La Kvitova rientra a Wimbledon. Forse (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)
Petra Kvitova, la due volte campionessa di Wimbledon accoltellata martedì nella sua casa di Prostejov, tornerà a giocare: questa è la notizia buona. «L’idea di ritirarsi non le ha mai attraversato la mente», ha assicurato il suo portavoce Karel Tejkal al termine dell’intervento di 3 ore e 45 minuti con cui sono stati suturati tendini e legamenti in tutte e cinque le dita della mano sinistra, quella con cui la campionessa ceca impugna la racchetta. Ma questo non accadrà prima di sei mesi – ecco la notizia cattiva -, e comunque il suo rientro non sarà semplice. «Se parliamo di esercitare la pressione necessaria a giocare in maniera competitiva», ha spiegato durante una conferenza stampa Radek Kerble, il chirurgo di Brno che l’ha operata, «allora parliamo di minimo sei mesi prima che ciò sia possibile. Petra è un’atleta giovane (26 anni, ndr), e in salute. Ma il suo resta un infortunio molto grave».
La Kvitova si è procurata profonde lacerazioni afferrando con la mano la lama del coltello con cui il ladro la minacciava: il quotidiano inglese Daily Mirror ha pubblicato alcune foto che mostrano tracce di sangue sui muri del suo appartamento. L’intervento in sala operatoria è perfettamente riuscito, restano da valutare le conseguenze che il trauma potrà avere su una qualità tanto essenziale quanto difficile da misurare: la sensibilità. «Colpire un diritto o un rovescio è davvero impegnativo quando hai una lesione ai tendini», ha dichiarato lo specialista del settore Michael W.Kessler. «E nel tennis conta molto anche il “tocco; basta pensare ad un colpo come la smorzata. Per un giocatore non avvertire le stesse sensazioni con le dita può diventare molto complicato».
Il sistema del ranking protetto Wta assicura alle prime 300 della classifica mondiale di singolare, e alle top 200 di doppio, che siano state ferme per cause fisiche per un minimo di sei mesi e un massimo di sei anni, di tornare in campo usando la classifica precedente all’infortunio (la ceca è oggi n.11). Quindi – in teoria – la Kvitova potrebbe rientrare proprio a Wimbledon, sulla sua amatissima erba. Un conto però è ricominciare a colpire con la forza di un tempo, un altro ritrovare precisione e sensibilità. Al momento insomma è impossibile prevedere una data certa per il rientro. «Per parecchie settimane dovrà usare il tutore – ammette Teikal – poi lentamente potrà ricominciare a lavorare». Le servirà pazienza infinita. Del resto Serena Williams dopo un taglio al piede – colpa di un vetro in un ristorante, non di un coltello – e l’embolia polmonare, fra 2010 e 2011 rimase fuori per quasi un anno (…)