dal nostro inviato a Vienna
Tardo pomeriggio del mercoledì, finalmente la prima delle “teste coronate” dell’Erste Bank Open è scesa sul Rebound Ace del centrale. Andy Murray, favorito – ma c’è da dirlo sottovoce, perché qui tutti credono in Thiem – ha mosso il primo passo in direzione del trofeo, ottenendo contro Martin Klizan l’undicesima vittoria consecutiva. A differenza delle precedenti dieci, allo scozzese stavolta sono serviti tre set: con un doppio colpo di coda nel finale di secondo set il suo avversario ha allungato la partita di un’altra mezz’ora, per la gioia degli spettatori. Sì, non sarà stata la versione di Klizan più pazza e brillante quella che, nel secondo set ha recuperato due break di svantaggio e rimontato nel tie-break. E ok, lo sforzo prodotto è stato pagato a caro prezzo, con un 6-0 nel terzo set. Ma ce n’era bisogno, a giudicare dagli “oooh” e dalle esultanze a séguito di ogni vincente dello slovacco (28 in totale). In nome dello spettacolo. Quello spettacolo che, come ormai sappiamo, i giganti come Murray raramente regalano ai primi incontri, tenendosi sempre tutto il meglio per quando non potranno fare a meno di tirarlo fuori.
Anche di Fognini ormai sappiamo tutto: quanto vince, se lotta, come perde. Perciò bisogna pensarci un attimo, per spiegare sconfitte come quella di oggi. Su un campetto secondario stracolmo, con code di spettatori disposti ad un’attesa di oltre mezzo set poter entrare a vederlo giocare, contro un avversario al quale aveva concesso soltanto tre set in otto precedenti, Fabio ha ha messo in campo lo zero assoluto. Che forse era tutto quel che aveva. Certo, una sua pessima partita non è certo un inedito, ma a sorprendere è stata anche la totale assenza di “chiacchiere”: il taggiasco è rimasto muto davanti ai suoi errori, alle prodezze vitali (ma giusto un paio) di Ramos, ai fastidi dagli spalti, a qualche chiamata dubbia.
Cinque giochi consecutivi, dal secondo al sesto, hanno deciso il primo set. Un break in apertura e uno in chiusura, il secondo. Nel mezzo, mancanza di idee fin dal primo colpo dello scambio e l’incapacità di colpire profondo. La testa ancora a Mosca, alla finalaccia contro Carreno-Busta, e sul cemento blu di Vienna soltanto dritti e rovesci in rete, così tanti da relegare Ramos al ruolo di comparsa. Lo spagnolo ha dovuto fare il minimo sindacale – in quello è di certo un campione – senza preoccuparsi delle poche rincorse inutili di Fognini, né di una manciata di bei punti subiti a game ormai compromesso. Neppure fisicamente Fabio è parso al 100%, evidenza confermata dalla blanda chiamata del medico, il quale è arrivato molto in ritardo e giusto per controllare la bustina di una specie di aspirina – tentativo di riavviare un sistema la cui spina dell’alimentazione non era mai stata scollegata. Non è stata una sconfitta di Fognini, perché quelle le conosciamo e per quanto facciano dispiacere sono parte del personaggio. Quale che sia la ragione è stata la sconfitta di uno qualunque, che è molto peggio. Peccato, in bocca al lupo, alla prossima.
Alla prossima anche a Feliciano Lopez, estromesso dopo uno di quei match che sanno d’ingiustizia, in cui breakka John Isner senza venir breakkato mai. Lo statunitense gli chiude in faccia con l’ace i due tie-break e tanti cari saluti. Stessa sensazione di rabbia, ma decuplicata, deve provarla Damir Dzumhur: avanti 5-1 nel terzo set contro Karlovic, è riuscito nell’impresa di farsi riprendere e trascinare nel territorio dei giganti, il tie-break appunto. Lì non ha avuto scampo e non ha potuto far altro che tornare a casa a mangiarsi le mani. Rimontato anche Basilashvili, che non riesce a portare al terzo set Karen Khachanov nonostante il vantaggio di 5-2 e servizio nel secondo.
https://soundcloud.com/ubitennis/murray-ho-servito-male-per-due-set-poi-ho-alzato-il-livello
Risultati:
A. Ramos-Vinolas b. F. Fognini 6-2 6-2
P. Kohlschreiber b. S. Robert 4-6 6-3 7-6(3)
J. Isner b. F. Lopez 7-6(1) 3-6 7-6(2)
[8] I. Karlovic b. [Q] D. Dzumhur 7-6(6) 4-6 7-6(5)
[1] A. Murray b. M. Klizan 6-3 6-7(5) 6-0
[WC] K. Khachanov b. [Q] N. Basilashvili 6-2 7-5