pochi passi dalla sconfitta. Si definiscono così gli accoppiamenti misteriosi: Young affronterà Fabio Fognini, mentre Edmund se la vedrà con Alexander Zverev, Schwartzman con Fernando Verdasco e Medvedev con Guido Pella.
In campo nel pomeriggio anche i primi due incontri del tabellone principale, entrambi programmati nel bel campo centrale. Se lo spettacolo langue, come nel caso di oggi, ci si può consolare con lo splendido panorama visibile dagli spalti, tra il mare della Costa Azzurra, una collina coperta di case e una chiesa ortodossa dall’architettura che ricorda Disneyland. In mezzo a tanta bellezza arrivano la facile vittoria di Victor Estrella Burgos su un Daniel Kudla vastamente falloso – vittoria facile per davvero, tant’è che il dominicano, neppure un quarto d’ora dopo il termine del match, è a correre sul tapis roulant! – e il match trita-palline tra Adrian Mannarino e Robin Haase. Il mancino francese si aggiudica la posta in palio, ovvero la sfida di secondo turno contro il connazionale Benoit Paire, tra i mugugni di un pubblico non proprio entusiasmato. Al di sopra di esso, affacciata alla terrazza del club, si staglia la silenziosa figura dell’arbitro Ali Nili, impassibile e impeccabile nella sua camicia bianca.
Risultati primo turno:
V. Estrella Burgos b. D. Kudla 6-3 6-2
A. Mannarino b. R. Haase 6-7(4) 6-3 6-4
Risultati qualificazioni, secondo turno:
[4] K. Edmund b. M. Cecchinato 6-3 6-4
[3] D. Young b. [6/WC] M. Bourgue 6-4 7-5
[1] D. Schwartzman b. D. Zhyrmont 6-2 6-1
[8] D. Medvedev b. [Alt] Z. Zhang 3-6 6-2 7-6(4)
Risultati qualificazioni, primo turno:
[8] D. Medvedev b. G. Lapentti 3-6 7-6(4) 6-4