[1] S. Williams b. C. McHale 6-7(7) 6-2 6-4 (Manuel Calcaterra)
La numero uno del tennis mondiale, Serena Williams, affronta il secondo turno di Wimbledon, unico titolo slam ancora nelle mani della regina del ranking WTA, dopo le sconfitte rispettivamente agli US Open 2015, nell’ormai epica semifinale contro la nostra Roberta Vinci, e nelle edizioni 2016 di Melbourne e del Roland Garros. Sulla carta l’avversaria odierna, la connazionale Christina Mchale, non dovrebbe essere un grosso ostacolo alla rincorsa di Serena verso il ventiduesimo titolo slam, con cui eguaglierebbe il record della mitica Steffi Graf, che vinse l’ultimo nel 1999 a Parigi. Le statistiche parlano chiaro: oltre al gap di 64 posizioni nel ranking, infatti, recitano 2-0 nei precedenti in favore di Serena Williams e un terzo turno come miglior risultato nello slam londinese per la Mchale che, seppur discreto, non può certo reggere il confronto con i sei titoli conquistati a Wimbledon dalla minore delle sorelle Williams.
Eppure, trasportata dall’incoscienza di chi non ha nulla da perdere, l’americana classe ’92 parte alla grande, strappando il servizio a Serena nel game di apertura, costringendo la campionessa in carica ad un gioco di alto livello fin dalle prime battute del match; la Williams agguanta il contro break solo all’ottavo tentativo per il 4 pari, momento in cui la partita viene interrotta, causa ennesima pioggia, per la chiusura del tetto sul campo centrale. Al rientro, Serena parte più concentrata, ma un falco millimetrico le nega il set point sul 5-4, prolungando la partita fino ad un tiratissimo tie-break che vede uscire vincente, a sorpresa, la meno quotata delle americane. L’ira di una Serena parecchio innervosita per l’esito del primo parziale, si abbatte sulla sua racchetta, distrutta a suon di colpi sull’erba, e sulla Mchale che non riesce a ripetersi nel secondo set, conquistato da Serena in 29’ con un perentorio 6-2 grazie a un gioco più concreto ed efficacie.
La ragazza del New Jersey, però, non si intimorisce e nel terzo e decisivo set parte ancora forte, ottenendo per prima un break di vantaggio, evidenziando che l’attuale Serena non è più la giocatrice “imbattibile” dello scorso anno qui sull’erba londinese. Una campionessa è comunque una campionessa, e la Williams con testa e sudore lotta su ogni punto, riconquistando subito la parità sul 2-2, agguantando un break chirurgico nel nono game, ma soprattutto chiudendo il gioco decisivo con tre ace consecutivi per il 6-4 finale. Che dire: la giocatrice da battere resta sempre lei, Serena Williams.
[8] V. Williams b. [29] D. Kasatkina 7-5 4-6 10-8 (Diego Serra)
Vince Venus Williams contro Daria Kasatkina in tre set, in una partita condizionata dalle avversità atmosferiche, con quattro interruzioni per pioggia, di cui l’ultima su match point Venus, e un secondo set dominato dal vento. Un solo precedente tra le due, con la vittoria di Kasatkina. Nel primo set Venus sale fino a 5-1, ottiene due break nel secondo e sesto game, gioca bene e domina una Kasatkina che appare troppo incerta e fragile. Dopo la terza interruzione però è un’altra Kasatkina, restituisce a Venus i due break nel settimo e nono game, si disunisce solo nel dodicesimo game, concedendo il break e il set alla statunitense. Ma è un’altra Kasatkina. E si vede nel secondo set, dove le due tenniste si scambiano due volte il servizio dal secondo al quinto game, ma è chiaro che ogni volta che lo scambio si allunga Venus lo perde. Come nel settimo e decisivo game, dove ai vantaggi Venus completamente ferma si fa brekkare dalla rivale. Brava poi Kasatkina a difendere il servizio e si chiude per 6-4. Nel terzo set ci sono un break per parte nel settimo e ottavo game, con la giovane russa che non molla Venus, ma è Williams ad avere un match point nel decimo game, su servizio russo, match point sprecato. Nel dodicesimo game Venus scende 0-30, si attacca al suo servizio e gioca davvero bene di dritto, scaricando tutta la rabbia in corpo. Nel game successivo Venus sale fino a 30-40, match point e nuova interruzione… Si riprende, la giovane russa scalda il braccio al servizio solo da sinistra e, un’ora e dieci minuti dopo il match point, Daria riporta l’incontro in parità. Poi le tenniste servono bene fino al diciassettesimo game, quando Venus scende a rete a prendersi due palle break, nonché match point. Basta il primo per chiudere, Kasatkina perde di nuovo al terzo 10-8 dopo Parigi: non le sono bastati i pizzini letti ad ogni cambio campo, ma il futuro è suo.
A. Beck b. A. Sasnovich 6-2 6-1 (Domenico Giugliano)
La tedesca Anika Beck, numero 43 della classica WTA, accede al terzo turno dei Championship, battendo in poco più di un’ora la bielorussa Sasnovich, numero 98 del ranking. Ero il primo match tra le due sul circuito WTA. Partita senza storia già nel primo set. La tedesca, conosciuta per le sue lunghe battaglie sul circuito, impiega solo un game per strappare la battuta all’avversaria. La Sasnovich non riesce a reggere il confronto da fondo campo, sbaglia molto con il rovescio e permette la fuga della tedesca che vola 5-1 con il doppio break per chiudere in poco più di mezz’ora con il punteggio di 6-2. Ottime le percentuali della Beck sul proprio servizio, ottima soprattutto la risposta sulla seconda debole della bielorussa. Il copione è lo stesso anche nel secondo parziale. La Beck continua a non sbagliare, martella da fondo campo, con un gioco non certo irresistibile ma decisamente efficace contro l’avversaria di oggi, che, dal canto suo, completa la frittata con numerosi doppi falli nel secondo set. In poco più di 20 minuti la Beck vola sul 5-1 con un doppio break e chiude immediatamente per 6-1 strappando anche in chiusura il servizio, davvero debole, della Sasnovich. Vittoria convincente della Beck, e stranamente arrivata in solo un’ora di gioco, uno dei suoi incontri più rapidi di sempre. Sulla sua strada, adesso, ci sarà Serena Williams.
[12] C. Suarez Navarro b. [Q] M. Erakovic 6-2 6-2 (Bruno Morobianco)
Carla Suarez Navarro, testa di serie numero 12, vince anche oggi e rimane l’unica rappresentante femminile del tennis iberico in gara in questa edizione dello slam londinese. A farne le spese la neozelandese la coraggiosa Marina Erakovic, giunta al terzo turno dalle qualificazioni, che ha dovuto arrendersi, alla sesta gara del suo torneo, alla maggiore prestanza atletica e tecnica della spagnola. Il doppio 6-2 non lascia spazi ad alcun dubbio ma è maturato in maniera diversa. La gara è stata equilibrata fino al terzo gioco del primo set, quando avanti sul 2-1 si poteva annusare aria di impresa come nel turno precedente con la Jankovic, la neozelandese ha dovuto cedere immediatamente il break che aveva brillantemente ottenuto nel turno precedente e subire prepotentemente 5 game di fila con uno primo set a favore della Suarez Navarro in soli 31 minuti. La spagnola forte della situazione psicologica a favore, ha continuato a vincere altri tre game e quando tutto lasciava presagire un secondo set previsto solo dal regolamento, Marina Erakovic è stata capace di ridurre lo svantaggio e sul suo turno di servizio, non ha avuto la forza e la capacità di pareggiare i conti e riaprire la gara ha subito il contro break del 4-2 abbandonando ogni residua speranza di rimonta subendo un’altra striscia di 3 game consecutivi per chiudere in 34 minuti, sul 6-2 finale. Agli ottavi la spagnola affronterà la vincente tra Venus Williams e la emergente Kasatkina.
(in aggiornamento)
Risultati:
Secondo turno
[1] S. Williams b. C. McHale 6-7(7) 6-2 6-4
[10] P. Kvitova vs E. Makarova
[13] S. Kuznetsova vs [WC] T. Moore
[11] T. Bacsinszky vs M. Niculescu
[18] S. Stephens vs [Q] M. Minella
A. Beck b. A. Sasnovich 6-2 6-1
[21] A. Pavlyuchenkova b. Y. Putintseva 7-5 6-1
[24] B. Strycova b. [WC] E. Rodina 6-4 6-0
Terzo turno
[8] V. Williams b. [29] D. Kasatkina 7-5 4-6 10-8
[5] S. Halep vs [26] K. Bertens
[28] L. Safarova vs [Q] J. Cepelova
[4] A. Kerber vs C. Witthoeft
[9] M. Keys vs A. Cornet
M. Doi vs A.L. Friedsam
S. Lisicki vs Y. Shvedova
[12] C. Suarez Navarro b. [Q] M. Erakovic 6-2 6-2