[Q] M. Trungelliti b. [10] M.Cilic 7-6(4) 3-6 6-4 6-2 (Tommaso Voto)
Sulla carta il qualificato argentino Trungelliti, all’esordio nel tabellone principale a Parigi, non doveva essere un test impegnativo per Cilic, che, pur se non al meglio, possiede un gioco più completo e tecnico del suo avversario. Invece Trungelliti ha giocato la partita della vita, riuscendo a centrare la prima vittoria al Roland Garros in carriera. Per Cilic una sconfitta grave, soprattutto per le modalità con cui è avvenuta, considerando che ha sprecato tre set point nel primo parziale ed è stato avanti di un break nel terzo. Il n.10 del seeding ha dovuto saltare quasi tutta la stagione sulla terra battuta europea (problema al ginocchio), infatti è tornato alle competizioni solo la settimana scorsa a Ginevra, dove ha perso in finale con Wawrinka. La mancanza di match sulla terra ha certamente inciso sul gioco del croato, ma l’argentino ha ampiamente meritato la vittoria.
L’inizio di partita per il tennista europeo è stato incerto, infatti ha commesso molti errori non forzati ed il servizio dava pochi punti diretti. Dal canto suo l’argentino non paga alcuna emozione, spinge da fondo e prova ad irretire il croato con lunghi scambi. Il n.166 del mondo opera il break e, da veterano, costringe Cilic a giocare in difesa, cosa abbastanza inusuale per l’ex top ten croato. Il sudamericano non è abituato a questi palcoscenici così prestigiosi, infatti nel momento di servire per il set si fa travolgere dall’emozione e subisce il break. Cilic capisce che la situazione è a suo favore, prova ad essere più aggressivo ed inizia ad aprirsi il campo con il diritto con più facilità. Il dodicesimo gioco è di grande intensità, Cilic si vede annullare ben tre set point da Trugelliti, che ha il merito di non tirare indietro il braccio. L’argentino neutralizza il pericolo e si conquista il diritto a giocare il tie-break.
Incamerato il primo set al tiebreak il sudamericano non arretra minimamente, anzi mette alle corde un Cilic sempre più confuso ed impreciso. La reazione del n.10 del seeding si fa attendere, anche perché Trungelliti è sempre più concentrato e veloce negli spostamenti laterali. In pochi minuti il n.166 del mondo si porta sul 3-0 (dopo aver salvato tre palle break nel primo gioco al suo avversario) e costringe alla difensiva Marin. Poi improvvisamente la luce si spegne e l’argentino, complice anche qualche scelta tattica errata, si incarta e subisce la reazione del croato che ribalta l’inerzia del parziale e vince sei giochi consecutivi.
Scampato il pericolo Cilic alza il livello del suo tennis e, per la prima volta, è lui a prendersi il break di vantaggio. Quando ormai tutto sembrava andare per il verso giusto, il croato torna ad essere falloso e difensivo. Questo atteggiamento tattico porta al controbreak e all’ennesimo ribaltone, ma stavolta il protagonista è il qualificato sudamericano che chiude sul 6-4. La situazione per il n.10 del seeding precipita nel quarto set, quando subisce il break nel terzo gioco e sembra del tutto spiazzato dalla capacità dell’argentino di dominare la pressione e di trovare soluzioni balistiche inedite. Un altro break certifica la fine del match a favore di Trungelliti che batte per la prima volta in carriera un top 15 ed entrerà come minimo nei primi 150 del mondo, migliorando il suo best ranking.
[3] S. Wawrinka b. L. Rosol 4-6 6-1 3-6 6-3 6-4 (da Parigi, Antonio Garofalo)
Lukas Rosol lo ha quasi rifatto. Dopo aver sorpreso Wimbledon eliminando Rafa Nadal nel secondo turno del 2012, stavolta il ceco va vicino ad un’impresa ancor più clamorosa, rischiando di rispedire subito a casa il campione uscente Stanislas Wawrinka. Evento peraltro mai accaduto nella storia del Roland Garros, l’ungherese Asboth campione nel 1947 uscì all’esordio nel 1948 ma per lui si trattava del secondo turno (le teste di serie erano esentate dal primo). E da Wimbledon 2003 – quando Karlovic bombardò Hewitt – il defending champion di un torneo dello Slam non viene eliminato al primo turno (le altre quattro volte, Santana nel ’67 a Wimbledon, Rafter nel ’99 a New York, Tanner nel ’77 e Becker nel ’97 in Australia).
La difesa del titolo di Stanimal in ogni caso si preannuncia assai ardua, come peraltro i risultati stagionali del numero 4 del mondo tendono a confermare.
Sarà pur vero che tra un bicchiere di neve (ci manca poco) e un caffè come si deve (difficile nei paraggi) quest’inverno parigino passerà, ma intanto sullo Chatrier è il gelo oltre a Rosol a dare il bentornato al campione uscente.
Il campo zuppo dell’abbondante pioggia caduta negli ultimi due giorni rende ancor più pesanti i colpi del ceco e un Wawrinka forse ancora non abituatosi alle condizioni di gioco – è arrivato qui solo ieri dopo la finale vittoriosa di sabato a Ginevra dove peraltro aveva battuto proprio l’avversario odierno (per la quarta volta su quattro) in semifinale – subisce la partenza sprint di Rosol.
Il ceco prende un break di vantaggio nel quinto gioco e lo porta sino al termine. Come detto mai nella storia del Roland Garros il campione in carica ha perso al primo turno e Stan pensa bene, dopo un’ora abbondante di gioco, di cambiare rotta per evitare di imboccare la strada sbagliata verso la storia. L’urlo con cui strappa il servizio a Rosol nel quarto gioco del secondo set viatico per il 6-1 sa di liberazione, ma non è così.
Infatti l’incubo ricomincia subito, Rosol scappa subito 3-0, ha anche due palle del doppio break che spreca malamente. Wawrinka sbuffa e pedala, non riesce a togliere l’iniziativa allo scatenato ceco – uno che di sorprese negli slam ne sa qualcosa, chiedete a Nadal per credere – e dopo quasi due ore la corona svizzera traballa minacciosamente sotto due set a uno.
Il pubblico infreddolito dello Chatrier prova a riscaldare Wawrinka che però spreca subito quattro occasioni per portarsi in vantaggio ad inizio quarto set. Quando nel quinto gioco, dopo due ore e sedici minuti Wawrinka porta a casa il punto più bello della partita alla fine di uno scambio massacrante, lo svizzero aizza la folla quasi a trarne la forza per risalire la china. E invece si trova a fronteggiare due palle break che profumano di condanna: la prima la salva con autorità, sulla seconda è sciagurato l’errore di rovescio di Rosol.
Lo snodo si rivelerà cruciale perché scampato il pericolo Stan trova coraggio, limita il numero degli errori e con un mirabile passante in cross di rovescio strappa il servizio a Rosol nell’ottavo gioco trascinando la partita al quinto set.
La partita decisiva si apre con i primi raggi di sole di questa edizione del torneo i cui effetti sulla maglietta giallo fluorescente di Wawrinka si producono sugli occhi stanchi del vostro povero cronista (vuoi vedere che alla fine rimpiangeremo la mise a quadrettoni dello scorso anno?). Le gambe di Rosol si fanno d’improvviso pesanti, Stan è il solito diesel ed il break arriva subito nel terzo game. La porta a casa alla fine Stanimal e chissà se lo spavento e le tre ore e dieci di quest’esordio saranno benzina sprecata o carburante verso una nuova avvincente cavalcata.
[22] V. Troicki b. G. Dimitrov 2-6 6-3 5-7 7-5 6-3 (Emmanuel Marian)
Il cielo di Parigi regala qualche sprazzo d’inatteso sereno e riscalda le ossa dei bardatissimi presenti, ma non l’animo di Grigor Dimitrov, sempre più cupo negli ultimi mesi. Dopo la penosa sceneggiata di Istanbul, “Griga” è andato in completo cortocircuito, ha perso al primo turno sia a Madrid che agli Internazionali e si è presentato al Bois de Boulogne con la fiducia sotto i tacchi, oltre che privo di un numero sufficiente di partite on clay nelle gambe. Il bulgaro, nel frattempo, ha perso molto terreno in classifica e attualmente si trova fuori dalla zona teste di serie slam: il sorteggio, dunque, non poteva essere benevolo e non lo è stato, ma sarebbe potuto capitargli di peggio. L’ultimo incontro con Viktor Troicki si era disputato in gennaio a Sydney, ed era stata una battaglia che il serbo aveva vinto annullando match point.
Chi si attendeva un sequel di quella lotta è stato accontentato; mentre chi sperava che il principe di Haskovo si destasse dall’irreversibile sonno in cui sembra piombato dovrà continuare a sperare. E dire che il match pareva essersi messo sui binari giusti: subito avanti di un break, il bulgaro sciorina nel terzo gioco uno di quei colpi da copertina che nel circuito riescono a lui e a pochi altri baciati dal Dio tennis; un passante di dritto lungo linea destinato a finire negli highlights di questo French Open. Troicki, per più di un’ora particolarmente sventato, cede un primo set inguardabile, ma nel secondo, all’improvviso, si accende proprio mentre la lampadina di Grigor, al solito intermittente, perde d’intensità. Il bulgaro sbaglia parecchio anche nella terza frazione e getta alle ortiche un break di vantaggio. Nell’arrivo in volata, tuttavia, un Troicki decisamente annebbiato dal punto di vista tattico decide di regalare i punti pesanti, facendosi borseggiare il servizio nell’undicesimo game e cedendo di fatto il parziale.
Dimitrov è di nuovo avanti, ma non si ha la sensazione che l’incontro sia finito, e infatti non lo è. Il numero 36 del mondo soffre sempre più sul lato sinistro e anche quando si aggrappa al back non mette più una palla in campo. Anche il quarto set si conclude al fotofinish: stavolta è il dodicesimo game a risultare decisivo, quando “Griga”, chiamato a servire per prolungare il parziale al tiebreak, inanella una serie di spropositi con il rovescio e manda suo malgrado l’incontro al quinto set. La testa di serie numero 22, ora in possesso dell’inerzia dell’incontro, si è nel frattempo avvicinato di un paio di metri buoni alla linea di fondo, e gli è sufficiente mettere la palla in campo con continuità per staccare Dimitrov sullo slancio. Il bulgaro, che ora gioca con il viso di chi rimugina un monte di cattivi sentimenti, non reagisce più, e il break che subisce nel secondo gioco finisce per essere decisivo ai fini di una brutta eliminazione. Troicki, tutt’altro che entusiasmante, raccoglie i regali e ringrazia: al secondo turno sfiderà Dusan Lajovic.
[8] M. Raonic b. [PR] J. Tipsarevic 6-3 6-2 7-6(5) (Giovanni Vianello)
Esordio in scioltezza per Milos Raonic (t.d.s 8 e n. 9 del ranking) al Roland Garros 2016 contro Janko Tipsarevic, entrato in tabellone grazie al ranking protetto (è attualmente 680 al mondo). Il canadese opera un “early break” in ciascun set, e nel secondo addirittura strappa la battuta all’avversario anche sul 4-2. Milos ha giocato aggressivo nei propri turni di servizio, sfruttando spesso lo schema servizio, dritto e volée a chiudere, ed è riuscito ad essere incisivo in risposta quando è servito. Tipsarevic ha puntato sul pressare il rovescio di Raonic, ma il canadese ha saputo evitare la diagonale sinistra nei propri turni di servizio e sulla battuta del serbo lo stesso Tipsarevic si è spesso rivelato falloso sul lato di campo a lui più favorevole. Il risultato è stato una vittoria per tre set a zero per il canadese, che ha concesso una sola palla break quando ha servito per il match nel decimo gioco del terzo set, palla break che Tipsarevic ha sfruttato, prolungando il parziale al tie-break; Raonic tuttavia, in un gioco decisivo piuttosto lottato, ha saputo portare a casa il match. Per il recente semifinalista agli Australian Open al secondo turno il vincente di Kukushkin-Mannarino.
[9] R. Gasquet b. T. Bellucci 6-1 6-3 6-4 (Giovanni Vianello)
Ci si poteva forse attendere qualcosa in più dallo scontro tra colui che per ultimo ha inflitto un 6-0 a Djokovic, Thomaz Bellucci, e Richard Gasquet, ma la partita si è rivelata un dominio dell’ex enfant prodige transalpino. Per l’intero primo set e nelle fasi conclusive degli altri due parziali si è visto un solo uomo in campo, Gasquet, che a volte grazie a giocate di puro talento, soprattutto con il rovescio, altre volte grazie alla regolarità, che ha portato all’errore il brasiliano, ha saputo dettare il proprio ritmo. Nel primo set il francese ha avuto addirittura due palle del bagel, ma a questo punto si è un po’ addormentato ed ha rischiato, nel game successivo, di subire il contro-break, aggiudicandosi comunque il parziale 6-1. Il francese poi spreca un break di vantaggio immediato nel secondo, ma dal 3-3 vince tre giochi consecutivi (di cui due su servizio Bellucci) e porta a casa anche la seconda frazione. Nel terzo set Gasquet strappa la battuta all’avversario sul 4-3, ma sul 5-3 e servizio in suo favore viene contro-breakkato a zero. Sul 5-4 in suo favore tuttavia opera l’ennesimo break e porta a casa l’incontro. Da segnalare un gradissimo passante di rovescio giocato dalla pancia dal transalpino in risposta ad uno smash di Bellucci, passante terminato pochi centimetri dentro la linea laterale.
[23] J. Sock b. R. Haase 6-3 7-5 3-6 6-7(3) 6-2 (Chiara Nardi)
La promessa a stelle e strisce Jack Sock, testa di serie n. 23, supera l’olandese Robin Haase, in un match iniziato ieri e conclusosi oggi. Sock ha cercato per tutto l’incontro di trovare accelerazioni da fondo campo, mentre Haase ha cercato più variazioni, scendendo spesso a rete ed abusando della smorzata.
Nel primo set Sock strappa subito il servizio all’avversario, è più aggressivo da fondocampo e mette a segno molti vincenti, soprattutto di dritto. Il set si chiude senza troppe emozioni per 6-3 in favore dello statunitense.
Nel secondo set la percentuale della prima di servizio di Sock inizia a calare, tutti i turni di servizio diventano complicati, fino a quando Haase non riesce a brekkarlo all’ottavo game. Ma l’olandese non approfitta del break di vantaggio e Sock riesce a rimontare, vincendo il set per 7-5. Nel terzo set il tennista del Nebraska commette molti errori e Haase questa volta, nonostante alcune difficoltà nell’ultimo game, riesce ad approfittare della differenza di prime palle messe in campo tra di loro e si aggiudica il set per 6-3. Nel quarto set, intramezzato da una lunga pausa per pioggia, Sock ritrova il servizio, entrambi i giocatori tengono la battuta piuttosto agevolmente. Il set è deciso da un tie-break giocato male da Sock. Nel parziale decisivo lo statunitense aggredisce l’olandese sin dalla risposta e conquista subito un break e, seppur con qualche difficoltà, si aggiudica il set per 6-2 al secondo match point, accompagnato dai fischi di una parte del pubblico per le sue esultanze plateali. Al secondo turno affronterà il tedesco Dustin Brown.
[30] J. Chardy b. L. Mayer 6-4 3-6 6-4 6-2 (Riccardo Sozzi)
Va in scena una delle, purtroppo, numerose partite ieri rimandate causa maltempo. Sulla cornice splendida del campo numero 1 sono pronti a darsi battaglia il tennista di casa Jeremy Chardy e l’argentino Leonardo Mayer, prossimo avversario dell’ Italia in Davis. Il match vede opposti due tennisti che, sebbene lontani nel ranking, dimostrano di dover invidiare poco l’uno all’altro in termini di tecnica; l’incontro di fatto assomiglia ad una partita di scacchi, in cui ogni errore si paga a caro, carissimo prezzo. Non che il match sia di per sé brutto o noioso, semplicemente entrambi i protagonisti in campo capiscono fin da subito che a poco servirebbe esprimere un tennis spumeggiante fatto di punti sensazionali o colpi mozzafiato, e il primo a rendersene conto è il francese, che decide fin da subito di puntare tutto sulla combo servizio-dritto, cercando di limitare il più possibile intricati scambi da fondo dove, al contrario, il suo avversario si destreggia meglio.
Nel primo set il francese, non certo noto per essere un mostro di continuità, riesce a sfruttare bene quanto detto prima, portando a profitto l’unico break del parziale; discorso diverso per quel che riguarda la “deuxième manch”, che ci consegna uno Chardy deconcentrato rispetto ad un Mayer visibilmente più in “palla”, che di fatti, da buon terraiolo, non si fa sfuggire l’occasione per riportare in equilibrio il conteggio dei set. Come se non bastasse, il momento “buio” del nativo di Pau (nella regione dell’Aquitania) continua anche nel terzo set, ma forse la tensione, il pubblico francese, o la forza della disperazione di Chardy mettono in crisi il tennis di Mayer che dal 4-2 cede quattro giochi consecutivi; l’inerzia del gioco è ora dalla parte del francese che, sospinto dal pubblico e dal suo fulmineo dritto, chiude il match in due ore e quarantun minuti. Il transalpino dovrà ora attendere al secondo turno uno tra il ceco Pavlasek e lo spagnolo Carballes Baena.
Risultati:
[3] S. Wawrinka b. L. Rosol 4-6 6-1 3-6 6-3 6-4
[5] K. Nishikori b. S. Bolelli 6-1 7-5 6-3
[2] A. Murray vs [Q] R. Stepanek 3-6 3-6 6-0 4-2 interrotta
[16] G. Simon b. R. Dutra Silva 7-6(5) 6-4 6-2
[9] R. Gasquet b. T. Bellucci 6-1 6-3 6-4
[30] J. Chardy b. L. Mayer 6-4 3-6 6-4 6-2
[29] L. Pouille vs [WC] J. Benneteau 6-3 4-6 6-4 interrotta
[8] M. Raonic b. [PR] J. Tipsarevic 6-3 6-2 7-6(5)
[23] J. Sock b. R. Haase 6-3 7-5 3-6 6-7(3) 6-2
[Q] M. Trungelliti b. [10] M. Cilic 7-6(4) 3-6 6-4 6-2
[22] V. Troicki b. G. Dimitrov 2-6 6-3 5-7 7-5 6-3
[15] J. Isner vs J. Millman 6-7(4) 7-6(10) interrotta
T. Daniel b. M. Klizan 3- 4-6 7-5 6-4 3-0 rit.
[LL] A. Martin b. D. Munoz de la Nava 6-2 6-3 4-6 6-4
[LL] A. Pavlasek b. [Q] R. Carballes Baena 6-2 4-6 6-3 1-6 6-1
A. Mannarino b. M. Kukushkin 6-4 2-6 6-2 6-4
K. Edmund b. [Q] N. Basilashvili 7-6(4) 6-7(7) 7-5 6-1
[WC] J. Thompson b. [Q] L. Djere 6-3 6-4 7-5
A. Ramos-Vinolas b. H. Zeballos 6-3 4-6 7-5 6-0
D. Lajovic b. D. Kudla 6-4 6-3 6-3
[Q] D. Brown b. D. Sela 6-7(5) 6-4 7-6(5) 4-6 6-4
F. Verdasco b. [33] S. Johnson 7-5 6-4 7-5
[WC] B. Fratangelo b. S. Querrey 6-3 6-1 6-7(3) 6-3
I. Dodig b. M. Youzhny 6-4 5-7 7-5 2-6 6-3
[27] I. Karlovic b. A. Montanes 6-2 7-6(7) 7-6(5)
[WC] M. Bourgue b. [Q] J. Samper-Montana 7-5 7-6(5) 7-6(6)
G. Pella b. D. Schwartzman 6-2 3-6 6-2 6-3