Il ruolo del cattivo gli si addice alla perfezione. Con le sue imprecazioni e quell’espressione sempre imbronciata lo scozzese ricalca alla perfezione la descrizione che ne fanno i francesi in questi giorni di lunga attesa del match di quarti di finale contro il beniamino di casa Richard Gasquet, ultima speranza transalpina e unico rappresentante tricolore giunto alla seconda settimana dei ventisei che erano nei due tabelloni ad inizio torneo.
Murray perse qui la sua prima partita al Roland Garros nel 2006 quando aveva appena diciannove anni contro Gael Monfils, ma da allora ha inanellato una serie tuttora aperta di quindici vittorie consecutive contro i giocatori di casa nei tornei dello Slam. E se dovesse battere Richard Gasquet nel match in programma oggi Murray centrerebbe l’ottava vittoria di fila contro un francese al Roland Garros, nonché la sesta di fila contro Richard.
Andy ha vinto trentasei delle ultime trentotto sfide giocate contro giocatori d’oltralpe e con Gasquet i due si sono incontrati sin da quando erano juniores. L’anno in più del francese ha pesato nelle loro prime due sfide vinte da Gasquet, poi il famoso match di Wimbledon 2008 ha cambiato la storia della rivalità. Richard in vantaggio di due set andò a servire per il match ma una pazzesca risposta di rovescio di Murray cambiò il destino e lo scozzese trionfò in cinque. E anche due anni dopo al Roland Garros non bastarono due set di vantaggio a Gasquet, che divenne l’unico giocatore a perdere due volte da due set avanti contro Murray.
Gasquet sa che sarà dura anche oggi. “Murray è un lottatore, non ti regala mai un punto ed è fortissimo mentalmente. Non è numero due per caso. Si, ha sofferto nei primi turni ma ha giocato benissimo a Madrid e Roma. Ho perso sempre contro di lui negli Slam ma cercherò di fare tutto il possibile per cambiare la storia”. E ci saranno quindicimila scatenati francesi sugli spalti dello Chatrier per spingerlo all’impresa.