Mizuno entrò nel mercato del tennis con Ivan Lendl quando, “strappandolo” all’Adidas, vestì il campione ceco poi americano con scarpe, racchetta (copiata alla sua vecchia Adidas GTX) e completo bianco con un falco disegnato a sinistra del cuore (e la Sergio Tacchini, che all’epoca vestiva Sampras, uno dei rivali di Lendl, propose in risposta un completino con l’arcere). Dopo un periodo di assenza, concentratasi su running e volley, Mizuno torna nel tennis e lo fa in grande stile, reclutando fra i testimonial Ivo Karlovic (n.20 del ranking mondiale) e Marcos Baghdatis (n. 45). Entrambi vestono e calzano Mizuno mentre due atleti spagnoli, Roberto Bautista Agut e Albert Ramos-Vinolas, oltre all’italiano Simone Bolelli, indossano scarpe Mizuno. Nel circuito femminile Yulia Putinseva dal Kazakistan (numero 77 nel world ranking) veste Mizuno dalla testa ai piedi mentre la giocatrice australiana Jarka Gajdosova indossa le calzature del brand giapponese.
E ai piedi di questi giocatori, da inizio 2016, abbiamo potuto ammirare la Mizuno Wave Exceed Tour AC (all court), un supporto ideale per i tennisti di buon livello, quelli che giocano in maniera aggressiva e i cui movimenti sono veloci e repentini, specie nei cambi di direzione. Tutti i modelli Mizuno, e questa Wave Exceed Tour non fa eccezione, sono caratterizzati dalla tecnologia Wave, un’esclusiva del colosso giapponese, l’unica in grado di fornire allo stesso tempo ammortizzazione controllata e stabilità negli spostamenti laterali, fattori che determinano la corretta posizione della caviglia e che sono le caratteristiche principali del modello in questione.
Test in campo
La prima calzata di questa scarpa restituisce una sensazione di robustezza che troviamo eccezionale in termini di rapporto solidità/leggerezza, se pensiamo che la scarpa pesa 380 grammi. Cominciando a giocare, saltellando prima sulle punte e correndo poi, facciamo attenzione al passo molto ammortizzato, frutto della tecnologia Wave posizionata nell’intersuola (e alla soletta removibile Premium Insock). Più di altri modelli, che pure adottano sistemi di ammortizzazione e restituzione dell’energia, questo modello Mizuno esalta questa caratteristica. Un altro pregio di questo modello sono i cambi di direzione, dove non si percepisce nessun tipo di “lag”, ritardo, nel momento in cui si pianta la scarpa come perno per cambiare rapidamente senso di corsa. Anche qui il colosso giapponese ha sfruttato la tecnologia D-Flex Groove, una serie di scanalature nella suola che permettono la rotazione della scarpa con estrema rapidità. La sensazione di comfort aumenta man mano che le usiamo, così come si sente la flessibilità di questo modello che, fra gli altri pregi, non necessità di nessun periodo di adattamento. Il peso risulta un eccellente compromesso fra stabilità, protezione e leggerezza della scarpa mentre si percepisce anche la morbidezza della tomaia, realizzata con la tecnologia 3D-Solid che promette di durare nel tempo. Altri giocatori del circolo che l’hanno provata, mettono la Mizuno anche davanti alle Resolution Gel di Asics, per anni il riferimento in questo settore. Per quanto riguarda la suola, fra il modello Clay e il modello AC, all court, la resa sul rosso è praticamente la stessa.
Conclusioni
In definiva non possiamo che posizionare Mizuno al top di gamma delle scarpe da tennis con questo rientro, assieme alle rivali più gettonate, Asics e Babolat. Si tratta di un modello a pianta stretta, per cui è molto importante trovare il numero giusto per evitare il fastidioso spazio in punta. Oltre a questo modello, è già in arrivo la Mizuno Wave Exceed Tour 2, la naturale evoluzione della scarpa qui recensita e che promette di essere migliore, ancora più leggera e performante della Tour: tutto quello che sia il giocatore di vertice che quello di circolo esigono da una scarpa da tennis.
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