M. Cecchinato b. L. Djere 6-2 6-2
Marco Cecchinato conquista Milano. È lui il vincitore dell‘Aspria Tennis Cup 2016 – Trofeo Milano Vip, 11a edizione del Challenger meneghino da 42.500 euro di montepremi giocato sui campi in terra battuta dell’Aspria Harbour Club. È stata una finale a senso unico, quella contro il serbo Laslo Djere, un match che Cecchinato ha dominato fin dalle prime battute. L’unico momento delicato è arrivato nel settimo gioco del primo set quando l’azzurro (avanti 4-2) ha dovuto annullare cinque pericolose palle break, tenendo il servizio e soffocando sul nascere le velleità dell’avversario. Il 20enne serbo, dopo aver usato ben 10 match point in semifinale prima di chiudere con lo spagnolo Daniel Gimeno-Traver ed essere rimasto in campo oltre due ore e mezza, è apparso oggi poco lucido e più falloso del solito. Per l’azzurro si tratta dunque di una vittoria senza ‘se’ e senza ‘ma’ (in meno di un’ora e un quarto di gioco), che arriva al termine di una settimana praticamente perfetta nella quale il 23enne siciliano ha lasciato un set per strada soltanto contro l’argentino Juan Ignacio Londero (2-6 7-5 6-0) al primo turno, poi percorso liscio contro l’ecuadoriano Emilio Gomez negli ottavi, così come nei quarti con il belga Arthur De Greef e in semifinale con l’argentino Carlos Berlocq. Un filotto di successi che gli valgono 80 punti ATP e, da lunedì, la 130a posizione del ranking mondiale.
Per Cecchinato questo è il terzo sigillo in un Challenger dopo quelli ottenuti a San Marino nel 2013 e a Torino l’anno scorso. Settimo titolo da Pro, se consideriamo anche i Futures. Un ruolino di marcia che dimostra come il palermitano, negli impegni casalinghi, sa dare il meglio di sé. Con l’Aspria Tennis Cup 2016 sono 19 le volte in cui Cecchinato ha raggiunto le semifinali in un torneo Challenger, 17 delle quali proprio nel nostro Paese. “Ho bisogno di sentire l’affetto del pubblico, sono un uomo del sud e per me è importante, mi dà la carica. Preferisco da sempre giocare in Italia anche se so che qui il livello è sempre più alto”, dice Cecchinato. Ecco la ‘regola del 3’ che ritorna: oltre a essere il terzo successo personale per Marco in un Challenger, quello di oggi è anche il trionfo azzurro numero 3 nel torneo meneghino dopo quelli di Alessio Di Mauro nel 2009 e Filippo Volandri nel 2013. Una vittoria che ha una dedica particolare: “Vorrei ringraziare la mia ragazza che mi sopporta da tre anni – dice il vincitore del torneo – e poi un’altra persona che mi sopporta da 23 anni e che per me è come un fratello, mio cugino Francesco, grazie di cuore”. Soddisfatto anche il direttore del torneo, Massimo Lacarbonara che traccia il bilancio di questi nove giorni di gare: “È andata molto bene. Ogni anno cerchiamo di migliorarci e da direttore sportivo sono molto orgoglioso di portare avanti questo progetto, che tra l’altro sta molto a cuore al nostro presidente Brian Morris, grande appassionato di tennis. Un impegno importante che è possibile grazie alla collaborazione preziosa di tutti”.