Non siamo al Trattato di Tordesillas del 1494 ma poco ci manca. Le semifinali dello SkiStar Swedish Open parlano iberico e potrebbero benissimo essere regolate dal famoso trattato che nel 1494 divise il mondo in due zone di influenza. Ai tre spagnoli Ferrer, Ramos-Vinolas e Verdasco si è aggiunto ieri il venticinquenne portoghese Gastao Elias, n° 89 ATP. La prima semifinale opponeva il principale favorito David Ferrer al terzo, il mancino Albert Ramos-Vinolas, 6-0 i precedenti, l’ultimo a Rio quest’anno. Alle 13 si comincia col palleggio di riscaldamento ma c’è molto vento, fa freddo e piove. Il giudice arbitro Kader Nouni è vestito come uno skipper dell’America’s Cup e si protegge gli occhi con le mani. Si comincia per pura fede ma, con David al servizio, si giocano solo due punti. Un ace e un doppio fallo. Poi tutti al riparo. Si riparte alle 18.15 e Ferrer sembra il più pronto ad azzannare il match volando sul 3-0, ma non sembra in controllo, gioca molto corto e infatti l’avversario recupera e pareggia.
Il campo è lento oltremodo, il vento non molla e il punteggio è un saliscendi. Ferrer sembra aver domato il set quando brekka e si presenta al servizio sul 5-3 per chiudere. Ma quest’anno non sembra essere più lui. Manca tre set point, perde la battuta e la perde di nuovo contro un avversario che ci crede e non sbaglia più. Ed infatti è il mancino di Barcellona a chiudere 7-5 in extremis su un dritto nettamente lungo di Ferru. Ramos-vinolas sembra padrone dell’incontro quando allunga subito sul 2-0 nel secondo ma David ha orgoglio e testa che vanno oltre un certo appannamento tecnico e prova a risorgere. Assesta un parziale di quattro giochi a zero però perde la battuta nel settimo e tutto torna in equilibrio. Come nel primo set poi, Ramos-Vinolas si scatena alla fine, brekka sul quattro pari grazie ad uno dei numerosi doppi falli di Ferrer andandosi a prendere la vittoria con la battuta.
La seconda semifinale si gioca sul campo 1 e alla tds n° 5 Fernando Verdasco, che ha tratto grandi vantaggi dal cambio di allenatore, sembrava essere toccato l’avversario più malleabile. Ma Gastao Elias tanto morbido non doveva essere considerato come aveva battuto ieri il secondo favorito del torneo, il connazionale portoghese Joao Sousa. E, quanto meno all’inizio, il n° 89 del mondo ha provato a sorprendere il più titolato avversario andando subito avanti di un break sul 2-0 nel loro primo incrocio in carriera. Poi Fernando si è scosso, ha iniziato a martellare con la prima palla e si è fatto aggressivo sulla debole seconda del suo avversario. Da questa presa di consapevolezza in avanti non c’è stata più partita, troppa la differenza di talento, carattere e velocità di palla fra i due contendenti. Ha recuperato presto il break di svantaggio, mettendo poi a segno quello decisivo per la conquista del primo set nell’ottavo gioco. Un turno tenuto a 15 ha decretato il 6-3 finale. Il secondo set di fatto non è esistito e Fernando lo ha sorvolato d’imperio strappando per due volte la battuta al portoghese e chiudendo facilmente con il punteggio di 6-1. In totale il match è durato poco più di un’ora. La finale di domani gli opporrà in uno scontro fratricida.
Risultati:
[3] A. Ramos-Vinolas b. [1] D. Ferrer 7-5 6-4
[5] F. Verdasco b. G. Elias 6-3 6-1