Come ci si sente a giocare prima e dopo la copertura dell’impianto? Hai notato cambiamenti?
No, è tutto ok. È bello essere il primo a giocare con la copertura; il primo sul campo centrale con il tetto chiuso. Ero felice. Non ci sono grandi differenze. Senza copertura non c’era vento, non ho notato altre differenze. Ed il tetto è così alto che non ti accorgi di essere al chiuso. Insomma, non ho notato differenze oggi. È un campo stupendo. Fantastico
Garbine (Muguruza ndt) ed altri giocatori parlavano del rumore in campo. Te ne sei accorto?
Sì, mi ha sorpreso. Era più del solito. Non mi sono accorto di differenze in tal senso prima e dopo la chiusura dell’impianto. Alla fine comunque ti ci abitui. Normalmente nel tennis però all’inizio sei abituato a giocare nel silenzio. Non so perché ma anche con la copertura quest’anno c’è più rumore e non credo sia attribuibile al pubblico. Gioco qui da anni e non mi è mai sembrato così. Strano. A volte durante gli scambi c’era un po’ troppo rumore. Io amo l’energia ed il rumore del pubblico newyorkese. È fantastico. Mi sento vicino a loro perché io gioco con passione e loro mi danno in cambio quella passione, quella elettricità. Ad ogni modo, effettivamente oggi c’era più rumore del solito.
Credi che ci sia più differenza rispetto a qui, a Wimbledon ed in Australia quando il campo viene coperto?
Un po’ sì perché qui il soffitto è molto più alto. Più è alto il soffitto e meno ti sembra di giocare indoor.
Dicci come ti sei sentito oggi nel corso del match, come è andato il polso, il diritto e come ci si sente ad essere ad un terzo turno di uno Slam?
Ero al terzo turno anche al Roland Garros, ma poi non ho giocato. Non è poi così importante essere al terzo turno. Ma di certo ogni match è importante. Questa è la mia filosofia. Gioco così in ogni torneo, no? Ogni turno conta. Ogni punto è importante. Oggi è stata una bella vittoria. Credo che il primo set abbia avuto un risultato, 6-0, ingiusto. Entrambi abbiamo avuto molte chance; avrebbe dovuto chiudersi con un punteggio meno netto. Ho giocato più aggressivo rispetto al primo turno. Mi sentivo meglio oggi. È positivo sentire che progredisci nel corso del torneo. Devo continuare così. Il prossimo turno ho un avversario difficile, Kuznetsov. Lo conosco bene. Ci ho giocato all’inizio dell’anno a Doha. È un giocatore aggressivo. Ha un notevole numero di ottimi colpi da fondocampo ed è molto pericoloso. Devo migliorare, mantenere gli scambi più lunghi, cambiare velocità, giocare più alto, modificare il ritmo della palla con lo slice e poi ogni volta in cui è necessario piazzare dei diritti vincenti. L’ultimo diritto dell’incontro è stato magnifico. Ne ho colpiti parecchi durante il match. È un colpo fondamentale per me, capite?. È fondamentale per me colpire quel diritto incrociato alto, ma poi colpire in lungolinea. Quando riesco a piazzare il diritto lungolinea, allora il diritto incrociato alto con molto effetto ha più efficacia.
Chi ti aspetti di incontrare in finale?
In finale?
Sì, in finale
Non mi aspetto nulla. Non si pensa alla finale quando sei al terzo turno. Questa è la verità. Non arrivo da tanto ad una finale. Vengo da un infortunio e non posso al momento avere pensieri del genere. Vado giorno per giorno. Sono contento di essere di nuovo in pista e che il polso stia migliorando. Ora penso solo ad allenarmi bene domani
Milos Raonic ha perso. Cosa cambia quindi nel tuo modo di vedere il tabellone?
Il mio tabellone è Kuznetsov. Ecco tutto. Probabilmente è un fatto negativo per il torneo che Milos abbia perso, perché è una delle stelle mondiali. È vero che è uno dei miei principali concorrenti poiché è più in alto di me in classifica, soprattutto perché sono rimasto inattivo due mesi. Se riesco a disputare un bel torneo sarà sicuramente una cosa positiva per me; ma la verità è che io affronto le situazioni giorno per giorno. Mi spiace per Milos. Succede. Credo non si sentisse a suo agio in campo. L’ho guardato per un po’. Credo avesse i crampi. Mi è sembrato che non potesse muoversi molto dalla fine del secondo set. Era una giornata molto, molto umida. È una situazione sempre pericolosa.
Traduzione di Roberto Ferri