- L’ottavo contro i mulini a vento
Tabellone di ferro per il numero uno del mondo Novak Djokovic. Il recente trionfatore di Parigi, ancora in corsa per il grande Slam, esordirà contro Ward, che sa fare la voce grossa alla Russell Crowe, ma anche quella di Hugh Grant all’occorrenza. Al secondo turno probabile Kyle Edmund. Si tratta di due sfide contro atleti di casa che presenteranno per Nole l’incognita, per lui inusuale, del tifo contrario. Nei sedicesimi potrebbe trovare il rosolatore di Brno, fresco di secondo matrimonio (la prima moglie a suo dire l’ostacolava nella carriera), sempre che Bellucci non esca vincitore dall’eterna lotta fra il Beme e il Mans guadagnandosi la tenzone con l’indiscusso numero uno.
Dal lato inferiore la testa di serie principale è David Ferrer, non un titano sull’erba. Lo spagnolo è in fase calante e molti proveranno ad approfittarne. Al primo turno Sela, giocatore che neanche i testimoni di Geova riescono esattamente a decifrare, proverà a battere il Ferru finché è caldo. I due favoriti da questo lato paiono però essere l’erbivoro Mahut e il recente finalista di Stoccarda Philipp Ctrl+V.
- L’ottavo nano
A presidiare questo lato di tabellone, giocatori bassi e dalla scarsa presenza fisica. A capo di tutti il passerotto Goffin: il sosia di un po’ chiunque ha Ward al primo turno, ostacolo sormontabile anche perché l’inglese deve giocare in contemporanea pure con Djokovic. David, che è spesso accompagnato dalla fidanzata ed ex tennista Stephanie (onestamente più belga che brava), è però chiuso al secondo turno dallo storico capo del team Bagel: Edouard Roger-Vasselin, il tennista peRVetto, ha passato le qualificazioni in barba a tutti gli algoritmi di Wimbledon, con umiltà e peRseVeranza. Se non temerà Teymuraz, quest’anno può davvero vedere gli ottavi. Al pub con tutti i suoi amici.
Dal lato basso il buon Milos Raonic, che ha appena ingaggiato McEnroe per migliorare i suoi improperi, deve guardarsi dal nostro Seppi e dalla mina vagante Gulbis. L’elèttone, palindronicamente da tutti ribattezzato “Il burino con i Rubli”, ha di recente redefinito il suo contratto di sponsorizzazione con Adidas: l’azienda tedesca riceverà 2 milioni di Euro l’anno per portare un cappellino con l’effige del miliardario di Riga.
- L’ottavo di chi cerca l’ottava
In questo settore del tabellone occhi puntati su Roger Federer. Il basilese cerca di risollevare una stagione problematica e per la prima volta dal 1787 si presenta a SW19 con zero titoli. Per controbilanciare il fallimento sul campo, Roger può però esultare per la sua vittoria politica, avendo finalmente ottenuto il tanto discusso ridimensionamento del prize money che fino alla scorsa edizione premiava i tennisti di vertice in maniera eccessiva. Ex-Fed si è giovato dei privilegi della senior card per avere un tabellone facilitato ed ha promesso di scendere in campo con il coltello fra i denti. Al primo turno farà una palla di pelle di Pella, poi un agevole secondo turno con un tennista indifeso. Le prime possibilità di #Fedxit si avranno nei sedicesimi, con il Guru. Ma anche lì Roger farà una Pella di dolgo di Polov e dovrebbe cavarsela con una supercazzola.
Per giocarsela agli ottavi con il plurislammer c’è gran caos: i francesi Monfils e Simon sono favoriti, ma occhio a Jaziri, già in grado di creare grattacapi all’elvetico di recente: il tunisino ha ben figurato a Nottingham, dove ha battuto Ward insieme a un altro paio di tennisti.
- L’ottavino
È il settore del samurai Kei Nishikori. Il giapponese, sempre alle prese con il corpo fragile, potrebbe trovare agli ottavi con un po’ di fortuna Brian Baker, in un match dove entrambi si ritireranno per infortunio.
Con più probabilità però agli ottavi manco ci arriverà. Nel suo lato c’è ad esempio Giraldo: Santiago ha un cammino molto semplice, almeno fino al confine con la Galizia. Tutti i bombardieri da erba sono in questo settore: Muller, Karlovic e Groth. C’è anche un erbivoro doc, il giullare Stakhovski, tennista che sta molto sulle sue ma anche su quelle di diversi suoi colleghi.
Da decifrare lo stato di Cuevas, che potrebbe arrivare stanco dalle fatiche di Nottingham. L’uruguagio è in finale all’Aegon Championship, torneo talmente secondario che nemmeno Thiem l’ha giocato. In questo lato di tabellone anche il nostro Paolo Lorenzi. Il numero tre d’italia non ha mai vinto un match a Wimbledon ma quest’anno ha moltissime opportunità.