Mi è sembrato che in campo avessi più difficoltà a muoverti rispetto alle prime due settimane. Condividi o no?
No, credo che Andy abbia giocato davvero molto bene oggi. È stato il più forte in campo, semplice. Sapeva cosa fare contro di me. All’inizio io ero esitante, non sapevo esattamente quali scelte fare, e quando affronti giocatori di tale livello si vede più facilmente che con altri. Lui invece è stato molto solido e ha saputo essere molto aggressivo sin dai primi colpi, mettendomi pressione quando dovevo pensare alle opportunità da cogliere, e voilà.
Di solito dici che per te è importante la forza che si mette nella racchetta, ti piace molto questa superficie ma allora come mai lui ha dettato gli scambi e il gioco più di te?
Ha servito meglio di quanto abbia fatto io oggi, non mi ha dato punti gratuiti fatta eccezione per il primo servizio di gioco, quando ho avuto un break point e forse lui ha fatto uno o due errori ma per il resto ha giocato meglio di me. Certo che sono deluso, ho provato a girare la partita però poi non sono riuscito a trovare le soluzioni e non sapevo come innalzare il mio livello di gioco per reagire.
Pensi che Murray non abbia mai giocato così bene sulla terra battuta? E cosa pensi invece delle tue due settimane qui?
Sì, credo che lui ora giochi veramente bene su questa superficie e che oggi sia stato più forte in tante cose. Quello che posso dire su queste due settimane? Sono deluso, naturalmente, perché ho perso le semifinali. Poi, si sa, puoi sempre provare e dire, va bene, devi prendere le distanze, comunque è una semifinale e hai perso con Murray, il n° 2 al mondo. È tutto positivo, ma non sono qui per perdere una partita, quindi al momento sono deluso.
Essere il campione in carica ha forse condizionato il tuo approccio al torneo? Magari hai sentito di più la pressione?
No, penso che mi abbia aiutato. Il fatto di aver vinto qui prima mi ha dato più fiducia. Ho pensato, ok, posso arrivare in fondo perché l’ho già fatto una volta. E anche oggi volevo fare del mio meglio per provare a ripetermi.
Hai giocato contro Andy e conosci Novak a memoria. Cosa vorresti dire a proposito della finale? So che non è facile perché hai appena perso la semifinale.
Beh, penso che Novak, come sempre, anche se nelle sue ultime partite ha giocato teso, quando è al suo meglio può battere chiunque. Credo che vincerà la partita. Ma questa è solo il mio punto di vista, il mio parere. Certo Andy ha vinto a Roma e lo ha messo in difficoltà a Madrid, ora sa trovare le soluzioni contro Novak, ma ho l’impressione che Novak sia dove vuole essere e giocherà la sua finale. Posso aggiungere una cosa? Vorrei ringraziare gli organizzatori, l’organizzazione qui al Roland Garros. Abbiamo sentito molte critiche ma io sono un giocatore, e penso che abbiano hanno fatto una cosa incredibile. Bisogna considerare due elementi: c’è l’infrastruttura, da un lato, con la questione della copertura e che non può essere modificata in un giorno. E poi, purtroppo, le condizioni meteorologiche pessime per due settimane e molte cose da gestire. Penso che abbiano fatto molto meglio di quello che abbiamo visto in altri tornei dello Slam, quindi mi piacerebbe ringraziare il team dell’organizzazione e Guy Forget, perché è il suo primo anno e ha avuto il peggiore degli scenari possibili.
Traduzione a cura di Maria Cristina Graziosi