Dopo due giorni di gare, la Croazia è avanti 2-1 contro l’Argentina nella finale di Coppa Davis 2016. Il primo match point per i padroni di casa se lo giocherà Marin Cilic, che alle 14 se la vedrà con Juan Martin del Potro. I due si conoscono fin da ragazzini, quando si sfidarono per la prima volta nella finale dell’Orange Bowl del 2002. In quell’occasione vinse l’argentino, il quale poi si è aggiudicato 8 dei 10 scontri diretti giocati nel circuito maggiore. Questi due campioni, però, non si affrontano dalla fine del 2013, quando Delpo si impose a Bercy in due set combattuti. Negli ultimi 36 mesi sono cambiate molte cose: i guai al polso sinistro dell’argentino e il suo insperato rientro ad alto livello con la finale olimpica e i quarti a New York da una parte, la vittoria proprio nello Slam americano ed un nuovo status di top player dall’altra.
Considerando le somiglianze del loro gioco, qualcuno ha chiamato questi due ragazzi i “gemelli diversi”. Entrambi dispongono infatti di un gran servizio e di un dritto poderoso, con cui riescono a mettere in difficoltà qualsiasi giocatore al mondo. Per ragioni diverse, tutti e due hanno perso qualcosa dalla parte del rovescio in termini di incisività e sicurezza. Se per il sudamericano le motivazioni sono note, non si può dire lo stesso per il croato. Probabilmente è soprattutto una questione di fiducia più che tecnica. In questo senso una delle svolte della partita di oggi sarà proprio il rendimento con questo fondamentale: se il numero 6 del mondo riuscirà a tenere la gittata di questo colpo abbastanza profonda impedendo il più delle volte all’avversario di girarsi per colpire di dritto, allora le chance per i padroni di casa aumenteranno. Per Marin sarà altrettanto importante utilizzare con intelligenza e prontezza il cambio in lungolinea, così da far spostare il rivale verso destra in maniera repentina. Sarà interessante vedere quanto Cilic cercherà di iniziare lo scambio con un servizio carico – soprattutto sulla seconda – per allontanare dal campo il suo avversario, così come sarà decisiva la qualità della risposta di Palito dal lato sinistro, che sarà senza dubbio quello più sollecitato. Il croato avrà bisogno di avere una percentuale di prime almeno intorno al 60%, a differenza di quanto visto nel terzo e quarto set con Delbonis e anche in altri suoi incontri recenti (nei momenti di tensione tende a lanciarsi la palla troppo verso il basso, spedendo così la battuta in rete nonostante i 198 cm di altezza). Oltre a questo, l’allievo di Bjorkman potrebbe decidere di utilizzare in più di un’occasione il back, magari alternando la direzione, così da far perdere campo al rivale e prendere l’iniziativa, magari venendo poi a prendersi il punto a rete.
L’argentino, da parte sua, dovrà senza dubbio imporsi sulla diagonale destra con il proprio dritto, cercando poi il vincente soprattutto nell’angolo sinistro dell’avversario. La torre di Tandil finora a Zagabria non ha fatto la differenza con questo fondamentale, ma le circostanze odierne potrebbero sicuramente favorirlo. Infatti, se contro Karlovic ha potuto scambiare poco e nel doppio quasi sempre non ha avuto il tempo per preparare il colpo come avrebbe voluto, oggi invece potrà farlo. Inoltre questo sarà un match da win or go home, situazione in cui il numero 38 ATP si esalta. Del Potro dovrà evitare il più possibile di concedere all’avversario la possibilità di colpire dal centro del campo. Cilic, infatti, da quella posizione gioca magistralmente il dritto verso destra, riuscendo a sfondare con estrema facilità. Sarà decisivo vedere come i due giocatori avranno recuperato dalle fatiche degli ultimi due giorni. Entrambi avranno bisogno di una partenza sprint, ma se la partita dovesse andare per le lunghe e se la stessa si dovesse decidere su pochi punti, la maggiore personalità, grinta ed abitudine a giocare questo tipo di match di Juan Martin potrebbero avere il sopravvento.