Molti saranno impegnati nello sport più in voga dell’estati italiane: prendere la tintarella. Ma sappiate che tra un tuffo e l’altro il grande tennis non si ferma. Dopo le Olimpiadi di Rio, partite in sordina ma conclusesi con grandi emozioni, è il momento di un altro grande, e classico, appuntamento. Ovvero il Master 1000 di Cincinnati.
L’ultimo grande evento prima degli Us Open sarà quest’anno orfano di Roger Federer, assenza questa davvero pesante visto che lo svizzero è stato il più vincente da queste parti. Roger è recordman solitario per quanto riguarda i titoli vinti (7), e in concomitanza, con Bill Talbert, per le finali (7). È dietro a Edberg invece per quanto riguarda i match vinti, 45 lo svedese e 42 lo svizzero, e quelli giocati 56 a 50. Con questa assenza inoltre Federer mancherà anche l’aggancio a Chang per l’edizioni giocate, 16 l’americano e ovviamente una in meno il basilese. Per quanto riguarda i giocatori in attività è importante ricorda che questo torneo, con l’oro olimpico, è l’unico evento importante che manca a Novak Djokovic; il serbo inoltre è stato sconfitto ben cinque volte in finale. La tradizione del torneo è molto importante, quest’anno infatti si giocherà la 116esima edizione, la prima nel 1899. Nell’Era Open solo nove volte il vincitore non era un tennista presente nella top ten ATP. L’ultimo a riuscirci è stato Andy Roddick, n.12 nel 2006; il tennista con classifica più alta a vincere è stato invece Tom Gorman nel 1975, n.49 del mondo.
La finale della passata stagione fu una vera e propria delizia per i tifosi di Roger Federer che videro il loro idolo superare abbastanza nettamente Novak Djokovic a suon di attacchi in controtempo e discese a rete dopo la risposta, SABR per i pignoli. Punteggio finale, ad ogni modo, di 7-6(1) 6-3.
Quest’anno come accennato sarà tutto un po’ diverso. Oltre a Federer mancherà anche il numero uno al mondo che, Toronto escluso, dopo il Roland Garros sembra non azzeccarne una. Si scherza ovviamente, un momento di flessione nonostante Nole ci abbia abituato a ben altro è senza dubbio lecito e sicuramente il numero uno del mondo tornerà prontissimo per Flushing Meadows, prima, e finale di stagione, poi. Ci saranno invece Andy Murray e Rafael Nadal, protagonisti anche a Rio. Il primo sarà la testa di serie numero uno, il secondo la tre. Tra di loro avremo Stan Wawrinka, fresco riposato dopo il forfait olimpico; chiude il quartetto delle prime teste di serie Milos Raonic, forse il favorito principe della prossima settimana. Il canadese ha saltato anche lui il torneo olimpico e inoltre in questa stagione l’abbiamo visto ergersi a vera alternativa al dominio dei soliti nomi. Rimane comunque leggermente sfortunato il suo tabellone che lo vede in rotta di collisione con Murray, l’altro gran favorito, in semifinale. Le altre quattro teste di serie saranno invece: Nishikori, sempre da tener d’occhio ma allo stesso tempo sempre assente all’acuto finale; Berdych, anche lui assente a Rio; Tsonga, reduce dalla delusione olimpica e Thiem, anche quest’ultimo assente in Brasile per scelta ma poi costretto ai box necessitante di riposo dopo una prima metà di stagione coi fuochi d’artificio.
Le percentuali vedono, come già accennato, senza dubbio Murray e Raonic favoriti. Il loro numeri si assentano al 35%, per il primo, e il 25%, per il secondo. Da valutare le condizioni di Nadal (20%), al rientro in Brasile dove ha comunque speso molto perché sceso in campo, e con ottimi risultati, in tutte le discipline. Restante 20% doverosamente da assegnare a chi negli ultimi quindici giorni ha potuto ricaricare le batterie, quindi i vari Wawrinka, Berdych, Thiem ed etc.
Il capitolo italiani è molto breve perché solo Fabio Fognini sarà del tabellone. Inoltre il ligure ha pescato Isner al primo turno, non proprio il migliore da beccare su questi campi. Tra i due c’è solo un lontano precedente, 2012 Valencia vittoria dell’americano 7-5 al terzo.