Non siamo al livello di Isner-Mahut, ma uno degli incontri conclusivi del primo turno dell’Australian Open 2017 ha voluto bussare alle porte della storia. Ivo Karlovic e Horacio Zeballos si sfidavano sul campo 19, lontano dai clamori dei media e mentre tutte le attenzioni erano proiettate all’esordio di Djokovic. Alla fine però un capannello di giornalisti si è affacciato ai bordi del campo per assistere alle fasi conclusive di un match che proprio non voleva saperne di concludersi ed è andato in archivio dopo ben 5 ore e 22 minuti. Non è un record di durata – resistono le 5 ore e 53 minuti della pazzesca finale 2012 tra Nadal e Djokovic – ma è record di game disputati: gli 84 game del 6-7 3-6 7-5 6-2 22-20 superano il precedente record di 83 che apparteneva alla sfida del 2003 tra El Aynaoui e Roddick. Con 42 giochi disputati il quinto set è anche il più “ricco” di sempre nella storia dello Slam australiano.
Come è facile da immaginare, l’incontro è entrato nel vivo proprio nel quinto parziale. Karlovic aveva rimontato uno svantaggio di due set per rimandare l’esito dell’incontro alla partita finale, che nessuno si sarebbe aspettato così combattuta. Grande equilibrio fino all’11-11, quando Zeballos fallisce una palla break che è solo la seconda dell’intero set. E di altre occasioni non ce ne saranno per entrambi i tennisti fino al 21-20, quando è Karlovic a trovarsi sulla racchetta due occasioni di break che però valgono anche la vittoria dell’incontro: la prima è annullata da Zeballos, la seconda sancisce passaggio del croato al secondo turno.
La sfida si è chiusa con 108 ace totali, secondi soltanto agli irraggiungibili 215 di – ma va? – Isner-Mahut. 75 quelli di Karlovic: è il record individuale di ace in un incontro dello Slam australiano, non è record personale per Ivo che ne aveva scagliati ben 78 in Davis contro Stepanek, nel 2009 (quella volta perse 16-14 al quinto set). Ma soprattutto, il 37enne croato ha vinto il 91% dei punti con la prima di servizio, 127 su 140 prime servite. Provateci voi a mandarlo in pensione, il ragazzino.