Un cielo terso ed un sole splendente accolgono la campionessa in carica Kuznetsova, che, lo scorso anno, proprio da Sydney rilanciò la sua carriera. Il talento della russa non è stato mai in discussione, del resto non si vincono dal nulla due titoli Slam, tuttavia ha sempre avuto qualche problema di concentrazione e di tenuta nervosa, che spesso hanno compromesso le sue prestazioni. Senza sbavature, se si esclude il leggero calo nel secondo parziale, e con un gioco a tratti dirompente, la top ten moscovita ha piegato la resistenza della rumena Begu, che, lontana dalla terra rossa, ha fatto fatica a contenere le accelerazioni da fondo della sua avversaria. Due set rapidi, in cui Svetlana ha sempre saputo trovare le giuste contromisure ai tentativi della Begu di stravolgere la dinamica dello scambio.
Più combattuto è stato, invece, il match tra Kasatkina e Babos, in cui la promessa russa è stata sull’orlo della sconfitta ma ha saputo capitalizzare gli errori ed il calo di tensione dell’ungherese. Daria, ormai pronta al salto di qualità, deve comunque migliorare sotto l’aspetto difensivo, perché, quando non comanda il gioco, non è in grado di trovare la giusta distanza dalla palla ed il diritto diventa falloso. Sotto di un set e di un break Kasatkina ha un sussulto emotivo e finalmente incide con il suo rovescio, che diventa letale. Timea si incarta e perde di profondità. L’ungherese è in chiara confusione, infatti dall’1-0 del terzo parziale subisce tre game consecutivi e sembra sparire dal campo. La russa scappa sul 4-1, pur salvando due opportunità di 3-2, e conquista un passaggio al secondo turno che sembrava fino a qualche minuto fa una chimera.
Archiviata l’esperienza con Federer nell’Hopman Cup, Belinda Bencic torna nel circuito WTA dopo sei mesi tribolati, in cui gli infortuni ed una condizione fisica approssimativa hanno condizionato e non poco il suo rendimento. La svizzera che, nel febbraio del 2016 ha raggiunto la posizione n.7 del ranking ora è appena n.43 ed è attesa da una lunga rincorsa per tornare nuovamente tra le migliori del mondo. A Sydney è stata costretta al ritiro contro Putintseva, quando era sotto nel punteggio 6-4 2-3. Un’unghia spezzata del piede, almeno così testimonia la stessa tennista sui social, non ha permesso all’elvetica di continuare a giocare. Una scelta conservativa anche perché l’Australian Open è alle porte e non si può in alcun modo rischiare di compromettere una prova dello Slam. Fino a quel momento era stato un match combattuto in un cui la caparbietà di Yulia aveva messo in difficoltà Bencic, ancora poco precisa da fondo.
Finalmente un sorriso per la canadese Bouchard (premiata dagli organizzatori di Sydney con una wild card) che elimina in due set l’ostica cinese Zhang e sembra quantomeno pronta a riprendersi la scena del tennis mondiale. La scelta di affidarsi a Gil Reyes, storico preparatore atletico di Agassi, denota voglia di rivalsa, ma dopo due anni di buio e di confusione tecnica (e personale?) è ancora troppo presto per dare un giudizio. Qualcosa di positivo c’è, l’ex n.5 del mondo è ancora capace di colpire vincente da ogni zona del campo e nei momenti di difficoltà non si demoralizza continuando a fare il proprio gioco. L’asiatica è una tennista complicata da affrontare, perché con i suoi fondamentali bimani riesce a ribaltare spesso lo scambio a suo favore. Eugenie ha vinto con pieno merito, con qualche affanno nel chiudere, al sesto tentativo, il primo parziale. Una volta incamerato il set al tie break la nordamericana ha sciolto il braccio e non ha più avuto alcun tentennamento.
Risultati:
[5] S. Kuznetsova b. I. Begu 6-1 6-4
[WC] E. Bouchard b. S. Zhang 7-6(1) 6-2
Y. Putintseva b. [WC] B. Bencic 6-4 2-3 Rit
D. Kasatkina b. T. Babos 3-6 6-4 6-2