Yannick Noah ribatte a John McEnroe. Non si tratta di un passaggio di uno dei loro quattro faccia a faccia in carriera (che per la cronaca sono stati tutti vinti dallo statunitense) e nemmeno il lancio promozionale di un match d’esibizione. Da Zara, sede della semifinale di Coppa Davis tra Croazia e Francia, Noah ha infatti fatto scudo sul suo tennista Gaël Monfils, accusato da McEnroe di aver tenuto un’atteggiamento “non professionale” durante la semifinale degli US Open persa contro il n.1 del mondo Novak Djokovic. “Monfils sfiora la mancanza di professionalità. E dico ‘sfiora’ perché la sua tattica sta funzionando”, aveva in particolare affermato il 7 volte campione Slam, commentatore per la ESPN a Flushing Meadows, riguardo alla curiosa strategia del francese per spezzare il ritmo del fenomeno serbo.
La risposta polemica dell’istrionico vincitore del Roland Garros 1983 non si è fatta attendere. “Non ho la stessa lettura del match di John McEnroe e nemmeno ho i suoi stessi interessi: lui vuole fare dell’audience io voglio proteggere il mio giocatore”, ha detto Noah, “Avrei due-tre cose da dirgli. Per quanto mi riguarda ho trovato molto interessante vedere le sue scelte tattiche. Non è andato lontano da fare una cosa da pazzi e se l’avesse fatta tutti avrebbero gridato al genio. È molto facile perdere con onore: si fa ciò che è corretto e tutti sono contenti. Ogni tanto bisogna però cercare di far qualcosa di diverso. A Toronto ha perso contro Djokovic 6-2 6-3 e nessuno ha detto nulla se non che l’altro è stato più forte. Stavolta ha tentato qualcosa. È incredibile ciò che ho letto e sentito dopo il match, come se Monfils avesse dovuto dire negli spogliatoi a Djokovic: ‘La vittoria è tua, io vado in campo per perdere’”.