L’argentino Juan Martin del Potro fa ritorno agli US Open dopo tre anni dalla sua ultima apparizione a New York grazie ad una wild card per il tabellone principale concessagli dall’USTA.
Nel 2013 perse al secondo turno dello slam a stelle e strisce in un’autentica battaglia contro il fighter Lleyton Hewitt. Quella sconfitta fu preambolo ad un finale di stagione stellare che lo vide vincere a Tokyo, fare finale a Shanghai, vincere a Basilea, perdere ai quarti a Bercy e giocare il Master di fine anno.
All’esordio incrocerà la racchetta con il connazionale Diego Schwartzman, numero 69 ATP, contro il quale non vanta alcun precedente. La Torre di Tandil si sente alla grande fisicamente e pronto per cavalcare l’onda dei ricordi che lo videro sollevare questo trofeo nel 2009: “Ogni corridoio, strada e via che percorro mi trasmette buone sensazioni e sono onorato di essere qui. Questo torneo è speciale e dopo i miei infortuni è molto stimolante essere qui. Aver vinto qui mi fa sentire un vero campione. È un’emozione indescrivibile. Ogni angolino che guardo, ogni posto dove vado mi ricorda il 2009, dove mi preparavo, i posti dove ho festeggiato e perfino le persone che erano al mio fianco”.
Delpo è reduce dall’argento olimpico in singolare ed ha estromesso dapprima Novak Djokovic all’esordio con un doppio tie-break, poi Rafael Nadal in semifinale. Sa bene che ogni match in un torneo del Grande Slam sarà duro: “In un torneo del genere non c’è un avversario più facile di un altro da affrontare. Qui tutti i match sono lunghi e il caldo gioca un ruolo fondamentale. Se potessi andare avanti nel torneo sarebbe fantastico, altrimenti non sarà così terribile perché il mio vero obiettivo è giocare senza infortunarmi nuovamente e colpire la palla con forza dalla parte del mio rovescio entro fine stagione. Questo è un del Potro che tornerà a sorridere in campo”.
Carlo Soldati