Murray ridimensiona il perdente Gasquet. Ma con Stan Wawrinka forse non è favorito (video Ubaldo)
Le statistiche inutili: i quarti di finale del Roland Garros
Roland Garros donne, che brave Bertens e Putintseva ma si va verso Muguruza-Serena Williams
K. Bertens b. [8] T. Bacsinszky 7-5 6-2 (da Parigi, Antonio Garofalo)
La favola di Kiki Bertens prosegue. La ventiquattrenne di Wateringen centra la sua dodicesima vittoria di fila (tra Norimberga e Parigi) e approda per la prima volta in carriera in una semifinale di uno Slam. Fino a due settimane fa la Bertens non aveva mai battuto una top-10, poi in due tornei ha messo in fila Roberta Vinci (7), Angelique Kerber (3) e oggi Timea Bacsinszky (9). Un’olandese torna in semifinale in uno slam dopo 39 anni (Betty Stove agli Us Open 1977) e al Roland Garros dopo 45 (Marijke Schaar nel 1971).
Kiki è un bel personaggio, sempre simpatico e sorridente, al quale qualche anno fa era stato diagnosticato un brutto male alla tiroide. Ma oggi ha solo motivi per sorridere e con questa vittoria sbarcherà tra le prime trenta del mondo.
La partita si è giocata dinanzi a pochissimi intimi, quasi tutti olandesi, in un clima che definire autunnale è un eufemismo. Sugli spalti del Lenglen c’erano 11 gradi (ma percepiti non più di 7-8) e un vento gelido che accarezzava i pochi eroi sacrificatisi sull’altare del dovere di cronaca: oltre a noi, che – onestà intellettuale ci impone di ammetterlo – abbandonavamo il campo sul 5-5 del primo set per poi seguire il match al caldo della sala stampa, il solo Simone Eterno di Eurosport aveva il barbaro coraggio di resistere fino alla fine del primo set quando, stremato ed intirizzito faceva ritorno alla base.
Va detto che le due donzelle facevano di tutto per inquietare gli astanti, inanellando una serie di errori e nefandezze assortite, essendo però attentissime ad alternarsi tra loro in modo da trasformare il set in una appassionante sfida punto a punto. Break dopo break era la Bacszinsky che si portava avanti nel punteggio ma finiva per essere sempre riacciuffata dall’olandese. Che, superato con un sorriso lo shock per una palla beffarda che nei pressi della rete schizzava sulla riga del servizio, piazzava lo sprint finale aggiudicandosi il primo set (7-5).
Al cambio campo l’olandese si mostrava però sofferente al punto da richiedere l’intervento del fisioterapista per fasciare la gamba sinistra apparentemente offesa. L’apparenza ingannava perché la Bertens prendeva a martellare con il rovescio e volava 4-0, la Bacsinszky non ci capiva più nulla e finalmente decideva saggiamente di indossare una felpa sul vestitino frizzi e lazzi buono forse per una passeggiata sul lungomare di Viareggio in agosto.
Partita finita? Giammai, quando si parla di gentil sesso e racchette. E infatti la svizzera risaliva sino al 2-4 con due palle break per rientrare completamente in partita e dare il via allo psicodramma. Kiki però era brava ad inventarsi due splendide palle corte, già ammirate nel match contro Camila Giorgi, e chiudeva la partita il game successivo con un fantastico rovescio lungolinea, dopo il quale poteva rotolarsi felice sulla terra rossa e lasciar scorrere sul suo viso incredulo lacrime di gioia.
“Ero già felice di essere arrivata nei quarti ieri, è incredibile, pazzesco! Domani contro Serena? Cercherò di divertirmi e basta!”. Si vedrà, non è escluso che sarà Serena a divertirsi poco.
[1] S. Williams b. Y. Putintseva 5-7 6-4 6-1 (da Parigi, Laura Guidobaldi)
L’esperienza e la solidità della campionessa hanno la meglio sulla freschezza e la “spavalderia” della stella nascente. Serena Williams soffre ma, alla fine, supera la 21enne kazaka Yulia Putintseva per 5-7 6-4 6-1. Ma grande merito alla giovane Yulia che, con grinta, intraprendenza e precisione vende cara la pelle contro la n. 1 del mondo. Serena accede per la quinta volta alla semifinale dello slam parigino. Dall’altra parte della rete troverà un’altra outsider, l’olandese Kiki Bertens che ha regolato per 7-5 6-2 la svizzera Timea Bacsinszky.
Yulia Putintseva non mostra la minima soggezione neanche di fronte a Serena Williams. Parte alla grande perché si porta subito in vantaggio 3-1. Ma il vantaggio dura poco poiché Serena, dall’alto della sua esperienza, si mette a palleggiare con pazienza, propinando alla giovane kazaka palle profonde e tese, alternandole all’occorrenza a soluzioni più alte e morbide. L’impulsiva Yulia infatti perde la pazienza e, al quinto o al sesto scambio, ora è sempre lei ad andare fuori giri. La Williams recupera così dall’1-3 per poi salire 4-3.
La Putintseva si procura ancora il pareggio, grintosissima ed estremamente mobile in campo. Ma Serena sale nuovamente in cattedra e si porta sul 5-4. Il tempo sembra risparmiare il programma odierno, non piove – almeno per ora – anche se la temperatura è piuttosto autunnale e molti spalti rimangono ancora vuoti. La Putintseva continua a tener testa alla campionissima di Saginaw rispondendo ai suoi fendenti con palle estremamente profonde e, a volte, leggermente alte. E infatti l’errore da parte della Williams non si fa attendere permettendo il 5-5.
La kazaka continua con il suo gioco spavaldo, tant’è che strappa il servizio all’americana grazie a passanti chirurgici, radenti la rete e, spesso, che spazzolano le righe. C’è qualche errore di troppo però da parte di Serena che spesso, rigida sulle gambe, scaraventa a rete i suoi missili. Yulia sale così 6-5 per poi continuare a martellare l’avversaria e indurla all’errore. E, per la sorpresa di tutto lo Chatrier, dopo 45 minuti il primo set è in mano alla n. 60 del mondo con lo score di 7-5.
Ora la Williams sembra in totale confusione, fuori giri con il dritto sparato metri fuori dal campo. La tennista kazaka nativa di Mosca ora è scatenata. Ribatte senza remore ad ogni punto, costringendo la Williams ad indietreggiare ancora di più, per poi sorprenderla con smorzate inaspettate e fendenti micidiali. Sale così 1-0 nel secondo set.
Dal canto suo, la n. 1 del mondo continua a inanellare errori anche se poi ritrova al momento giusto il suo temibile servizio; si salva e raggiunge l’avversaria sull’1-1. E non tarda ad arrivare la beffa per Yulia da parte di Serena con un gioco di fioretto a rete grazie all’accoppiata drop shot e lob. La statunitense si ricorda di essere la n. 1, alza il livello e utilizza particolarmente i lob per scavalcare la giovane avversaria, tanto da staccarla sul 4-1. Ma la kazaka non è mai doma e riesce ancora ad imbrigliare Serena che concede nuovamente errori su errori. Si giunge al 4-4. Ma ecco che la Putintseva fallisce quello che per lei è il momento più importante del match poiché perde l’opportunità di brekkare la Williams che, alla fine, nonostante i tantissimi gratuiti, fa sua la seconda manche per 6-4.
Si riparte da zero. Riuscirà la giovane Yulia a cancellare dalla mente le opportunità perse? La Williams ora ha il vento in poppa perché sale 3-0 inducendo la kazaka sempre più all’errore e riesce così a cambiare totalmente l’inerzia del match. La n. 60 del mondo non è più così precisa e incisiva e Serena, invece, nonostante alcune ingenuità, riprende il controllo della partita. Allunga ancora sul 4-0 con la Putintseva ormai in confusione: la grinta non l’abbandona mai ma il rendimento in campo si è notevolmente abbassato. Sul 5-0 Serena, la Putintseva riesce a compiere ancora un piccolo miracolo annullando tre matchpoint ed evitando così il bagel. Conquista il gioco dell’1-5 ma, alla fine, è la detentrice del titolo ad alzare le braccia al cielo. Esito amaro per Yulia che, tuttavia, nel momento della stretta di mano, non lesina complimenti all’avversaria. “Le ho detto che è stato un match molto combattuto e le ho augurato buona fortuna” ha rivelato poi in conferenza stampa. “Sono felice del torneo che ho disputato, il mio tennis sta migliorando. La partita di oggi mi servirà di lezione in futuro per cercare di giocare meglio i punti importanti”.
Risultati:
[1] S. Williams b. Y. Putintseva 5-7 6-4 6-1
K. Bertens b. [8] T. Bacsinszky 7-5 6-2