Il tennis in carrozzina, uno penserebbe, è la scelta obbligata di chi ha avuto la sfortuna di perdere l’uso delle gambe ma non vuole smettere di tenere in mano una racchetta. Dylan Alcott ci insegna invece che un evento così infelice nella vita può portare ad amare le sport in più di una manifestazione, tanto da riuscire a eccellere in due discipline diverse. Il 25enne australiano, reso paraplegico da una condizione genetica sin quasi dalla nascita, aveva iniziato proprio con il tennis. All’età di 14 anni decide però di dedicarsi al basket, scelta felice che lo porta a conquistare una medaglia d’oro con la squadra olimpica australiana a Pechino 2008, all’età di soli 17 anni, il più giovane di sempre del basket in carrozzina. Si ripeterà a Londra, conquistando la medaglia d’argento.
Il tennis però te lo porti dentro, e Dylan nel 2014 si è riavvicinato allo sport con il quale aveva iniziato da piccolo. A Rio 2016 si è presentato ai nastri di partenza dei tornei di singolare e doppio della specialità Quads (che si distingue da Open in base al grado di disabilità) e si è permesso di vincerli entrambi, nel secondo caso in coppia con Heath Davidson. Una lunga amicizia quella che lega Alcott a Davidson, un profondo legame che ha permesso ai due atleti di combattere e sconfiggere anche il problema dell’obesità. Adesso Dylan Alcott, n.1 del ranking mondiale, è diventato uno dei pochi atleti paralimpici ad aver vinto una medaglia d’oro in due discipline differenti, ed è tra i candidati per la vittoria del premio “Sportivo dell’anno” in terra australe, il ‘The Don’ Award.