L. Tsurenko b. [2] J. Jankovic 6-4 3-6 6-4
Nonostante la città di Guangzhou, con circa 13 milioni di abitanti, sia la terza più popolosa della Cina, solo poche centinaia di persone sono presenti sugli spalti del Centrale del Guangzhou International Tennis Center, che ha una capienza di 5000 posti. Comunque i loro applausi e il loro supporto per le due tenniste si fa sentire. Non è presente Sara Errani a giocarsi la finale come si sperava prima dell’inizio del torneo, ma un’italiana in campo c’è – o almeno prende posto sul seggiolone a bordo campo – dato che l’umpire del match è la parmigiana Cecilia Alberti. Ad affrontarsi oggi sono la campionessa uscente Jankovic e la ventisettenne Tsurenko che quest’anno è stata vittima di una lunga serie di infortuni, ma ha comunque trovato il modo di raggiungere gli ottavi agli US Open, prima di venir battuta da Vinci. Nell’unico precedente, lo scorso anno a Indian Wells, l’ucraina è stata costretta a ritirarsi.
È proprio quest’ultima che, con due rovesci vincenti si guadagna subito delle palle break, e l’occasione viene trasformata grazie ad un gratuito di Jelena (un brutto rovescio finito in rete). La numero 80 del mondo è una roccia al servizio e da fondo controlla lo scambio tirando palle a velocità altissima che spesso mandano fuori giri la serba, e poi Tsurenko mostra anche di avere un po’ di sensibilità, come nel caso del pallonetto di dritto vincente che la manda avanti 3-0. Jankovic non è una giocatrice che si fa dominare facilmente e l’incontro entra nel vivo quando anche lei comincia a giocare in maniera aggressiva. Nessuna delle due indietreggia di un solo metro e ogni scambio diventa una vera battaglia di forza; si conteranno 4 break consecutivi. L’ucraina va a servire per il set sul 5-3, e purtroppo per lei non trova mai la prima. Esordisce con un doppio fallo, poi l’ex numero 1 gioca una smorzata vincente e infine Tsurenko commette due gratuiti a dir poco grossolani. Lesia non si scompone più di tanto per l’occasione persa, mentre Jelena si lamenta con Cecilia a causa di alcune persone tra il pubblico che continuano a muoversi. Alla fine perderà la battuta per la terza volta (complice anche un doppio fallo) e con essa anche il set.
Il secondo parziale, sin dai primi game, regala punti più spettacolari e se possibile ancora più combattuti. Ancora una volta la nativa di Vladimirec va avanti di un break, ma poi accusa un calo fisico che permettono a Jankovic di vincere 4 giochi consecutivi. Entrambe le tenniste sono in riserva e dopo ogni punto fanno fatica a recuperare e a riprendere fiato; ad avere la peggio è l’ucraina che perde ancora una volta la battuta e Jelena chiude il set 6-3 con un passante di rovescio. Le prime palle break del set decisivo arrivano al quarto game e sono in favore di Jankovic, ma Tsurenko è brava a non darle modo di attaccare e poi si salva con due dritti vincenti. L’ucraina è forse quella più stanca tra le due, ma quando i break point sono in suo favore non si lascia scappare l’opportunità, e torna a spingere col rovescio andando 4-3 e servizio. I sintomi della fatica vengono fuori nel game successivo quando perde il servizio a 0, tuttavia la serba decide in qualche modo di riconcederle il favore costruendo e poi sfasciando un game già vinto. Tsurenko va a servire per vincere il match e, nonostante una piccola sbavatura sotto forma di doppio fallo, è impeccabile e complice un dritto largo di Jankovic, chiude l’incontro dopo 2 ore e 27 minuti di battaglia. Per l’ex numero 33 del mondo è il secondo titolo in carriera, dopo quello dello scorso anno a Istanbul dove in finale battè Urszula Radwanska, mentre per Jelena è la ventunesima finale persa. Durante il discorso di ringraziamento la vincitrice ha tenuto a ringraziare lo staff medico del torneo, a sottolineare quanto sia stato dura, fisicamente parlando, questa competizione.