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Albert Ramos-Vinolas, il mancino spagnolo che non ti aspetti al tavolo del Roland Garros
[3] S. Wawrinka b. [22] V. Troicki 7-6(5) 6-7(7) 6-3 6-2 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
Stan Wawrinka resta in corsa in questo pazzo Roland Garros. Lo svizzero batte il serbo Troicki per la quinta volta su cinque incontri fin qui disputati e approda ai quarti di finale. Dopo aver rischiato molto all’esordio con Rosol, sul cammino di Stan oggi c’è un altro avversario complicato da affrontare, che non dà ritmo e che è particolarmente in palla. Il serbo, dopo aver eliminato Dimitrov, Lajovic e Simon, vorrebbe infatti ottenere il lasciapassare per i suoi primi quarti di finale slam.
Viktor si gioca bene le sue carte e nel primo set riesce a tenere in scacco Wawrinka, che è ben lontano dal dare continuità al suo gioco, alternando alcuni colpi tutto braccio ad altri molto fuori misura. Nel primo set Troicki serve dal canto suo forte e preciso e sbaglia davvero poco. Non ci sono grossi sussulti e si va verso la conclusione al tie break. Sul 6-5 per lo svizzero, Wawrinka cerca per la verità l’accelerazione vincente. Sale 0-40, con un diritto incrociato molto stretto, un rovescio lungolinea, di quelli alla Stan ed un attacco a rete chiuso con uno smash chirurgico sulla linea laterale. Il serbo però resiste e annulla pure la quarta palla set con un ace, rifugiandosi così al tie break. Che è figlio dell’ultimo game. Wawrinka torna infatti subito di nuovo in cattedra (4-0, 6-3) per poi chiudere in extremis 7-5, evitando per un soffio un nuovo aggancio da parte di Troicki.
Insomma Wawrinka continua a sciorinare delle versioni “up and down”, forse volendo lasciare il meglio, come l’anno scorso, per le fasi finali del torneo. Ammesso che ci arrivi. Oggi è stato estromesso pure Raonic, sotto gli occhi attoniti di John McEnroe. Norman è invece ormai abituato alle performance del suo pupillo. Che non è capace di prendere il largo nemmeno nel secondo set. Anzi è lui questa volta a rincorrere e rintanarsi in un delicato tie break. Molto ben giocato da Troicki, che non molla e riporta il match in perfetta parità. 9-7 il punteggio e siamo già a quasi due ore di gioco. Decisamente troppo per il serbo, che cerca allora le cure di un fisioterapista, che hanno l’effetto di promuovere un raccattapalle al ruolo di sparring partner di Wawrinka, che nel mentre ha deciso di rimanere attivo, palleggiando proprio insieme al fortunato ragazzino, conquistandosi i consensi del pubblico.
Di fatto si conclude qui il Roland Garros di Viktor Troicki, le energie sono praticamente finite e lo svizzero può tirare un sospiro di sollievo. Gli ultimi due set sono a senso unico (6-3, 6-2). E così ecco Wawrinka per la terza volta ai quarti di finale del Roland Garros. Detto della sconfitta di Raonic, per lo svizzero ecco ora il terraiolo Ramos Vinolas, con cui vanta un incoraggiante head to head di 6 a 0. Ultimo scoglio prima dell’eventuale semifinale sulla carta contro Murray, Isner permettendo, senza scomodare Nishikori e Gasquet ora ai box. A Parigi è tornato nuovamente a piovere.
A. Ramos-Vinolas b. [8] M. Raonic 6-2 6-4 6-4 (Alessandro Stella)
Un mancino spagnolo agli ottavi c’è, anche se non è il più sponsorizzato, ed è anche l’unico rimasto in tabellone. Albert Ramos-Vinolas scende in campo per il primo ottavo Slam della sua carriera e sfida Milos Raonic, ottavo favorito del tabellone, che invece qui a Parigi ha già saputo raggiungere i quarti nel 2014. L’incontro ha un chiaro favorito in un torneo falcidiato più da ritiri illustri che da reali sorprese sul campo.
Il primo game scorre via rapido per Raonic ma si tratta di un mero inganno. Nei quattro successivi è lotta senza esclusione di colpi, tennis vero da terra rossa e scontro tra diritti anomali. Arrivano palle break in ognuno dei quattro giochi e inaspettatamente a convertirle è soltanto Ramos, che sale 4-1 con pieno merito. D’autorità lo spagnolo tiene il turno di battuta successivo e si garantisce la possibilità di servire per il set. Raonic sembra in difficoltà negli spostamenti verso sinistra e tradisce un certo nervosismo anche a servizio, ripetendo il doppio fallo con il quale aveva spianato la strada a Ramos per il secondo break. Poi due bei punti vinti a rete, uno per parte, e Raonic si arrampica sul 2-5. Il giustiziere di Federer a Shanghai però non s’impressiona e chiude il set senza ulteriori sbavature: 8 vincenti, 5 soli gratuiti, un primo set impeccabile per il n. 55 del mondo.
Nel box di Raonic si intravede McEnroe, neo-consultant coach del canadese. Forse proprio per impressionare Mac in avvio di set Milos si avventura in due tentativi – vincenti – di serve&volley. E’ il segnale della riscossa: uno dei pochissimi errori di Ramos consegna a Raonic una palla break prontamente convertita con il più classico vincente inside-out. Chi si aspettava la resa del buon Albert rimane però sorpreso dalla dedizione dello spagnolo, che alacre come la formichina della filastrocca rincorre ogni accelerazione del canadese ora costantemente proiettato a rete. Il punto col quale Ramos ricuce lo strappo è anche l’immagine della testardaggine di Raonic, in ritardo sul passante avversario dopo aver evitato di colpire l’ennesimo rovescio. Storia vecchia per Milos, che nel game successivo non sfrutta un prezioso aiuto del nastro e si ritrova 2-2. Adesso lo spagnolo torna a farsi aggressivo in risposta, mentre Raonic fatica terribilmente a leggere quello avversario: estremamente proficua la tattica di Ramos che sceglie spesso una traiettoria carica esterna – specie da sinistra – per aprirsi il campo. Sul 4-4 un grave errore di diritto costa a Raonic una sanguinosa palla break, convertita da Ramos-Vinolas con un diritto vincente al termine di una serrata sessione di recuperi difensivi: 5-4. Nel game cruciale Raonic va a segno con un’inusuale rovescio lungolinea ma Ramos di mestiere si aiuta ancora con il servizio (pur a secco di ace) e riesce a chiudere anche il secondo parziale. Il conto dei gratuiti ha toccato appena quota 9 – dati che di solito appartengono solo al miglior Nadal – e Raonic è sotto di due set, in netta crisi.
Il canadese avrebbe bisogno di una nuova scossa e invece continua a sbagliare tanto, troppo per tenere testa a un Ramos così ordinato e sorprendentemente lucido. Trova comunque le forze per annullare una palla break offerta al pronti-via e si propone di dare ancora battaglia. Sul 3-2 arriva l’ennesima occasione per cambiare l’inerzia della partita ma Ramos è in agio completo quando deve difendersi e non tradisce la minima emozione: annulla le due palle del 4-2 e fa 3-3. Sul 4-4 si gioca uno dei punti più belli dell’incontro, se lo aggiudica lo spagnolo con un grande recupero nei pressi della rete (che pure oggi ha snobbato tutte le volte che ha potuto). Il break non arriva subito, ma dopo altri due tentativi: lo spagnolo andrà a servire ancora in vantaggio di un break, ma questa volta per aggiudicarsi l’incontro. Il game decisivo regala ancora emozioni perché Ramos – umanamente – inizia a sentire la pressione e concede a Raonic l’occasione di rientrare nel set. Si tratta però di una defaillance momentanea perché dopo due set-point falliti uno smash vincente suggella il trionfo dello spagnolo: 6-4 anche nel terzo parziale e grande sorpresa sul Suzanne Lenglen, la testa di serie n.8 Milos Raonic esce dal torneo. Albert Ramos-Vinolas conquista invece il suo primo quarto di finale in uno Slam e attende ora uno tra Troicki e Wawrinka. Forse non era il miglior Raonic, ma Ramos – che batte il secondo top 10 della sua carriera dopo Federer – non ha certamente mai giocato meglio di così e ha meritato di firmare la più grande impresa della sua carriera.
Risultati:
[3] S. Wawrinka b. [22] V. Troicki 7-6(5) 6-7(7) 6-3 6-2
[9] R. Gasquet b. [5] K. Nishikori 6-4 6-2 4-6 6-2
A. Ramos-Vinolas b. [8] M. Raonic 6-2 6-4 6-4
[2] A. Murray b. [15] J. Isner 7-6(9) 6-4 6-3